The Monkey è un film del 2025 scritto e diretto da Oz Perkins (regista di Longlegs) e prodotto da James Wan (produttore di saghe come The Conjuring, Saw, Insidious, ecc.) È l’adattamento cinematografico del racconto La Scimmia, scritto da Stephen King e presente nell’antologia di racconti Scheletri. Nel cast sono presenti Theo James, Tatiana Maslany, Christian Convery, Colin O’Brien, Rohan Campbell, Adam Scott, Elijah Wood, ed altri. Quando due fratelli gemelli trovano una misteriosa scimmietta a molla, seguiranno una serie di morti inspiegabili che distruggeranno la loro famiglia. Venticinque anni dopo, il giocattolo maledetto riappare, dando inizio a una nuova scia di sangue e costringendo i due fratelli, ormai separati, a fare i conti con il loro oscuro passato.
Horror con buoni nomi alle spalle: successo assicurato?
Uno dei motivi per cui The Monkey attira l’attenzione è la presenza dei nomi che ci sono dietro, come Stephen King (autore del racconto), James Wan (produttore) e Oz Perkins (sceneggiatore e regista). Stephen King non ha bisogno di presentazioni, visti i romanzi e i racconti scritti dal Re e da quali sono stati realizzati diversi adattamenti, che oscillano tra risultati positivi e negativi. Su alcuni sono state prese delle libertà, e a volte l’autore è rimasto soddisfatto e altre no. Però, il suo materiale letterario è vasto e ci sono diversi racconti che possono rivelarsi delle opportunità interessanti, come appunto La Scimmia (racconto a cui è toccato ora ricevere il suo film, per la seconda volta nella storia del cinema).
Ingaggiare per questo adattamento persone come James Wan e Oz Perkins, poteva rendere il prodotto ancora più interessante. James Wan è noto per essere il regista e il produttore di saghe horror divenute un successo come The Conjuring e Saw e quindi sa quello che fa; mentre Oz Perkins è reduce dal successo di Longlegs, e scrive e dirige un film con un tocco più sanguinolento e differente dal suo precedente lavoro. Tutti elementi che potevano garantire un prodotto straordinario. L’impegno si vede, ma si poteva osare leggermente di più su alcuni elementi.
Un adattamento con qualche libertà narrativa
Rispetto alla media di alcuni horror, fatti per strappare i biglietti a discapito della qualità, come già detto l’impegno si vede, e The Monkey è un prodotto fatto apposta per coinvolgere ed intrattenere per tutta la durata: obiettivo che si può considerare raggiunto. Però, non si tratta un film “perfetto”, ogni tanto si percepisce un calo del ritmo narrativo, e ci sono un paio di scene statiche e lente nella parte centrale, che hanno portato la trama a prendere una strada “rotatoria” prima di andare in una direzione precisa verso il finale.
Tralasciando qualche problema di ritmo e di staticità in qualche scena, The Monkey si presenta come un horror contemporaneo che unisce lo splatter e la commedia, portando lo spettatore a provare uno stato di shock (e “divertimento”) davanti a delle uccisioni messe bene in scena, ma ogni tanto casca nell’eccessività e nell’illogicità come se si vedesse una copia di Final Destination. Tuttavia non ha la pretesa di prendersi sul serio, e quindi il film si prende così com’è e va visto come prodotto d’intrattenimento.
Il legame di sangue tra due fratelli… e la scimmia
Perkins ha mantenuto un elemento che aveva già adottato in Longlegs, ovvero la tensione che si può verificare all’interno del nucleo familiare. La novità sta nel tocco grottesco e sanguinolento, ma anche stavolta ha voluto concentrarsi su una famiglia. I protagonisti sono due fratelli, fisicamente identici e con due caratteri diametralmente opposti, che non vanno d’accordo tra loro, e appena fanno entrare in casa loro questa scimmia inizierà una scia di eventi, che porterà loro due a scontrarsi, e a diverse vittime intorno a loro, fino ad avere segnate le loro vite.
È stata una buona mossa affidare i ruoli dei due fratelli allo stesso attore (Theo James), perché più che vedere due fratelli, sembra di vedere due estremità dello stesso individuo che forse tra loro non sono tanto diverse. Per l’esattezza, è come vedere due facce della stessa medaglia ed entrambi non si scontrano solo con l’altro, ma anche con i loro demoni interiori e i fantasmi del loro passato. Tutto questo ruota intorno alla scimmia che è più che un giocattolo, ma un ombra che rappresenta una proiezione del lato oscuro dei due fratelli. The Monkey ha tutte le carte in tavola per essere un buon prodotto d’intrattenimento capace di scioccare e coinvolgere, ma su certi aspetti si poteva osare leggermente di più.