The Last of Us: da dove nasce il presunto Remake? Emergono nuovi dettagli

Emergono nuove informazioni sul tanto chiacchierato remake di The Last of Us, progetto inizialmente affidato a Visual Arts Service Group.

Luca Di Blasi
Di Luca Di Blasi News Lettura da 4 minuti

Come ben saprete questa settimana è emerso un report del noto giornalista di Bloomberg, Jason Schreier, che avrebbe rivelato non solo l’intenzione da parte di Sony di abbandonare progetti minori (come un eventuale Days Gone 2), ma di dedicare tutti i suoi sforzi su franchise più redditizi. Così sarebbe nata l’idea di realizzare un remake del primo The Last of Us.

Secondo quanto riferito da Schreier, il rifacimento del primo capitolo dell’avventura di Joel ed Ellie (con nome in codice T1X) avrebbe iniziato il suo sviluppo in un primo momento presso il team di Visual Arts Service Group di Sony Interactive Entertainment, che di solito aiuta a rifinire i giochi creati da altri studi interni di Sony, ma nel 2018 il team è diventato uno studio principale.

Visto il cambio di rotta, la software house ha deciso di reclutare ben 30 nuovi dipendenti (provenienti da team interni ed esterni del colosso giapponese) con l’obiettivo iniziale di realizzare un remake di Uncharted: Drake’s Fortune, progetto abbandonato perchè ritenuto fin troppo costoso. Da qui sarebbe nata l’idea di realizzare il remake del primo The Last of Us (con una resa finale molto simile a The Last of Us Parte 2), visto che quest’ultimo era più recente rispetto al primo capitolo con protagonista Nathan Drake (rilasciato su PS3 nel 2007) e necessitava di un budget meno esoso.

Sebbene inizialmente il progetto sia stato approvato dall’azienda nipponica, Hermen Hulst (ex direttore generale, co-fondatore di Guerrilla Games) dopo essere stato nominato dalla compagnia boss dei Worldwide Studios, ha pensato che quest’ultimo fosse troppo costoso, anche perchè avrebbe sfruttato un engine di gioco nuovo di zecca (diventando di fatto il remake di casa Sony più costoso di sempre).

Purtroppo, visto anche la parziale convinzione da parte di Hulst sulla fattibilità del progetto, i ragazzi di Visual Arts Service Group sono stati incaricati di aiutare Naughty Dog (dato che The Last of Us Parte 2 era stato posticipato dal 2019 al 2020), rallentando di conseguenza i progressi del remake.

Dopo aver ultimato i lavori con TLoU2, Sony ha deciso di ridimensionare (nuovamente) il ruolo di Visual Arts, invitando i ragazzi della software house californiana non solo affiancare il team per la realizzazione del progetto T1X, ma di occuparsi personalmente del rifacimento del primo The Last of Us, visto che lo studio di Neil Druckmann dispone di un budget più elevato (e maggiori margini di manovra).

Stando alle informazioni emerse dal rapporto di Jason Schreier, la decisione di Sony di affidare il remake a Naughty Dog ha creato diversi malumori interni allo studio, causando l’allontanamento di diversi membri, incluso Mumbauer e il game director David Hall. Ad oggi, sembra che il progetto T1X sia rimasto in sviluppo presso la software house californiana, che conterebbe puntualmente del supporto di ciò che rimane di Visual Arts Service Group.

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Laureato in Ingegneria Civile e Ambientale presso l'Università degli Studi di Catania. Da sempre appassionato di cinema, videogames e tutto quello che concerne il mondo tecnologico; smartphone, gadget e tanto altro. Fan del MCU e "divoratore" di serie TV.