The Walking Dead 11 – Recensione episodio 19 della serie Horror AMC

Recensione dell'episodio numero 19 della stagione numero 11 di The Walking Dead. Ci stiamo avvicinando al finale di serie...

Claudio Baldacci
Di Claudio Baldacci - Contributor Recensioni Lettura da 3 minuti

The Walking Dead, stagione numero 11 e recensione numero 19 per il terzo degli otto episodi dell’ultimo terzo di stagione, in uscita ogni lunedì su Disney+. Ci siamo lasciati la settimana scorsa con una recensione non tanto positiva che parlava contemporaneamente di episodio numero 17 e 18. Una ripartenza ridondante, che ancora una volta riproponeva temi ed intrecci che in The Walking Dead si sono trovati già molte volte nelle scorse stagioni. L’episodio 19 riparte da dove ci siamo lasciati, con la morte di Sebastian Milton, figlio di Pamela, Governatrice della Comunità del Commonwealth e l’arresto del suo ex braccio destro Lance Hornsby. Sebastian è morto in conseguenza ad un attacco zombie pianificato da Lance, ma era stato smascherato da Eugene con l’aiuto di Connie sulle sue attività collaterali ed illegali. Ora la comunità è in piena rivoluzione e i rappresentanti di Alexandria, Hilltop ed il Regno stanno cercando di fuggire.

Se da una parte l’episodio racconta le vicende interne al Commonwealth, quindi la latitanza di Eugene e Max; il lavoro di Mercer e la guerra tra Pamela e Lance, dall’altra racconta le vicende della parte di gruppo che dal Commonwealth è già uscito, in cerca di salvezza. Jerry e Aaron trovano infatti la sede di una comunità, vuota, ospitale. Come detto da Jerry, un Regno 2.0 pronto per essere colonizzato, ma come sempre la minaccia è dietro l’angolo. Questa volta però, la minaccia è interessante, perché direttamente legata all’essenza di The Walking Dead: gli zombie, l’infezione. Una piccola orda di zombie intelligenti minaccia le mura di questa nuova zona. Possono scavalcare, muoversi con agilità, rispondere con intelligenza agli attacchi degli esseri umani. Sono quelli che sembravano essere i Sussurratori prima che si scoprissero essere umani; un’evoluzione, una “variante”, come suggerito dal titolo dell’episodio.

Peccato che questo nuovo lato di The Walking Dead arrivi così tardi, ad una manciata di episodi dal finale. Sarebbe potuto essere trattato in maniera molto soddisfacente, magari nel corso delle stagioni ed invece è stato relegato ad essere trattato, bene che vada, per al massimo sei episodi e proprio quando ci stiamo avvicinando al gran finale. Un finale che porterà il ritorno di Rick Grimes magari? Un Rick collegato in che modo al Commonwealth? Mettiamoci anche che il tema “zombie intelligenti” è un lato che molti fan, tra l’altro, si sarebbero aspettati, così come si è potuto vedere in altre saghe come Resident Evil, apparsi tra i vari esperimenti della Umbrella Corporation.
In definitiva, uno degli episodi più interessanti di questa stagione numero 11, corredata anche da una musica niente male. Cosa aspettarsi dal prossimo episodio?

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Contributor
Videogiocatore vecchio stampo, purista e rompiscatole. Di quelli cresciuti con Playstation 1, Playstation 2 e Game Boy Color. Amante del cinema e delle serie TV, sempre attento alle nuove uscite e speranzoso che nuovi e interessanti prodotti popolino la nostra vita fino a farci diventare asociali. No, forse questo è meglio di no. Speaker radiofonico di www.radioeverywhere.it dove il mercoledì dalle 18 alle 20 parla di colonne sonore di film, videogiochi e tv e anche giocatore semi-professionista di Texas Hold'em. Basta.