La causa contro Sony PlayStation per le accuse di discriminazione e violenza continua ad andare avanti. I documenti erano arrivati a novembre, e vanno avanti con una certa discontinuità. Dopo che Sony ha respinto la cosa facendo sottolineare che non ci sono abbastanza prove, ben otto donne hanno raccontato la loro storia di violenze e abusi subiti dall’azienda. Oggi, Sony PlayStation ha deciso di rispondere a queste accuse.
Secondo Axios, gli avvocati di Sony PlayStation hanno dichiarato «SIE ha preso queste dichiarazioni seriamente, e che l’azienda ha intenzione di far mettere in chiaro le cose». Questa frase sulle accuse di discriminazione eviolenza da parte di Sony PlayStation vanno in contrasto con quanto è successo a novembre. Sì, perché quando Emma Majo ha citato l’azienda, SIE ha fatto dichiarato: «non ci sono abbastanza fatti per costruire un caso».
Ovviamente l’azienda è rimasta sulla sua posizione per quanto riguarda la causa iniziata da Majo, cosa che la donna vuole trasformare in una sorta di movimento, un po’ com’è successo con il caso Activision Blizzard, di cui ormai abbiamo sentito parlare.
La difesa del SIE pare essere che nonostante ci siano troppi casi di abusi, non prova abbastanza che ci può essere una cosa che accade sistematicamente all’interno dell’azienda. Per questo motivo, Sony PlayStation cercherà di respingere queste accuse di discriminazione nei confronti delle donne, di cui capostipite è stato Activision Blizzard. E forse, proprio per il coraggio avuto da quei dipendenti, la cosa sta dando coraggio a tutte le altre di parlare dei problemi che ci sono all’interno delle aziende videoludiche, a prescindere dalla nomea e reputazione che le precede.
Per ora non ci è dato sapere come andrà a finire, ma ne sentiremo parlare nei prossimi mesi. E noi saremo qui a darvi tutti gli aggiornamenti su questa situazione estremamente delicata.