Quest’oggi Ubisoft ha rinviato nuovamente il suo Skull and Bones, portando la finestra di lancio nell’anno fiscale 2022-2023 che inizierà a marzo 2022, ed è ancora piuttosto lontano.
La notizia è arrivata nei report dei risultati dell’ultimo anno fiscale della compagnia, e non sono spiegate le motivazioni, anche se possiamo aspettarci per il 2021 grandi produzioni.
Parliamo di Rainbow Six Quarantine (recentemente mostrato per oltre un’ora, prima di un ban a sorpresa), Far Cry 6, Riders Republic, The Division Heartland e Roller Champion.
Non è all’effettivo la prima volta in cui Skull and Bones viene rinviato da Ubisoft, e la situazione del gioco – considerando i vari rinvii – è alquanto preoccupante.
Sembra che questo tempo extra servirà allo sviluppatore per mostrarci un gioco con maggiori qualità, che abbia una sua entità e possa all’effettivo dire la sua su un mercato next-gen agguerrito.
Nonostante Skull and Bones sia stato visto da molti come un semplice «successore spirituale» dell’amato Assassin’s Creed 4: Blackflag, pare che nei piani della software house ci sia un progetto molto più ambizioso, e non un semplice spin-off virtuale della sua serie di punta.
Di seguito, vi lasciamo una dichiarazione rilasciata presso i colleghi di VGC lo scorso anno, in cui vengono esplicate le reali aspettative presso la produzione e dettagli dichiarati dopo l’ultimo rinvio.
La decisione di rimandare (nel 2020) Skull and Bones è data dal voler distanziare il gioco dal modello premium degli altri open world di Ubisoft, puntando a un modello di gioco “vivo”.
Il gioco avrà un mondo con missioni, personaggio e storylines che evolveranno drasticamente e cambieranno nel tempo in base alle azioni collettive della community.
I presupposti per una produzione di successo ci sono tutti, e sperando che Skull and Bones non venga ancora rimandato di nuovo, attendiamo ulteriori dettagli in merito a quello che potremo aspettarci, una volta arrivato il tanto atteso debutto.
Vi rimandiamo alla nostra pagina del gioco per scoprire tutti i dettagli sull’esperienza.