Squid Game: 5 videogiochi che adorerete se vi è piaciuta la serie

Avete amato Squid Game ? Allora non avrete difficoltà ad immergervi nelle dinamiche di questi 5 videogiochi molto simili alla serie tv.

Nicholas Massa
Di Nicholas Massa Analisi Lettura da 7 minuti

Squid Game è la serie del momento. Ne parlano tutti e sta raggiungendo un successo planetario estremamente affascinante e paragonabile ad altri prodotti Netflix di questo periodo. Non si tratta di un’opera troppo originale, però, quanto piuttosto di una storia che ibrida al suo interno tantissimi altri prodotti dell’intrattenimento, riuscendo ad intessere il tutto seguendo una coerenza che sa trascinare lo spettatore restituendo qualcosa in cambio. Tantissime sono infatti le riflessioni intorno alle sue dinamiche narrative, le quali vanno a toccare le tematiche più disparate: dalla semplice sociologia, all’antropologia religiosa, alla sopravvivenza, al valore della propria vita in relazione a quella del prossimo, sfiorando anche alcuni stralci di filosofia antica. Sono queste riflessioni, facilmente proiettabili sulla nostra stessa vita di tutti i giorni, ad affascinare. 

Quindi abbiamo cominciato a riflettere su quali videogiochi, nel corso della nostra “carriera videoludica”, potrebbero aprire alle medesime considerazioni di questa serie tv, riallacciandosi alle sue dinamiche o a situazioni simili. Partendo da tutto ciò abbiamo stilato una lista di cinque giochi, cinque contesti in cui, volenti o nolenti, ci siamo ritrovati a dover affrontare il prossimo senza alcuno scrupolo, giustificati ovviamente dalla dimensione “giocosa” in atto. Si tratta di momenti in cui tutto ruota sempre intorno a noi e alla nostra abilità personali a discapito degli altri, senza le estremizzazioni narrative di cui sappiamo. Dunque, se avete amato questa serie tv, non avrete difficoltà a rimanerne colpiti e magari rapiti da queste produzioni

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Fortnite

Squid Game

Fortnite è uno di quei nomi che risuona continuamente nella sfera videoludica contemporanea. Un nome altisonante sinonimo di competizione, di vittoria e di sconfitta, ma anche di alto livello (alle volte) e di difficoltà. Si tratta di un baluardo del genere Battle Royale, genere da cui Squid Game ha sicuramente attinto nell’ispirazione delle sue dinamiche. In ogni partita 99 giocatori vengono lanciati a capofitto in una mappa chiusa piena di armi e possibilità. Tutti partono senza nulla in mano, nella stessa identica situazione. Per arrivare fino in fondo alla vittoria bisogna conoscere bene la conformazione geografica di questa gigantesca arena, trovarsi nei punti in cui raccogliere l’equipaggiamento migliore e saperlo usare. La sopravvivenza personale (o del proprio gruppo) a discapito di quella di tutti gli altri, in uno scontro alla “last man standing” senza alcuna pietà.

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Fall Guys

Squid Game

Non fatevi ingannare dallo stile colorato con cui l’intero titolo è caratterizzato, anche in Fall Guys l’unica cosa che conta è arrivare fino in fondo, senza star troppo a pensare a quello che gli altri fanno. Anche qui si parla di un Battle Royale in cui l’unica cosa che conta è avanzare a discapito del prossimo. 60 giocatori, ognuno rappresentato da una sorta di pupazzetto colorato, si affrontano in una serie di sfide, di giochi in stile Takeshi’s Castle in cui tentare di avanzare fino al prossimo “gioco”. Per vincere nei vari round bisognerà quindi saltare, correre, scivolare e rallentare tutti gli altri avversari, così da guadagnarsi un vantaggio personale.

3

DayZ

Squid Game

Con DayZ ci troviamo davanti a un titolo che si riallaccia a Squid Game a livello concettuale. Qui il mondo è stato piegato da un’apocalisse zombie, rendendo quindi ancora più complessa la sopravvivenza dell’essere umano. Nel corso delle varie partite, quello che bisogna fare è sopravvivere, appunto, in un mondo estremamente inospitale sotto tantissimi punti di vista. All’inizio di tutto non si avrà quasi nulla con sé, spingendo quindi chi sta giocando all’esplorazione di un vasto mondo che offre di tutto ai più audaci. Uno dei tratti più interessanti, in questo contesto, è però che il pericolo maggiore non è tanto da ricercare negli zombie quanto negli altri giocatori. Homo Homini Lupus, insomma. Se disgraziatamente ci si imbatte in qualche altro essere umano ben equipaggiato, è probabile che questi non si farà alcuno scrupolo nel tentare di farci fuori per rubare tutto quello che abbiamo. L’uomo tira fuori sempre il meglio di sé in situazioni del genere.

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Among Us 

Among Us

Among Us è un altro di quei videogiochi che incarnano perfettamente lo spirito di Squid Game. Si tratta di un titolo multiplayer online in cui i vari personaggi si affrontano in partite da 4 a 15 giocatori. In ogni partita alcuni di essi vengono selezionati casualmente per giocare il ruolo di traditori (questi possono arrivare anche ad essere 3). Nelle varie mappe (4 in tutto), essendo tutto ambientato nello spazio, ogni giocatore dovrà svolgere alcuni piccoli lavori di manutenzione per assicurarsi la sopravvivenza di tutti. Il compito dei traditori sarà quello di manomettere le varie strutture, uccidendo subdolamente i vari membri del gruppo mentre gli altri, oltre a sopravvivere, dovranno indagare per scoprire le loro identità.

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Project Winter

Project Winter

Project Winter si riallaccia alle stesse identiche dinamiche di Among Us, traslandole però in un contesto differente in cui sopravvivere rappresenta altro. Nelle sue dinamiche di gamepaly abbiamo sempre un gruppo di giocatori che deve riuscire a salvarsi in un momento difficile e duro. In ogni partita avremo un massimo di 6 giocatori che si ritrovano avvolti dalla neve e dal gelo, intenti a superare una situazione estremamente difficile per tutti. Tra questi saranno però ovviamente presenti anche dei traditori, i quali avranno il compito di sabotare in ogni modo il resto del gruppo, assottigliando di volta in volta la linea di demarcazione tra vita e morte. Tutto viene così ricondotto al modo in cui si percepisce “il prossimo” e alla scoperta delle reali intenzioni di chi ci circonda, di chi ci parla, indossando magari una maschera. Tutta una recita per giungere ad un fine puramente egoistico.

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Adora i videogiochi e il cinema fin dalla più tenera età e a volte si ritrova a rifletterci su... Forse anche troppo. La scrittura resta un'altra costante della sua vita. Ha pubblicato due romanzi (a vent'anni e venti quattro) cominciando a lavorare sul web con varie realtà editoriali (siti, blog, testate giornalistiche), relazionandosi con un mondo che non ha più abbandonato.