The Last cube è puzzle game indipendente molto interessante e promettente, ed oggi lo analizziamo in sede di anteprima. Abbiamo ancora alcuni dubbi sulla risoluzione di problemi tecnici che speriamo gli sviluppatori riescano a risolvere e soprattutto l’ottimizzazione del motore grafico sui PC di fascia bassa, ma le premesse sono comunque buonissime.
L’ultimo cubo rimasto
In The Last Cube prenderemo il controllo proprio di un cubo meccanico in una sorta di ambientazione post apocalittica, dove pare non ci siano tracce del genere umano. Inoltre, il cubo non sembra essere un semplice solido a sei facce, ma l’ultima iterazione di una specie di entità dotata inizialmente di grandi poteri, ormai perduti a causa di un tremendo cataclisma. Infatti, originariamente le sei facciate del cubo erano adornate da una sorta di pannelli in vetroresina colorati che gli conferivano varie abilità speciali. Inseriti in questo contesto enigmatico, Il nostro compito di player sarà quindi quello di percorrere e superare i numerosi livelli disponibili e riappropriarci dei poteri che abbiamo perso. Una premessa abbastanza singolare, ma a suo modo molto intrigante.
Avanti un enigma alla volta
Il gameplay che abbiamo potuto analizzare nella demo di The Last cube è quello di un gioco ad enigmi piuttosto variegato e originale. Sarà possibile far muovere il “solido protagonista” facendolo “rotolare” con la tipica combinazione di tasti (WASD), ma l’obiettivo posto al giocatore sarà quello di aprire determinati passaggi grazie alla combinazione di un brillante sistema a chiave e serratura digitale. Per comprendere meglio il discorso, il gioco posizionerà al suolo una coppia di marchi, uno verrà impresso su uno dei sei lati del solido, con funzione di chiave, l’altro resterà a terrà in attesa di combaciare con la faccia marchiata, e “aprire” il passaggio. Infatti, “rotolando” sarà nostro compito riuscire a posizionare la faccia marchiata (chiave) in modo che vada a corrispondere perfettamente con la serratura al suolo e farci proseguire.
A questo elemento basilare si vanno a sommare i poteri corrispondenti alle facce del cubo, che dovremo recuperare e che possono garantire una maggiore mobilità, come scatti potenziati, teletrasporto (questo non presente nella demo), o addirittura delle scale illusorie con le quali muoverci oltre dei baratri altrimenti invalicabili. Il giocatore potrà quindi farsi strada risolvendo vari enigmi che si troverà dinanzi usando la combinazione dei poteri del cubo, e imprimendo la chiave del colore giusto al momento opportuno, sulla serratura di riferimento. Per quello che abbiamo potuto provare in questa fase di anteprima per The Last Cube, possiamo senz’altro dire che gli enigmi presenti non sono eccessivamente cervellotici, ma richiedono comunque una comprensione perfetta delle varie meccaniche del titolo per essere superati.
Peccato che la demo provata su PC ci abbia permesso di visitare solo una manciata di stage, anche se per quanto visto fino a ora siamo rimasti soddisfatti dal lato prettamente ludico del prodotto. Il gioco infatti struttura i livelli in gruppi di portali colorati che ricordano per certi versi alcuni esponenti di giochi platform come il fantastico terzo capitolo della saga di Crash Bandicoot. Di fatto i vari colori delle facce del cubo vanno a identificare la serie di portali riferiti, che una volta completati ci garantiscono l’ottenimento del potere. Purtroppo, non abbiamo potuto verificare di persona la qualità di abilità come il teletrasporto e le altre abilità, oltre che ovviamente gli stage successivi al portale rosso, tuttavia dai trailer possiamo ipotizzare che alcune meccaniche emerse ricalchino delle similitudini con titoli come Portal 2, per quanto restino comunque molti elementi assolutamente originali del progetto.
The Last Cube ha ancora tanta strada da fare sul lato tecnico
Bene quindi per quanto riguarda il gameplay del titolo, non benissimo invece per quanto riguarda il comparto tecnico, in particolare per l’ottimizzazione su computer meno performanti. Questo perché nonostante le risorse minime dichiarate dagli sviluppatori per utilizzare la demo siano estremamente basilari, viene infatti richiesto esclusivamente il possesso di un sistema operativo con Windows 10, ci sono evidentissimi problemi nella tenuta del frame-rate per le configurazioni meno evolute. Siamo perfettamente coscienti che il prodotto sia ancora in fase di sviluppo e che la versione provata è soltanto l’incipit di un prodotto ben più complesso, ma lo stato attuale di ottimizzazione del codice risulta quasi ingiocabile su schede video con più di 5 anni sulle spalle. Infatti, testando The Last Cube anche su una macchina più attempata nella sessione d’anteprima, abbiamo notato numerosissimi bug grafici, e cali terrificanti nelle prestazioni non appena si prova a muovere la telecamera anche solo di qualche grado, anche con impostazioni grafiche settate sul minimo.
Ovviamente la situazione è decisamente migliore su dispositivi ben configurati e capaci di supportare al meglio il titolo, al punto da risultare un’esperienza quasi completamente diversa e ben implementata, piuttosto piacevole da guardare per quanto molto minimale. Resta quindi da verificare se gli sviluppatori avranno modo migliorare in modo significativo del prodotto nel corso di questi mesi, o se opteranno per l’inserimento di requisiti di sistema più attinenti alla realtà. Questo contesto dovrebbe riguardare esclusivamente i PC, tuttavia ci teniamo a ricordare come il titolo sia stato annunciato anche per PlayStation 4 e Xbox One che hanno tecnologie installate di oltre 7 anni fa. Speriamo quindi in un lavoro certosino degli sviluppatori di Improx Games per evitare di compromettere quanto di buono vi è da un gioco dal gameplay così valido e promettente.