Bentrovati a tutti voi utenti di Game Legends! E benvenuti nella pagina con la recensione del nuovo gioco Ubisoft dedicato alle corse clandestine: The Crew! Il concept del titolo è molto semplice, ma allo stesso tempo molto complicato da realizzare: Sarà riuscita l’azienda francese nel suo intento? Scopriamolo insieme!
Un intero paese da scoprire
La prima caratteristica di The Crew che salta all’occhio, è l’immensità della mappa giocabile a disposizione: avremo infatti a la possibilità di visitare coast to coast gli interi Stati Uniti d’America. Ogni tratto esplorabile è disseminato di prove speciali di vario genere, oltre alle missioni principali, gli eventi pvp, e le missioni fazione. Le ambientazioni sono tra le più varie, e se non fosse per viaggio rapido (fortunatamente disponibile) e per il la mappa sempre a portata di mano, sarebbe impossibile non perdersi. Correrete tra campi di girasoli, scalerete le vette più alte, solcherete le dune delle spiagge e le rocce dei canyon, sfreccerete tra le città più famose degli States, e tutto con un impatto grafico di rilievo. Signore e signori, benvenuti in The Crew.
La vendetta va gustata su asfalto
Ci ritroveremo nei panni di Alex, un ragazzo barbuto con il dono di essere un pilota straordinario. Suo fratello è a capo di un gruppo di automobilisti che svolgono gare clandestine in tutto il Midwest, chiamati 5-10 (Five Ten). In seguito al tradimento di un nuovo arrivato e alla complicità di un poliziotto corrotto, il fratello di Alex verrà ucciso, ed Alex accusato ingiustamente e arrestato. Dopo 5 anni uscirà dalla prigione, e scoprirà che la vecchia squadra di suo fratello è stata trasformata in una vera associazione criminale che opera in tutti gli States. Arriverà per lui dunque la possibilità di vendicarsi, scalare le gerarchie ottenendo i tatuaggi dell’organizzazione, e fare in modo che i due delinquenti abbiano ciò che si meritano.
Corri che ti passa
Di certo per essere la prima delle esperienze Ubisoft dedicata esclusivamente alla guida su consoles next-gen, i risultati del gameplay sono soddisfacenti. Il controllo delle auto è gradevole e fedele, anche se in alcuni casi (specialmente nelle fasi di impatto ed incidenti) la fisica delle automobili è sgraziata ed incoerente. Plauso particolare va fatto alla realizzazione delle fasi Off Road, ovvero le fasi in cui ci troveremo a guidare i nostri mezzi fuori strada. Sarà impossibile non far salire l’adrenalina in game essendo il titolo frenetico ed imprevedibile, dove anche un solo fuori pista ed un solo lieve speronamento possono essere fatali. Nel caso l’automobile si blocchi o perda la via principale, è stato inserito un comodo e rapido comando per il riposizionamento del veicolo su strada, ma che ahimè vi farà perdere non pochi punti.
I punteggi sono importanti nel gioco: sono quelli infatti che faranno sì che salga sia la vostra reputazione, sia la vostra esperienza per salire di livello e sbloccare nuovi pezzi e nuove sorprese. Come vuole la tradizione per ogni gioco dell’azienda francese non potevano mancare i collezionabili: in The Crew questi consistono nello scovare veri e propri rottami sparsi per lo stato (i quali sbloccheranno auto speciali), utilissime antenne che forniranno dati, e punti di osservazione per conoscere meglio i vari paesaggi. Pecca non gravissima ai fini del gioco, ma impossibile da non notare, riguarda alcuni oggetti: non cercate di investire i pedoni, ci si passa attraverso! Così come a molti arbusti presenti in natura, che nemmeno si smuoveranno.
Tutti per uno, ma uno non basta
Per giocare a The Crew sarà indispensabile disporre di una connessione internet, ma non per questo il gioco va giocato necessariamente in multiplayer (anche se in quel caso verrebbe meno il senso stesso del gioco). Questa è una delle più grandi pecche e limitazioni del gioco Ubisoft, dato che il bacino di utenza sarebbe ridotto non di poco. Fatta questa premessa, il gioco cooperativo e quello competitivo sono sufficientemente buoni, ma non ai livelli sperati. Le missioni da affrontare in modo cooperativo veloce, sono in primis (ma non solo) quelle della trama principale: in queste il capo della crew detterà legge e potrà fare della missione ciò che vuole… anche ricominciarla o abbandonarla in stile ragequit, il tutto con ovvie conseguenze per i compagni presenti nel team. Il Pvp invece si svolge in alcune lobby apposite, dove la scelta offerta è tra partite dove potremmo gareggiare per la gloria personale, o per la reputazione della nostra fazione. Tecnicamente tutto ciò pecca in molti ambiti, come il matchmaking a dir poco odioso, ed i server in manutenzione almeno una volta ogni due ore data la ricorrenza dei problemi ai server (impossibilitando nei casi più gravi di intraprendere qualunque attività, dal single al multi). La competitività in ogni caso è la vera anima di The Crew, che nonostante tutto rende il gioco appetibilissimo per i drivers incalliti.Unico consiglio: attenti al LAG!
Tesoro, sono in strada
Giocare da soli è comunque un ottimo passatempo, e probabilmente si passeranno ore ed ore a guidare senza neanche rendercene conto. Oltre alle missioni principali, sono disseminate in tutto il territorio degli States decine e decine di piccole sfide da completare, che possono consistere nel correre a tutto gas, o fare slalom tra i pali, o saltare più lontano possibile! tutto ciò sarà utile non solo per l’esperienza, ma anche per sbloccare pezzi per modificare le prestazioni delle nostre automobili: questi possono essere di 3 livelli (Oro, Argento, Bronzo) con ovvia ripercussione sulla reputazione dell’auto e sulle prestazioni stesse. Mettersi alla prova sarà una droga da cui sarà difficile disintossicarsi.
Ad immagine e somiglianza
Di certo una delle caratteristiche di The Crew che più abbiamo apprezzato, è la personalizzazione dei veicoli, che ha raggiunto un livello ottimo: anche se la scelta nelle prime fasi non sarà vastissima, sarà possibile personalizzare la propria automobile in tutte le sue parti, interni, spoilers, specchietti, minigonne, cofano e così via. Di certo non una novità, ma una cosa che a questi livelli è mancata per parecchio tempo. Le prestazioni dell’auto sono a vostra discrezione : sarete voi grazie al vostro stile di guida, a scegliere i pezzi migliori tra quelli che avete sbloccato, e ad avere il massimo dalla vostra vettura. Una boccata d’aria fresca.
L’importanza sta nei dettagli
La grafica di The Crew è ben curata: partendo dai video, volti ed i dettagli delle auto (specialmente quando ci troveremo in officina) hanno grande impatto visivo, in complicità con ambientazioni suggestive. La qualità video cala di poco in game, e fortunatamente dal punto di vista del giocatore, dato che il The Crew procede fluidamente e senza cali di frame rate.
Abbassa il volume!
Una piccola parentesi la merita anche il comparto sonoro. Non eccessivamente sorprendente la colonna sonora adottata per il titolo, che si si mostra adatta al genere, ma che proprio non riesce a lasciare il segno. Non vi capiterà mai durante il gioco di riconoscere un pezzo, o di riscoprirvi a canticchiarlo per caso: un sottofondo e nient’altro. Meglio invece l’effettistica, apprezzabile quanto basta.
Questa espansione di The Crew ha visto la luce il 29 novembre del 2016, a circa 2 anni dall’uscita del titolo originale, e dopo aver visto arrivare anche l’altra grande espansione “Wild Run”. Calling All Units è disponibile per le versioni PC, Xbox One e PlayStation 4 del titolo, e per la prima volta per il brand di Ubisoft si cambia totalmente fronte, parteggiando per le forze dell’ordine. I nuovi utenti (oppure coloro che magari hanno disinstallato il gioco una volta e cancellato i salvataggi) possono dormire sonni tranquilli, dato che sarà possibile giocare la nuova espansione senza completare il titolo base. Ovviamente, ci sarà comunque la necessità di completare il tutorial iniziale. Invece i più navigati potranno tornare a sfrecciare al meglio, e usufruire del level cap aumentato fino al 60. Anche se su carta l’idea rispecchia la volontà di portare un contenuto nuovo e fresco, purtroppo la missione risulta completata solo in parte. Non stiamo parlando infatti di una trama a parte (anche se avremo dalla nostra il nuovo personaggio giocabile, l’agente Clara Washington), ma di un pretesto per poter sbloccare quella decina di missioni aggiuntive dalla parte della polizia. Sia giocando da guardia sia da ladro, potremo partecipare all’unica vera nuova modalità (anche se fine a sé stessa): inseguimento.
In questa lo scopo del ladro sarà portare una cassa in una parte specifica della mappa, senza però farsi beccare dagli sbirri. Senza bisogno di dirlo, potrete giocare sia da una parte, sia dall’altra, e a seconda del vostro ruolo avrete delle diverse abilità a disposizione! Si, perché effettivamente in questo sta la grande novità, e la caratteristica che risolleva maggiormente l’asticella dell’appetibilità: il fuorilegge per sfuggire dovrà distanziare di un tot la polizia, e resistere a quella distanza per circa 7 secondi, e per farlo può servirsi di due gadget alla volta, come scariche EMP o dei flashbang accecanti. Il poliziotto invece potrà servirsi di mezzi ben più tattici, in grado di sabotare la vettura del fuorilegge, come i freni o l’acceleratore. A livello tecnico purtroppo non troviamo alcun tipo di miglioramento, e di certo questi nuovi contenuti non sono esenti da difettucci strutturali… e soprattutto di matchmaking. Il prezzo del DLC è di 24.99€, e stando ai contenuti offerti, diciamo che potevamo aspettarci una spesa meno onerosa.
Voto Calling All Units: 6.5/10