Sword Art Online: Fatal Bullet – Recensione

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 8 minuti
7
Sword Art Online: Fatal Bullet

I tie-in non sempre sono successi assicurati: abbiamo visto come i vecchi videogiochi, ispirati e dedicati a film o anime appena usciti, erano sempre scadenti e mal gestiti. Ultimamente la serie di Batman Arkham e qualche piccola perla sparsa nel panorama aveva fatto ben sperare su tutto. Se c’è una serie che purtroppo è sempre rimasta in un mood sfortunato, è proprio quella dedicata a Sword Art Online, il che è tutto dire visto che è proprio dedicato a un anime basato su un videogioco.

Partendo dal principio, Sword Art Online racconta le vicende di Kirigaya Kazuto, ragazzo che si ritrova in un gioco chiamato appunto Sword Art Online, e che rimane incastrato al suo interno con una piccola regola aggiuntiva: non puoi uscire dal gioco, e se muori li dentro muori anche nella vita reale. Con il nickname di Kirito, dovrà mostrare tutta la sua bravura nei VRMMORPG per sopravvivere: è qui che troverà l’amore della sua vita, nuovi amici e compagni di un’avventura che lo segnerà per sempre.

I primi due giochi che visita, tipicamente fantasy, sono ben differenti dall’ambientazione che vivrete in Fatal Bullet, ovvero Gun Gale Online: un mondo cyberpunk dove le armi bianche e le magie vengono sostituite da armi da fuoco e spade laser. Con questa storia originale di Reki Kawahara, che stravolge e lascia un po’ da parte la trama dell’anime, ritroveremo tutti i personaggi storici della saga, e impersoneremo il nostro eroe completamente personalizzabile che, dopo aver riscattato un premio rarissimo, un ArFA-sys (IA che combatterà con noi e gestirà le finanze dell’eroe), si ritroverà ad affrontare temibili boss e nemici sconosciuti che tenteranno di rubargliela.

Un mondo oscuro

La cosa che fin da subito si vede a differenza dei precedenti capitoli è la palette di colori utilizzata nel gioco: toni scuri e cupi sostituiscono i verdi alberi e gli azzurri fiumi, mentre le lucenti spade che impugnavamo precedentemente ora vengono cambiate con pistole, fucili da precisione, mitragliatrici e svariate granate. Rimangono solo le spade laser a ricordare un po’ il passato, omaggiando però lo stile Pistola e Spada tenuto da Kirito, permettendo al personaggio di sceglierlo tra quelli disponibili.

Nel gioco potremo infatti avere due armi diverse, swappando tra una e l’altra durante i combattimenti in qualunque momento: cambiando l’arma, cambieranno anche le quattro skill equipaggiate, permettendovi così di scegliere uno stile di gioco tra Assalto, Tank, Supporto, Cecchino e Geniere. Le armi avranno varie tipologie di rarità e, come è giusto che sia in un MMORPG (sebbene questo sia simulato), potranno essere droppate dai vari boss sparsi nei vari livelli di gioco.

I dungeon verranno suddivisi in varie missioni: le principali vi faranno avanzare nella storia, mentre le secondarie vi permetteranno di accumulare esperienza. Ci saranno inoltre missioni di caccia, di caccia al tesoro e le missioni nemici unici.

Sword Art Online: Fatal Bullet

Un gioco uguale ma diverso

Cambia l’atmosfera, cambiano le armi e cambia l’ambientazione, ma il gioco purtroppo rimane abbastanza uguale. Le meccaniche complesse da MMORPG, senza però il gusto di giocare insieme agli amici, rimangono ostiche e pesanti, e la scelta degli sviluppatori di togliere ogni possibile scena scriptata dal gioco rende il tutto abbastanza noioso. Per capire questo concetto, però, è necessario arrivare a un punto di vista particolare.

L’anime ha sempre raccontato la storia di ragazzi che svolgevano azioni impossibili e speciali, capaci di lasciare a bocca aperta lo spettatore: dai combattimenti dove Kirito mostra skill nemmeno presenti nel gioco, a scene sempre più esagerate (come è giusto negli Shonen), l’anime nasce per sorprendere, e ce la fa. Al contrario il gioco, che potrebbe farci vivere scene uniche (come quando Kirito schiva i proiettili in una sfida contro un pistolero meccanico, oppure quando combatte tornei contro giocatori fortissimi), le evita completamente: nel corso della storia vi capiterà di trovarvi per due volte a partecipare a un torneo, dove al posto di combattere e sfruttare le mappe per utilizzare la vostra strategia, avrete invece delle semplici scene con sagome cartonate che commenteranno prima e dopo il match, senza farvi giocare.

I combattimenti inoltre, se nell’anime sono strategici e sfruttano appieno la mappa, nel gioco si riducono spesso a semplici schermaglie racchiuse in un raggio di massimo 100m, arrivando ad annullare tutte le possibili tattiche a distanza. Nota positiva riportata nel gioco: utilizzare la spada è davvero difficile e, proprio come nell’anime, dovrete essere davvero degli esperti per poterla usare.

Ciò che luccica, spesso è oro

Eppure Sword Art Online: Fatal Bullet è un passo in avanti. Togliendosi da dosso tutte le meccaniche ultra difficili e complesse dei combattimenti con le spade, utilizzare armi risulta facile e intuitivo, rendendo i combattimenti (come già detto molto ravvicinati) stilisticamente divertenti. Le skill trovano un’ottima accoppiata tra di loro, facendovi quasi subito ingranare la marcia e portandovi a creare delle azioni da combattimento ben coreografate.

Il titolo inoltre presenta dei boss unici, particolari e talvolta difficili, che richiederanno un po’ di grinding prima di poterli affrontare. La differenziazione delle armi è ben fatta, aggiungendo abilità e percentuali di bonus tanto accurate da richiedere davvero ore prima di scegliere il giusto equipaggiamento per la giusta missione.

Un po’ l’amaro in bocca rimane nel perdersi nelle troppe personalizzazioni e nel menu un po’ caotico, ma dopo circa 3 ore di dialoghi e tutorial, riuscirete a farvi strada in questo titolo.

Sword Art Online: Fatal Bullet

Più siamo, meglio stiamo

Essendo basato su un VRMMORPG, non poteva mancare una modalità online: questa volta potrete scegliere tra una modalità 4 vs 4, dove due squadre (e i loro ArFA-Sys) si scontreranno, e una modalità cooperativa, dove quattro giocatori dovranno sopravvivere a molteplici ondate di nemici, strutturando i loro attacchi con grande tattica. Purtroppo potevano gestire leggermente meglio queste due modalità, grazie anche alle reference sparse in quella dozzinda di MMORPG reali che hanno creato la storia del genere: vedere raid strutturati da quattro persone o arene vere e proprie sarebbe davvero stato il massimo, ma d’altronde Sword Art Online: Fatal Bullet nasce per rendere omaggio alla saga e ai giocatori che la amano, ed è giusto che si basi sulle fondamenta che ha.

Sword Art Online: Fatal Bullet
7
Voto 7
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.