Shenmue I & II – Recensione, Ryo Hazuki sbarca su nuova generazione

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 7 minuti
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Shenmue I & II

Due giorni prima del capodanno del 1999, quando la gente tremava all’idea del Millenium Bug, usciva in sordina un gioco che avrebbe ridefinito il videogame nelle sue meccaniche (spesso senza essere nemmeno citato). L’anno successivo, il 1 dicembre del 2000 sbarcò anche in Europa, ed arrivo per Sega Dreamcast: parliamo di Shenmue, primo capitolo dell’avventura di Ryo Hazuki, in cerca di vendetta per l’omicidio del padre. Circa due anni dopo arriverà, stavolta a distanza di soli 2 mesi circa tra Giappone e Europa, il secondo capitolo, Shenmue II, sequel diretto dell’avventura (che stavolta uscirà – in ritardo – anche su Xbox). Domani arriverà su PlayStation 4, Xbox One e PC una collezione dei due capitoli, rimasterizzati per la generazione corrente: ecco la nostra recensione.

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Inglese o Giapponese?

Quando all’epoca uscì Shenmue II per Xbox, inserirono al suo interno il doppiaggio in inglese: fino ad allora il gioco era sempre stato doppiato solo in giapponese, e questa fu un’importante novità, specialmente per il mercato americano. Shenmue II per la console Microsoft inoltre conteneva un insieme delle cutscene del primo capitolo, anch’esse doppiate in inglese. Grazie a questo materiale, Shenmue I & II permetterà di scegliere entrambi i doppiaggi, anche se quello inglese risulta spesso sbagliato in termini di tonalità e recitazione.

Questa remastered presenta inoltre una grafica migliorata, delle rifiniture delle texture e dei bordi dei vari poligoni, adattando al meglio un gioco che ormai ha quasi 20 anni. Sarà possibile scegliere se attivare determinate migliorie grafiche, oltre che optare per la soluzione 4:3 o 16:9 a vostro piacimento.

FREE

All’epoca dell’uscita Shenmue fece parlare di se per la sigla FREE: Full Reactive Eyes Entertainment. Con questa Suzuki intendeva creare un gioco che permettesse di immergersi totalmente nel mondo creato, potendo parlare con tutti i personaggi, interagire con la mappa e viverla come se fosse reale. Questi propositi tutt’ora sono ricercati da gran parte degli sviluppatori, e se pensiamo che Shenmue risale al 2000, si intuisce facilmente come il titolo fosse – nonostante tutti i difetti che ha – all’avanguardia.

Le modalità di gioco, lo stile di combattimento, i minigiochi e tutto un insieme di background orientale fa subito saltare all’occhio le similitudini con la serie di Yakuza: il gioco uscì per PlayStation 2 nel 2005, e proprio grazie alla strada percorsa da Shenmue è riuscito a diventare un’icona del suo genere. Naturalmente la serie di Kiryu è riuscita a migliorare molte dinamiche del gioco di Suzuki, rimane però impressionante quanto questo gioco FREE fosse all’avanguardia, quasi fuori dal suo tempo.

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Gran parte del titolo è dedicato all’investigazione di Ryo riguardo l’omicidio di suo padre: per questo motivo passerete molto tempo a vagare per città del Giappone e della Cina alla ricerca di indizi, risolvendo enigmi. Ad accompagnarvi, un particolare sistema di gestione degli eventi atmosferici sincronizzato con le previsioni meteo reali dell’epoca, che riprodurranno situazioni simili a ciò che avvenne in quegli anni. Tra varie investigazioni e ricerche ci saranno dei minigiochi ad allietarvi: essi, misti tra molti dei titoli SEGA come Space Harrier e Hang-On, ma passando anche per biliardo, roulette e freccette, saranno degli ottimi svaghi per staccare dalla ricerca.

A spezzare il ritmo però ci penseranno anche i Quick Time Event, sparsi in alcune parti del gioco e utili a superare determinate sezioni di storia come inseguimenti, schivate di ostacoli o altre occasioni simili. I QTE sono inoltre presenti in alcuni combattimenti, evitandovi delle scazzottate in favore di qualcosa di più scenico. Sebbene i Quick Time Event siano nati con Dragon’s Lair e altri giochi li abbiano implementati (come Die Hard Arcade), è stato Shenmue a definirli tali e renderli di uso comune nei videogiochi.

Gli scontri con i nemici si svilupperanno tramite il Combattimento Libero: il gioco proporrà delle scazzottate alla Virtua Fighter, con tanto di moveset di Ryo dedicate a mosse di Jiu Jitsu di vario tipo, stile che il protagonista pratica.

La cultura e le arti marziali

Shenmue getta le basi della sua storia negli anni 1986/1987: per questo motivo, grazie alle conoscenze maturate da Yu Suzuki, il titolo evidenzia molto le basi culturali date dalle arti marziali, dal Giappone e dalla Cina, ma anche l’apertura verso una cultura occidentale e americana, cosa riscontrabile anche nel modo in cui il protagonista si veste.

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Tutto il motore della storia si basa a sua volta su leggende e miti, su storie orientali che muoveranno il cattivo di turno, Lan Di, a compiere quel crimine che a sua volta farà partire Ryo alla ricerca del tizio vestito di verde.

Ryo nel corso del gioco incontrerà molti personaggi che lo aiuteranno a migliorarsi, a scoprire sé stesso e a crescere: anche nelle arti marziali, il protagonista imparerà nuove mosse che potrà poi utilizzare all’interno dei combattimenti. Completando Shenmue I, potrete poi importare i salvataggi su Shenmue II, recuperando le mosse, i soldi e gli oggetti accumulati durante il gioco (tra cui il riproduttore di cassette).

18 anni di ritardo

Purtroppo il grande scotto che paga Shenmue I & II sta nella sua età: nonostante le migliorie, alcune cose rimangono ostiche da gestire per giocatori giovani, cosa che potrebbe decidere il successo della remastered. Il gioco arriverà al prezzo di 35.99€, costo vantaggioso per una raccolta di due giochi storici come questi: purtroppo soltanto la voglia di scoprire le origini di un genere e la nascita di un titolo storico (che come ho detto, non ha avuto tanto successo in occidente) potrebbe muovere la gente ad acquistarlo.

Nonostante tutto, proprio il fatto che i due capitoli si chiudono con un cliffhanger interessante – che si collegherà a Shenmue III – rendono necessarie manovre di questo genere, così da permettere a tutti di recuperare (o rigiocare) le avventure di Ryo, in quello che a tutti gli effetti è una sorta di Open World ante litteram.

Shenmue I & II
8
Voto 8
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.