The Persistence – Anteprima, dalla realtà virtuale a Nintendo Switch

Abbiamo provato in anteprima The Persistence, titolo nato su PSVR che sta per approdare anche sulle altre console, tra cui Nintendo Switch.

Francesco Samperna
Di Francesco Samperna Impressioni Lettura da 8 minuti

All’incirca due anni fa arrivava su PSVR uno dei titoli migliori per quanto riguarda il mondo della realtà virtuale su console. Parliamo di The Persistence, un’intrigante survival horror rogue-like sviluppato da Firesprite. Un titolo che è stato accolto in maniera decisamente positiva dalla critica, ma quindi perché parlarne nuovamente ora a distanza di due anni dal lancio? Il motivo è molto semplice: i ragazzi di Firesprite hanno deciso di riproporre la propria esperienza horror anche su le altre console, tra cui Nintendo Switch, ovviamente sacrificando la realtà virtuale. Un gesto sicuramente coraggioso, che potrebbe però non soddisfare le aspettative.

Noi abbiamo avuto la possibilità di giocare il titolo completo sull’ibrida Nintendo, anche se ad una versione non definitiva del gioco, e che è quindi differente da quello che sarà il prodotto completo in arrivo quest’estate. The Persistence è uno di quei titoli da tenere d’occhio? Scopritelo con noi in questa anteprima del gioco!

Zimiri e Serena

La modalità campagna di The Persistance si apre in maniera piuttosto semplice: la Persistence è una navicella spaziale che ha come compito quello di cercare un pianeta abitabile dagli essere umani, per poter salvare la nostra specie, anche se non ci è dato sapere quale sia il motivo per cui la razza umana sia effettivamente in pericolo. A complicare quella che sembrerebbe una missione piuttosto semplice, è la comparsa di un buco nero, che causa diverse anomalie all’interno della nave: i diversi macchinari presenti all’interno della struttura sono stati corrotti e hanno trasformato l’equipaggio in delle creature mostruose.

L’unica superstite, Serena, riesce però a trasferire la coscienza dell’ufficiale di sicurezza nell’ultima macchina per la clonazione rimasta, donandole un nuovo corpo. È a questo punto che facciamo la conoscenza di Zimiri, la protagonista del gioco che sarà controllata dal giocatore e che dovrà farsi strada attraverso la Persistence per poter riattivare i sistemi fuori uso e fare dietrofront verso la Terra.

Come avrete capito, la missione di Zimiri diventerà tutt’altro che semplice e dovrà farsi strada tra decine di stanze pullulanti di strani esseri pronti ad ucciderla. Per fortuna, ogniqualvolta verrà uccisa, la sua coscienza potrà essere nuovamente trasferita all’interno di un altro corpo artificiale.

Morte, morte, tanta morte

Mettetevi l’anima in pace: The Persistance è dannatamente difficile e continuerete a morire. Il titolo sviluppato da Firesprite si presenta come un qualsiasi survival horror: troverete poche armi, pochissime risorse e sarete costantemente in inferiorità numerica. Come in ogni rogue-like che si rispetti, inoltre, dovrete attraversare diverse stanze, tutte generate proceduralmente e che quindi cambieranno ogni volta che respawnerete.

Per affrontare le diverse tipologie di nemici – ce ne sono davvero di ogni tipo, da quelli che vi inseguono per colpirvi con attacchi corpo a corpo, passando per quelli in grado di spararvi, e arrivando persino ad alcuni in grado di teletrasportarsi – potrete utilizzare attacchi melee e diverse armi. La protagonista è inoltre dotata di una speciale tuta, grazie alla quale può attivare uno scudo in grado di difenderla dalla maggior parte degli attacchi. Ma attenzione! Questa protezione dura solo un istante ed è quindi necessario calcolare al meglio la distanza tra voi e il vostro avversario, per effettuare un parry al momento giusto.

In un titolo in cui la morte e costantemente dietro l’angolo è chiaro però che attaccare direttamente i nemici non è sicuramente l’idea migliore e anzi lo stealth sarà fondamentale. Sarete infatti costretti ad attraversare ogni stanza silenziosamente, per eliminare gli avversari alle spalle senza essere visti. I nemici possono essere infatti sconfitti grazie ad una speciale arma, l’unica che avrete a disposizione fin dall’inizio e che non potrete perdere in alcun modo, con la quale è possibile estrapolare le cellule staminali dagli avversari, valuta utile per alcuni potenziamenti.

In The Persistence sono infatti presenti tantissimi potenziamenti che riguardano le armi, gli attacchi melee e l’attrezzatura della protagonista. Per effettuare questi potenziamenti sarà necessario cercare le risorse in giro per l’astronave e per fortuna, in caso di morte, perderete solo le armi che avete trovato, mantenendo quindi ciò che serve per acquistare i potenziamenti.

A proposito di esplorazione, una parte fondamentale del titolo è il movimento: grazie alla sua speciale tuta, Zimiri sarà infatti in grado di teletrasportarsi su brevi distanze, utilizzando quella che viene chiamata Materia Oscura, che non è altro che un espediente per impedire al giocatore di “rushare” per le varie stanze utilizzando questa meccanica. Si parla, per intenderci, di una semplice barra della stamina che si ricarica in breve tempo e il cui periodo di restaurazione può essere diminuito attraverso i potenziamenti.

https://www.youtube.com/watch?v=BT-3lU3O5dU

Da VR a Switch

Non possiamo ancora dare un giudizio definitivo, ma possiamo comunque esprimerci su quelli che attualmente sono, secondo noi, i punti di forza e di debolezza di questo porting. Partendo dai primi, l’esperienza è sicuramente gradevole anche su Nintendo Switch e rappresenta un titolo divertente per tutti gli amanti del genere e anche, perché no, per chi si vuole approcciare per la prima volta ai rogue-like (è infatti presente anche la possibilità di diminuire la difficoltà del titolo e di accedere a diverse facilitazioni), al netto però di un sistema di controlli che non ci è parso del tutto efficiente.

Si nota in maniera enorme che questo titolo è stato pensato per essere giocato in realtà virtuale, soprattutto a causa di un’interfaccia troppo attaccata agli standard del visore. Anche il puntatore con il quale potrete mirare, è stato semplicemente trasportato dal gioco originale, senza alcun tipo di ottimizzazione. A prova di ciò, possiamo dirvi che per raccogliere gli oggetti ed interagire con i terminali vi basterà semplicemente “guardarli” proprio come fareste con in testa il PSVR.

Dal punto di vista tecnico il gioco presenta alcuni alti e bassi, complice probabilmente le difficoltà di un porting da realtà virtuale. Gli ambienti sono ben realizzati, ma non possiamo dire lo stesso di alcuni modelli poligonali. Difetti che con un visore in testa passano sicuramente in secondo piano, ma che diventano decisamente più evidenti giocati sullo schermo della TV o su quello della nostra Nintendo Switch. Gli effetti sonori e le musiche sono spaventose quanto basta e riescono a donare un’atmosfera decisamente terrificante.

Queste sono in ogni caso piccolezze e, lo ripetiamo, noi abbiamo giocato a una versione non definitiva di The Persistence, che potrebbe subire ancora tantissime modifiche da qui al giorno della data d’uscita, che per’altro non è stata ancora rivelata. Siamo inoltre piuttosto fiduciosi nei confronti dei ragazzi di Firesprite, e siamo sicuri che non bruceranno l’opportunità di trasportare il proprio titolo su altre piattaforma e che cercheranno di correggere le piccole pecche da noi riscontrate nel corso di questa prova.

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Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!