Con la prima stagione, uscita nel 2018 su Netflix, The End of the F***ing World divenne sin sa subito uno degli show più visti dell’anno. La serie creata da Jonathan Entwistle e basata sul celebre fumetto di Charles Forsman non si presentò come l’ennesimo e scontato “teen drama”. Personaggi complessi e ben studiati, una storia a forti tinte dark, una narrazione di alto livello e un finale apertissimo hanno fatto sì che questa serie TV ottenesse un successo tale da essere confermata per un altra stagione. La seconda stagione di The End of the F***ing World è finalmente realtà ed è pronta a ripartire proprio da dove ci aveva lasciati. Se la prima stagione seguiva fedelmente le vicende del fumetto, questa seconda invece sarà ricca di materiale inedito, messo a punto da Jonathan Entwistle e dallo sceneggiatore Charlie Covell.
Dove eravamo rimasti?
I nostri due protagonisti ovvero James (interpretato da Alexander Lawther) Alyssa (interpretata da Jessica Barden), sono ricercati dalla polizia per via dell’omicidio di Clive Koch e per altri crimini minori di cui i due giovani si sono macchiati. In seguito si scoprì che l’uomo ucciso dai due ragazzi era in realtà uno stupratore. Questa scoperta, purtroppo per i giovani, non servì a molto e le accuse verso di loro non crollarono. La polizia riusci ad intercettare James e Alyssa sulla costa grazie alla denuncia fatta partire da Leslie, il vero padre della ragazza. L’ultimo episodio della prima stagione si chiude con la corsa in riva al mare del ragazzo e con il rumore sordo di un colpo d’arma da fuoco che sembrerebbe lasciare poche speranze di vita a James.
Una storia inedita e convincente
Due anni dopo quel drammatico evento la vita di Alyssa è cambiata totalmente. Abbandonati i panni della ragazza lunatica e insoddisfatta della sua vita, la giovane assume una nuova consapevolezza di sé, trova lavoro come cameriera e si lega sentimentalmente ad un altro ragazzo con il quale si sposerà a breve. James invece è sopravvissuto allo sparo e ne esce completamente cambiato. Dopo una lunga riabilitazione sembra non essere più lo “psicopatico” che abbiamo visto nella prima stagione, ora è molto più emotivo rispetto a prima di quel drammatico evento. Dopo essersi ristabilito totalmente James non perde tempo e si mette alla disperata ricerca di Alyssa per dichiarargli finalmente tutto il suo amore. Sulle tracce dei due protagonisti però incombe la figura di Bonnie, una ragazza palesemente disturbata che si era innamorata del professor Clive Koch. Il suo sogno d’amore però mori insieme al suo amato Clive. La ragazza, spinta da una tremenda sete di vendetta, non vede l’ora di farla pagare ad Alyssa e James, colpevoli di aver messo fine alla loro “storia”. Bonnie si rivelerà essere un personaggio chiave all’interno di questa seconda stagione. Il suo personaggio cresce caratterialmente di puntata in puntata e della sua crescita costante e lineare ne giova tutta la serie. La sua “intromissione” nella coppia formata da Alyssa e James e il suo legame con il defunto professor Clive rende The End of the F***ing World 2 una serie godibile che, se non fosse stato per Bonnie e le dinamiche nate con lei, avrebbe avuto davvero poco da raccontare. A differenza della passata stagione James e Alyssa interagiscono maggiormente con la realtà che li circonda, questo dovuto non solo alla loro crescita personale, ma anche ad una sorta di rassegnazione verso quel mondo che non li ha mai capiti veramente.