Niente trame o sotto trame per l’Europa che dice ufficialmente stop a diesel e benzina dal 2035 (ci riferiamo alla vendita, per ora il circolante resterà fino al 2050). Solo elettrico dunque? No, ma nemmeno idrogeno: la risposta sembra essere e-fuel mentre l’Italia spingeva per i biocarburanti.
Il pacchetto di riforme climatiche Fit for 55, che si fissa l’obbiettivo della riduzione di CO2 in Europa del 55% entro il 2023 su base dei livelli registrati dal 1990, pone lo stop ai carburanti tradizionali; il pacchetto prevede:
- Taglio del 15% delle emissioni entro il 2025.
- Taglio del 55% entro il 2030 sulla base delle missioni del 2021 (50% per furgoni).
- Taglio del 100% delle emissioni, rispetto ai livelli del 2021.
Secondo quanto stabilito, vista da una certa prospettiva, il piano sembrerebbe vertere solo sulla risposta elettrica del mercato ma invece no: dopo un accordo con la Germania (da sempre leader europeo nella produzione di auto), Bruxelles ci fa sapere che saranno approvate anche elementi come gli e-fuel (sviluppati a fronte di un mega investimento da parte di Porsche), carburanti sintetici a zero impatto climatico.
Ci adopereremo, nell’ambito delle procedure di approvazione degli atti legislativi indicati dalla Commissione europea, a far considerare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di CO2.
Dichiara intanto Gilberto Picchetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano che da sempre spinge per un riconoscimento dei biocarburanti come fonte energetica alternativa, aggiungendo poi:
Consideriamo che la previsione nella dichiarazione della Commissione dei soli carburanti sintetici rappresenti una interpretazione troppo restrittiva.
Resta tutto appeso alla clausola di revisione del progetto prevista, secondo Bruxelles per il 2026 quando la Commissione valuterà i progressi svolti in queste nuove tecnologie e deciderà o meno la sostenibilità di tali progetti.