Cosa succede quando una casa videoludica come la Daedalic Entertainment, etichetta che ha riacceso in me la speranza per un futuro migliore per le avventure grafiche, sceglie come soggetto di un suo prodotto un famoso filosofo praghese? Un piccolo gioiellino composto da schermate tinte in acquerello e una storia poco lineare ma davvero curiosa. Questo è The Franz Kafka Videogame, un’esperienza videoludica che non vi lascerà indifferenti. Vediamo perché.
The Franz Kafka Videogame è un puzzle game dalle tinte surreali, ispirato alle opere del filosofo praghese Franz Kafka. La storia ruota attorno a K. un tranquillo psicologo che esplora l’inconscio dei suoi pazienti attraverso l’ipnosi, addentrandosi nelle loro paure più recondite. Il primo enigma che dovremo risolvere sarà ambientato, infatti, nel surreale sogno di una paziente. In questo incontreremo la sua versione bambina e saremo impegnati a “trovare il suo coniglio”. Una volta risolto il puzzle, risolveremo anche il problema della nostra paziente. Un giorno il nostro K. riceve una lettera misteriosa, contente una mappa che lo porterà ad incontrare un astronauta venuto da un altra linea temporale (sì, avete capito bene), che costringerà il nostro eroe a salire su un treno per l’America. Da questo momento lascio a voi il compito di scoprire il seguito della storia, anche perché anticiparvi qualsiasi cosa condizionerebbe le vostre possibili reazioni. Perché la particolarità di questo gioco non risiede nel gameplay, caratterizzato da un semplicissimo sistema di punta e clicca su cui torneremo dopo, ma nelle migliaia di assurdità che incontreremo nel corso della nostra avventura.
Ci perderemo in citazioni kafkiane (che ammetto di aver colto solo in parte, dato che la mia cultura su Franz Kafka si limita a pochissime opere) e rimandi ad altre opere, come ad esempio Alice nel Paese delle Meraviglie o la serie TV Twin Peaks. A dir la verità, durante il gameplay, mi è parso di cogliere anche dei riferimenti ad altri contemporanei del filosofo, come ad esempio l’etologo russo Pavlov (quel cane… non mi convince!). Probabilmente tutto ciò si può associare o a un mio personale delirio oppure è proprio questo lo scopo di TFKV, ovvero quello di farci perdere nel suo mondo assurdo, cogliere citazioni e magari crearne alcune che forse ci sono e forse no. Questo fenomeno viene alimentato dagli splendidi disegni acquerellati, dai toni a volte smorti e a volte brillanti, e da comparse ben caratterizzate. Parlo non a caso di “comparse” perché il protagonista è K., ma la maggior parte dei personaggi appaiono per alcuni minuti per poi farsi da parte lasciando nel giocatore una sensazione di smarrimento e curiosità. Più di una volta sono rimasta colpita da buffi personaggi che non ho più ritrovato nel corso del gioco. Ma queste piccole incursioni che lasciano il segno, non fanno altro che ridurre K. ad un motore passivo che muove la storia verso un finale che arriva (troppo) presto.
Arriviamo quindi alle note dolenti di The Franz Kafka Videogame. Gli enigmi non sono particolarmente intuitivi, anzi sarete spesso portati a ragionare in modo “assurdo” per risolverli. Ma esiste una linea sottile tra il rompere le regole e la mancanza di logica e molto spesso il gioco ci farà superare questo confine facendoci cliccare a caso sulla schermata. Purtroppo, un’altro punto debole di TFKV è la durata. In sole pochissime ore di gioco riuscirete a finirlo, anche se siete dei neofiti del genere. Sarebbe stato bello perdersi per qualche ora in più in quegli eventi che semplicemente accadono senza motivo e in quei dialoghi ricercati ma spesso privi di senso logico. Se siete dei giocatori alla ricerca di enigmi e soluzioni immediate e sensate, probabilmente questo non è il titolo per voi, ma se amate le sorprese e non vi infastidisce cercare a tentoni soluzioni, allora spendete pure questi 9,99 euro su Steam. In definitiva, questo titolo vale pienamente i soldi spesi ma va giocato con la consapevolezza di avere fra le mani un’avventura breve ma molto intensa.