The First Descendant – Recensione, tra grinding e ragazze succinte il divertimento non manca

The First Descendant si rivela essere un intrigante looter-shooter che però fa schiantare i giocatori contro un Paywall duro come il marmo.

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 7 minuti
6.5
The First Descendant

The First Descendant è un nuovo looter-shooter PvE free-to-play sviluppato da Nexon, che ha rapidamente guadagnato popolarità e milioni di giocatori grazie a una campagna di lancio imponente. Il gioco offre un mondo affascinante e personaggi ben caratterizzati (anche se a volte un po’ troppo “piccanti”), poteri intriganti e un sistema di loot gratificante. Tuttavia, nonostante questi aspetti positivi, il gioco è oscurato da una strategia di monetizzazione aggressiva che ne compromette l’esperienza complessiva. Certo: da qualche parte l’azienda deve pur guadagnare, questo è fuor di dubbio, ma c’è modo e modo di condurre le cose, a nostro avviso.

The First Descendant

I Vulgus, una minaccia globale

Secoli fa, i Vulgus giunsero sulla Terra e sconfissero l’umanità. La specie aliena che ci ha attaccato ha quasi distrutto del tutto la speranza che albergava nei nostri cuori, quando un manipolo di eroi si levò contro il nemico, permettendo agli umani di ottenere diverse vittorie. Questi uomini erano dotati di poteri eccezionali che passarono con il loro sangue ai propri Discendenti (da qui il titolo del gioco). Lo scopo è quello di trovare l’Ironheart, un potente artefatto andato perduto per permettere all’umanità il riscatto tanto sognato. Il gioco si apre in maniera relativamente classica, permettendo ai giocatori di scegliere tra tre eroi iniziali, ognuno dotato di abilità e poteri elementali unici. La trama, pur essendo funzionale, non rappresenta il punto focale del gioco: esiste principalmente per giustificare l’azione incessante e fornire un contesto narrativo alle missioni.

Andare avanti fino al… portafogli!

Il gameplay è il punto forte di The First Descendant: il gioco riesce a creare un’esperienza caotica e divertente, dove i giocatori possono unirsi in gruppo per affrontare le missioni. L’aspetto cooperativo è enfatizzato dalla sinergia tra le abilità dei diversi personaggi, creando un senso di comunità che arricchisce l’esperienza di gioco (esperienza che si vive al meglio se in compagnia di amici reali che ci supportano in cuffia n.d.r.). Questa interazione tra i giocatori è gestita in modo eccellente, superiore persino a titoli come Warframe e Destiny 2 che hanno fatto la storia recente del genere.

Uno degli aspetti più entusiasmanti del gioco sono le battaglie contro i Colossi, enormi creature che i giocatori devono affrontare e sconfiggere in gruppo (anche perché da soli sarebbe un suicidio). Questi scontri sono spettacolari e rappresentano il gioco al suo massimo potenziale, offrendo momenti di puro divertimento e adrenalina. Tuttavia, la necessità di ripetere continuamente queste battaglie per sbloccare nuovi Discendenti e equipaggiamenti può risultare monotona, trasformando l’entusiasmo iniziale in una routine ripetitiva. I veterani di questo genere sanno quanto possa essere frustrante “farmare” un boss per ore senza ottenere l’oggetto desiderato ma se da un lato ci sentiamo di rimproverare il gioco, dall’altro non ne siamo così sicuri, in quanto è proprio questo che cerca il giocatore di questa tipologia di giochi.

The First Descendant

La progressione del gioco è strettamente legata a un sistema di loot che richiede ai giocatori di raccogliere risorse per sbloccare nuovi equipaggiamenti e potenziamenti. Questo processo, sebbene simile a quello già visto in Warframe, può diventare rapidamente un grind esasperante. Le microtransazioni (nota dolente del titolo) rappresentano una parte significativa dell’esperienza, con la valuta di gioco disponibile solo in pacchetti che non corrispondono perfettamente ai costi degli acquisti nel gioco, incentivando ulteriori spese.

Il gioco offre una buona quantità di contenuti prima che la monetizzazione diventi un ostacolo significativo: con circa 25 ore di gioco godibile senza dover spendere denaro reale il che vi permette di divertirvi in totale autonomia consci del fatto che, prima o poi, si dovrà mettere mano al portafoglio. Esiste anche un pass stagionale (che novità!), ormai una prassi nei giochi online, cosa che in genere è una sorta di aiuto a basso costo rispetto alla spesa “secca” che si dipana nel tempo. La lentezza del pass stagionale e i prezzi elevati dei bundle però, possono lasciare una sensazione di insoddisfazione come se il gioco fosse progettato per spremere i giocatori piuttosto che premiarli.

The First Pay-to-Grind

Dal punto di vista tecnico, The First Descendant è un gioco ben realizzato: la grafica è di alta qualità, con un design dei personaggi e dei nemici accattivante, un sonoro eccellente che contribuisce all’immersione nell’universo di gioco e una vasta scelta di armi e build possibili. La stabilità del codice di rete è notevolmente migliorata rispetto ai primi giorni di lancio, con il supporto al crossplay tra console e PC che funziona perfettamente. Il gioco gira bene su una varietà di sistemi, garantendo un’esperienza fluida anche su hardware meno potenti sebbene, come nel nostro caso, è fuor di dubbio che sia stato pensato per PC di alta fascia o comunque prestazionali.

The First Descendant

The First Descendant è un gioco che promette molto, ma è limitato da pratiche di monetizzazione aggressive che possono allontanare molti giocatori una volta che si scontrano contro il muro del pagamento: come già evidenziato sopra, tuttavia, è giusto che anche l’azienda faccia “cassetto” per cui non ci sentiamo di criticare del tutto questa pratica. Ci sarebbe piaciuto vedere qualche pacchetto “più a buon mercato” e un sistema di ricompense più generoso perché di fatto passare tante ore alla ricerca dello stesso oggetto che ha un 6% di drop-rate è davvero dura.

Tuttavia, per coloro che cercano un’esperienza di shooting cooperativa e community-driven, il gioco offre molte ore di divertimento gratuito prima che le microtransazioni diventino un problema pressante. Se Nexon riuscirà a modificare la sua strategia di monetizzazione, The First Descendant potrebbe davvero competere con i giganti del genere come Destiny 2. Fino ad allora, rimane un’esperienza piacevole, ma con riserve, consigliata a chi desidera esplorare un nuovo mondo di gioco senza dover investire immediatamente denaro reale.

The First Descendant
6.5
Voto 6.5
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.