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The Elder Scrolls 6 sarĂ  un gioco decennale, parla Todd Howard

Sin dal suo annuncio nel 2018, The Elder Scrolls 6 è sicuramente uno dei titoli piĂ¹ attesi di questi anni, sesto capitolo della fortunata serie fantasy se non la piĂ¹ apprezzata nel mondo dei videogiochi, ma la strada è ancora lunga e Todd Howard di Bethesda è tornato a parlare dell’importanza del progetto e di come dovrĂ  essere un titolo di cui si parlerĂ  è giocherĂ  per 10 anni.

Uno dei motivi che ha rallentato di parecchio i lavori al titolo è Starfield, progetto su cui la software house sta impiegando molto tempo e risorse per poter ottenere i migliori risultati possibili, sfruttando tecnologie che poi potranno essere impiegate anche per lo sviluppo del gioco fantasy.

In un’intervista, Howard ha parlato di come l’amore del pubblico verso il predecessore Skyrim, di cui è uscita in questi giorni la nuova edizione per il decimo anniversario, abbia influito su come lo studio si sia approcciato allo sviluppo del sequel.

Nella realizzazione, The Elder Scrolls 6, stando all’uomo, dovrĂ  essere uno di quei titoli a cui si dovrĂ  giocare per un decennio, per mantenere le aspettative che il pubblico ha sin dal predecessore. Un’impresa non da poco , bisogna riconoscerlo.

starfield

Per quanto riguarda i progressi raggiunti attualmente con il progetto, Todd Howard non ha condiviso dettagli, tantomeno riguardo a che cosa offrirĂ  The Elder Scrolls 6 o quando avremo modo di vedere qualcosa in piĂ¹. Ma mentre il team al momento sta massimizzando gli sforzi per portare alla community Starfield, il gioco fantasy rimane una prioritĂ  per la software house.

C’è questo esercizio strano che mi piace fare: torno indietro a leggere una vecchia recensione del primo Elder Scrolls, passando poi per Oblivion e infine Skyrim. Ma nonostante ci siano un paio di cose che dimentichi, che sembrano ripetersi, poi ne esci e la sensazione è così reale. Le persone cambiano, la tecnologia cambia, ma l’obbiettivo ultimo è realizzare TES6, così che quando avvii il gioco ti sembra di essere stato trasportato in un altro luogo.

Fonte:
Giulio Bruschini
Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'etĂ  dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.

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