Il 30 ottobre Ghenos Games ha presentato in Italia The King’s Dilemma, il nuovo gioco di Lorenzo Silva e Hjalmar Hach. Le premesse erano indubbiamente interessanti: un gioco narrativo con componenti legacy in cui la storia, ideata da Carlo Burelli, riveste un ruolo fondamentale e varia sulla base delle decisioni prese, di partita in partita, dai giocatori.
Quale migliore occasione del Lucca Comics and Games, quindi, per fare una partita di prova a questo nuovo board game? Vediamo un po’ di cosa si tratta (ovviamente, senza spoiler!).
Benvenuti ad Ankist
In The King’s Dilemma, i giocatori rivestono i panni di nobili membri delle Casate del Regno di Ankist, alla guida del governo e consiglieri del Re. Le meccaniche sono estremamente semplici: ciascun giocatore dispone di uno schermo in cui sono riportati i dati relativi alla propria casata, di un certo numero di monete e segnalini potere da utilizzare, di turno in turno, per prendere decisioni. Al centro si posiziona il tabellone, chiarissimo, in cui sono illustrati i sei parametri che indicano il benessere del Regno (denaro, provviste, cultura, etc.) che possono variare di partita in partita (in positivo o in negativo) e che verranno modificati continuamente sulla base delle decisioni prese, spostando il relativo segnalino verso l’alto o verso il basso a seconda dei casi. Ogni giocatore sceglie a inizio partita un obbiettivo personale che fornirà punti alla fine in base allo stato degli indicatori sul tabellone; di conseguenza, ciascuno tenterà di influenzare le decisioni che incidono su questi ultimi a proprio vantaggio.
Le meccaniche: fra diplomazia e astuzia
A ogni turno si legge una carta che ci illustra in che situazione si trova il regno e ci pone un quesito, al quale dovremo rispondere collettivamente si o no. La carta non dice espressamente di quanto i parametri verranno influenzati a seconda della decisione presa, ma fornisce un’indicazione su quali indicatori sono coinvolti dalla scelta e se varieranno in positivo o negativo. Sulla base di questa indicazione inizia quindi la fase diplomatica e di contrattazione in cui i giocatori discutono sul da farsi: è ammesso tutto, anche corrompere gli avversari con il proprio denaro (in tal caso la decisione di questi è vincolata). Terminata la discussione si procede con la votazione: ognuno punta segnalini potere sul si, sul no, o si astiene. Si decide quindi per l’opzione che ha ricevuto più voti. Chi ha perso può riprendere in mano il proprio potere. Chi si è astenuto si spartisce il potere speso dai giocatori la cui decisione si è rivelata vincente. Si procede quindi con la lettura delle conseguenze della scelta, la modifica dei parametri come indicato dalla carta, e si continua con un nuovo turno fino alla fine della partita, ossia con la morte “naturale” del re (dopo un certo numero di carte storia risolte) o con il suo assassinio (in caso di estremo malessere del regno).
Benessere del Regno o della propria Casata?
The King’s Dilemma è un gioco incentrato sulla narrazione e sulla diplomazia, con meccaniche semplicissime ma efficaci. La partita, che non ci ha dato spoiler sulla storia in quanto creata appositamente per la demo, è stata abbastanza veloce e molto divertente. Sicuramente deve piacere il genere, saper bluffare e manipolare il prossimo può rivelarsi determinante ed è proprio il bello del gioco. Essenziale anche giocarlo con il gruppo giusto, in cui tutti sono coinvolti nella storia e capaci di immedesimarsi nel proprio ruolo.
The King’s Dilemma è probabilmente un must have per chi ama i giochi diplomatici.