Le microtransazioni non sono il male. Certo, sono fastidiose, ma dosate bene (un po’ come tutto) non sono male: permettono a chi ha poco tempo ma più soldi di avere un livello simile di contenuti (e non d’esperienza) a chi invece può perderci le ore. Peccato che stavolta EA ha fatto il passo più lungo della gamba. Di più gambe. I danni sono stati ingenti, al punto da farlo diventare un caso internazionale (e UFC 3 non aiuta a calmare le acque), eppure oggi siamo qui a parlare del gioco che, in questo momento, è esente al 100% da microtransazioni. Come non conoscere le mezze misure. Abbiamo detto che tutto, troppo, fa male: troppa acqua ci affoga, troppo cibo ci fa ingrassare. Star Wars Battlefront II era partito con le più buone premesse (per loro), ovvero permettere di acquistare i contenuti in-game o livellare per sbloccarli. Certo, quando per sbloccare Darth Vader ci vogliono 40 ore di gioco non si tratta più di livellare, ma semmai di grinding estremo, di quelli visti solo sugli MMORPG.
Glissando quindi su questa problematica, approcciando il titolo proprio ora che invece si trova “pulito” da quelle macchie nefande, c’è da dire che il secondo peso che Star Wars Battlefront II si porta appresso è quello del nome: ricordiamo infatti come questa saga aveva visto la sua nascita su PlayStation 2, proprio con una numerazione identica, ma che portava su console davvero ciò che i fan volevano vedere, cioé battaglie a non finire, eroi della saga e tanto divertimento. Da questo incipit i ragazzi di DICE hanno preso alla lettera le richieste dei fan, creando una versione definitiva di quella che sembrava solo una Beta (parliamo di Star Wars Battlefront). Ecco che compare una campagna single player originale (con tanto di collegamenti tra vecchia e nuovissima trilogia), delle mappe ben curate e ricche di dinamismi di gioco, modalità variegate e tanti nuovi eroi presi da tutti i film della saga (14 campioni in totale). Migliora il sistema delle carte, ora più elaborato e diverso a seconda della classe, e anche quello dei punteggi, necessario per poter sbloccare mezzi, accessori e eroi (come in un MOBA).
Sarebbe futile soffermarsi su ciò che tecnicamente il titolo porta, visto che già con il precedente capitolo grandi risultati erano stati raggiunti, eppure delle migliorie si vedono a colpo d’occhio, dal motion capture con attori di alto livello, a un doppiaggio totalmente in italiano di classe e a una cura maniacale per gli ambienti, le armi e i dettagli, capaci di farci immergere in un gioco che, per fortuna, raggiunge un livello tale da sembrare un nuovo capitolo della saga. La parte più interessante rimane la campagna: la storia crea aspettativa nel giocatore, genera curiosità e soprattutto prende il fulcro vitale di tutto Star Wars come cardine, ovvero l’eterna battaglia tra bene e male. Riesce inoltre a dare un punto di vista nuovo alle due fazioni, mostrando come non tutto il lato chiaro sia fatto da persone buone e non per forza chi sta dalla parte dell’impero ha tendenzialmente cattivi presupposti.
Nel multiplayer fallire sarebbe stato quasi impossibile: il gioco lascia spazio a modalità poco originali, ma questo a causa della longeva durata di tutto il materiale delle note guerre stellari ormai in commercio. Al contrario da quanto può sembrare, però, le ricostruzioni certosine delle battaglie, quasi a prendere spunto da libri storici, fanno riaffiorare i ricordi di chi ha vissuto il viaggio di Luke e l’ascesa (o discesa) di Anakin.
Electronic Arts e DICE hanno ascoltato i giocatori: Star Wars Battlefront II è tutto ciò che un fan della serie vorrebbe toccare con il proprio pad. Ma forse non è proprio così: le microtransazioni e il potente grinding necessario per sbloccare tutto nel gioco (e risultare competitivi, ricordiamo che il titolo ha una forte presenza dell’online) sono il peggior nemico di un pubblico che vedeva al cinema il 25 maggio del 1977 il primo di una lunga serie di film. Escludendo quindi il pubblico adulto, poco propenso a spendere molto tempo nel gioco, il pubblico giovanile invece si è iniziato ad azzuffare nel solito discorso che oramai attanaglia il settore: qual’è il limite per un gioco che costa 70€? Quanta spesa ulteriore posso far spendere agli utenti? Certo, i DLC saranno gratuiti, ma devo davvero finanziarli con i loot box, moda di questa decade, arrivando a far spendere al giocatore centinaia di euro?
Eppure Star Wars Battlefront II ha davvero l’offerta più ampia che un titolo dedicato alla saga può avere: dalle battaglie con le spade laser agli eroi passati, presenti e futuri, alle schermaglie di decine e decine di Stormtrooper e di Ribelli, il gioco offre tutto ciò che un fan può volere. Con la possibilità inoltre di poter aggiungere carte personalizzate che danno abilità diverse, armi e altre customizzazioni, Star Wars Battlefront II arriverà a farvi creare delle build personalizzate dei vostri eroi e della vostra truppa, permettendovi di giocare con il vostro stile, sfociando in una complessità vicina ai titoli eSport più apprezzati al momento.
Non serviva molto: bastava pensare ai fan, capire che spellarli vivi per potenziamenti e personaggi era sbagliato, e Star Wars Battlefront II avrebbe avuto un destino completamente diverso. Stavolta è andata così e (se ci sarà) la prossima volta sarà davvero difficile vedere il ripetersi degli stessi eventi (anche se, come detto prima, UFC 3 non auspica il massimo). Per ora non vi rimane che scendere sui campi di battaglia e lottare per la vostra fazione: d’altro canto, a me non rimane invece che dare un voto a questo gioco, numero che raffigura quanto di buono c’è nell’anima del titolo, macchiato da dei vestiti davvero molto costosi che EA ha prontamente tolto, correndo ai ripari. Che la forza sia con voi.