Tartarughe Ninja – Caos mutante è la nuova incarnazione in stile animato delle tartarughe più famose degli anni ’80. Di cose ne sono cambiate, non solo nello stile estetico, ma anche e soprattutto nel comportamento dei nostri ragazzi, che qui sono dei giovincelli che muovono i loro primi passi nella Grande Mela, New York appunto. In questa recensione di Tartarughe Ninja Caos mutante carpiremo i segreti di questi anfibi col guscio, e alla fine, forse, ci mangeremo una gustosa fetta di pizza.
Nuove origini
Baxter Stockman è un brillante scienziato che ha trovato il modo di formulare un siero mutante: questo fluido gli consente di trasformare tanti piccoli esserini in qualcosa di più. Sfortunatamente per lui una malvagia organizzazione è interessata ad impossessarsi della sua creazione a qualsiasi costo, e in una rocambolesca operazione di recupero, il fluido finisce nelle fogne di New York, dove trova un ratto e quattro piccole tartarughe.
Passano 15 anni e le tartarughe ora sono cresciute, e grazie agli insegnamenti del ratto Splinter (che chiameranno affettuosamente papà) sono diventati dei veri esperti di arti marziali. Le quattro tartarughe sono: Leonardo, il leader del gruppo (o è quello che vorrebbe essere), Donatello il più intelligente e tecnologico dei quattro, Michelangelo lo spirito libero che incarna un po’ la follia della giovinezza, e infine Raffaello, il più grosso e duro dei quattro, quello che non disdegna di mettere il gruppo nei guai.
I quattro “ragazzi” si muovono nell’ombra, cercando di non essere visti, trovando il modo di rispettare il volere del padre, ovvero tenersi alla larga dagli umani che sono “cattivi”. Tutto cambia quando per un caso assurdo Leo, Raf, Donny e Mickey si ritrovano ad aiutare April O’Neil, una giovane ragazza che vuole diventare una reporter. Nasce subito un’amicizia speciale tra le tartarughe e la teenager, probabilmente per la vicinanza di età, e anche perché April non ha molti amici.
April e le tartarughe devono scoprire il segreto di Superfly, un malvagio essere che imperversa in città. Ci fermiamo qui sul lato della trama del film, precisando che sebbene le origini delle tartarughe siano ben diverse da quelle degli anni ’80, non manca la magia nemmeno qui. Certo, oggi i ragazzi col guscio fanno i conti con cose diverse: hanno social network, Tablet, musica preferita diversa dagli standard “vetusti” del passato (adorano Adele) e sono molto più smart in generale.
Una fetta di pizza
Tartarughe Ninja – Caos mutante si dipana nel corso di un paio d’ore, tra pizza e scene d’azione mozzafiato, rese alla perfezione, pulite e senza troppi sbalzi di velocità in modo che si capisca benissimo come si muovono i nostri eroi. Rocamboleschi nella prima fase del film in quanto il gruppo è giovane: devono ancora imparare a lavorare come una squadra sul campo di battaglia, per quanto non si aspettavano nemmeno di arrivare a quel punto.
Le quattro tartarughe non hanno sogni di gloria: loro vogliono solo essere “normali”, andare al liceo, conoscere persone nuove e farsi nuovi amici, magari innamorarsi, e vedere un film al cinema. In un certo senso, decidono di salvare New York perché così (stando alla loro teoria) il mondo li vedrà come salvatori e non come umanoidi mutanti e basta.
Tartarughe Ninja – Caos mutante parla di questo: di accettazione nel senso più stretto del termine. Non a caso Leo prova dei sentimenti per April, non facendo minimamente conto che siano di due specie diverse, a lui piace lei e basta. April d’altro canto non fa una piega: sebbene si inizialmente abbia un minimo di remore, non si spaventa delle tartarughe e le accetta per come sono, senza pregiudizi.
Perfino Splinter è tenero nel suo intimo, rivelando come la solitudine e la vecchiaia siano elementi pesantissimi da sopportare, e sebbene sia appena accennato come discorso, un occhio attento non si lascerà sfuggire certe frasi e atteggiamenti. Per fortuna il lieto fine è a portata di pizza.
Cowabunga!
Sebbene in Tartarughe Ninja – Caos mutante non venga mai citata la storica parola d’attacco di Michelangelo, diventata poi il vero claim delle 4 tartarughe, non possiamo esimerci dal gridarla alla fine del film. La pellicola riesce in tutto, facendosi apprezzare sia dai veterani (come chi vi scrive) che sono cresciuti con i 4 ninja, sia per le nuove generazioni che troveranno familiari i dubbi e i punti di forza dei quattro eroi.
Tartarughe Ninja – Caos mutante è un ottimo film d’animazione 3D, con uno stile peculiare tutto suo, forte di un dettaglio estetico davvero ricercato con schizzi di penna e colori sparsi qua e là, volutamente “grezzo” e per questo vincente. Ha personalità fin dalle prime battute, è un film corale, nel senso che non c’è un solo protagonista ma tutti si muovono all’unisono, quasi come un unico personaggio multisfaccettato. Diciamo che è un ottimo inizio, attendiamo con ansia il prossimo capitolo!