Tiebreak, Recensione: il gioco ufficiale ATP e WTA è arrivato

Abbiamo provato il nuovo titolo tennistico con le licenze ufficiali ATP e WTA: Tiebreak, ecco la nostra recensione, tra un ace e una volee.

Angela Pignatiello
Di Angela Pignatiello - Contributor Recensioni Lettura da 6 minuti
tiebreak nadal
5.8 Mediocre
Tiebreak

Finalmente esiste un gioco ufficiale con le licenze di ATP e WTA: Tiebreak. Questo nuovo franchise dedicato al mondo del tennis vi metterà nei panni di uno dei tantissimi campioni, come Sinner, Alcaraz o Djokovic – o magari un futuro campione – così da poter dimostrare a tutti che in voi scorre il sangue da numeri uno.

Dopo Topspin 2K25, Matchpoint e tanti titoli che purtroppo non sono riusciti a brillare davvero, tantissimi appassionati di tennis ripongono tutte le loro speranze in questo nuovo titolo sportivo. Ma Tiebreak riuscirà a tenere duro, oppure cederà? Ecco qui la nostra recensione del gioco.

Mancanza di basi

Tiebreak offre l’esperienza tennistica a trecentosessanta gradi: potete fare una partita veloce, vivere una carriera o i tornei ufficiali, giocare online oppure tentare di vincere le Djokovic Slam Challenge. Come sempre, in questo caso abbiamo preferito iniziare con calma e comprendere le basi del gioco grazie ai tutorial, ma bisogna dire che non imparerete davvero a giocare, saranno più informazioni che vi serviranno per poter riuscire a giocare senza innervosirvi troppo.

Uno degli elementi che abbiamo notato essere un po’ più complesso da capire è il servizio. Questo perché viene spiegato che per fare il “servizio perfetto” dovrete attendere che il cerchio si stringa intorno alla pallina (ma invece dovrete aspettare che lampeggi di verde). Nel caso in cui non riusciate a fare questo, il servizio andrà a rete. Senza contare che quando cambierete tipo di servizio tra Piatto, Kick e Slice, l’avversario si muoverà in una certa direzione prima che voi iniziate il servizio, cosa che rende Tiebreak decisamente poco realistico.

Ma anche la risposta al servizio ha un problema che riguarda le animazioni: quando dovrete ricevere, basterà premere un tasto per mandare la pallina sul campo dell’avversario. Ma quando questo accadrà, rimarrete bloccati per un attimo nell’animazione, cosa che vi impedirà di fare uno scambio. A volte, invece, quando premerete il tasto per colpire la palla, il vostro personaggio verrà agganciato alla pallina e il suo modello si sposterà in modo quasi innaturale verso la pallina per poterla colpire (altra cosa che diminuisce il realismo del gioco). La cosa più grave è che, purtroppo, non si tratta di un titolo che punta tutto su una natura arcade, al contrario.

Per quanto riguarda la modalità più interessante, la carriera, Tiebreak vi permetterà di vestire i panni di un/una tennista, oppure potrete creare il vostro avatar da zero. La personalizzazione del personaggio è molto risicata, ma ci siamo divertiti molto nel cambiare i colori dello zaino e del portaracchetta. Ma in questa modalità di gioco c’è un problema di design impossibile da non notare: non è possibile modificare le statistiche del tuo tennista. Lasciate spiegare, è normale che il personaggio faccia dei level up dopo ogni torneo, ma questi livelli non andranno ad avere nessun tipo di impatto sulle statistiche, cosa che rende vana la modalità Carriera.

tiebreak atp wta

La novità assoluta di Tiebreak è sicuramente la Djokovic Slam Challenge, che vi farà rivivere la storia del campione. Una volta portata a termine, potrete anche decidere di rigiocarla per poter cambiare il corso della storia. Il problema è che il gameplay del gioco è sempre poco intrattenente, e soprattutto pieno di problematiche che rendono questo concept poco brillante.

Questo perché, come abbiamo già detto, c’è già poco realismo. Questa cosa si nota dalla poca fisica della pallina – che non cambia se il terreno di gioco è diverso – o la poca precisione dei movimenti, ma addirittura dal fatto che potete sfruttare l’aggancio delle animazioni per “rompere il tutto” e riuscire ad effettuare colpi che nella realtà sarebbero a dir poco impossibili. Inoltre anche se esiste la barra della stamina, in realtà è inutile, visto che si ricarica al 100% dopo ogni punto. Cosa che vi permetterà di correre da una parte all’altra del campo senza troppe preoccupazioni.

Bello ma non balla

Tiebreak non è un brutto gioco, o almeno non lo è dal punto di vista grafico. Le animazioni e i volti dei vari atleti sono riconoscibili velocemente, e i modelli sono decisamente dettagliati anche in-game. Ci sono anche un sacco di effetti sonori diversi che sono stati estrapolati dalle partire reali che aumentano il realismo del gioco, cosa che però non viene accompagnata da tutto il resto.

tiebreak nadal

Da questo punto di vista è impossibile negare che il titolo non abbia del potenziale, così come per quanto riguarda il gameplay, ma è ancora troppo grezzo per poter essere considerato più che sufficiente. Dunque non ci resta che sperare in una serie di aggiornamenti da parte di Big Ant Studios che andranno ad aggiustare le varie problematiche, perché per com’è Tiebreak al momento, non riesce a tenere testa agli altri giochi sportivi. Il che è davvero un peccato, dato che finalmente abbiamo sugli scaffali un gioco che sulla carta dovrebbe essere l’EA FC 25 del tennis, ma che risulta fin troppo pieno di problemi per poterli anche solo comparare.

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Tiebreak
Mediocre 5.8
Voto 5.8
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Di Angela Pignatiello Contributor
Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.