Piccolo, colorato, silenzioso, quasi informe: come una colorata macchia su schermo, Squishy è il protagonista di Semblance, il nuovo puzzle/platform sviluppato dal team sudafricano Nyamakop. Fissarlo in quei piccoli occhietti luminosi strappa un sorriso; aver giocato il titolo del quale è protagonista, ha strappato un “oh!” di stupore!
Semblance è un misto tra un classico platform bidimensionale, dove al giocatore non è chiesto altro che spostarsi da sinistra verso destra (e viceversa), e dall’alto verso il basso (e viceversa!), e un impegnativo puzzle game, dove facendo poco affidamento sulla propria materia grigia, non si va da nessuna parte!
SPOSTATI O TI “MODELLO” PER LE FESTE!
Al giocatore è data la possibilità di modellare il mondo di gioco a piacimento, al fine di “piegare” gli incantevoli e coloratissimi scenari che compaiono a schermo al proprio volere, per poter procedere. Il semplice avanzamento verso il termine del livello non è però l’unico scopo, perché si da il caso che in Semblance vi sia anche un minimo di trama. Non parliamo certo degli infiniti dialoghi di “Kojimiana” memoria (passateci il termine), ma nemmeno della totale assenza di una qualsiasi linea di testo in grado di giustificare le gesta del nostro piccolo e informe eroe.
La salvezza del mondo è nella natura selvaggia.
(Henry David Thoreau)
A quanto pare, la bellissima foresta non se la passa tanto bene; aggredita da una sorta di corruzione si sta “spegnendo” lentamente innanzi ai luminosissimi occhi di Squishy. Tocca al giocatore, dunque, raccogliere delle sfere luminose disseminate tra i livelli per ridare luce alla natura. Qui viene il bello: raggiungere le sfere non richiede il classico tempismo (e un certo livello di abilità) tipico dei platform. Semblance è infatti contraddistinto da un ritmo lento e ragionato, dove il salto è l’ultima cosa da fare, perché prima c’è da “piegare” il mondo di gioco alla propria volontà. Squishy ha la capacità di cambiare forma (può allungarsi e “spalmarsi” al suolo) e di eseguire determinate azioni come, ad esempio, far “esplodere” tante piccole parti del suo corpo per spostare oggetti che gli sono accanto. Alzando, abbassando e spostando i vari elementi presenti nello scenario di gioco, il nostro piccolo eroe avrà accesso alle tanto preziose sfere luminose, nonché al livello successivo.
PRECISO MA INFORME: IL (QUASI) OSSIMORO SEMBLANCE
Dunque, Semblance ci ha stregato per lo stile grafico, per il simpatico protagonista e per una struttura dei livelli a a tratti geniale, dove chi è dotato di poca materia grigia sarà destinato a percorrere poca strada. Vi è anche un minimo di trama, che non guasta mai, tanto per giustificare almeno un po’ il perché di tanta fatica nel tentativo di salvare una foresta in rovina. Cosa è andato storto? L’unico aspetto che non funziona in questo coloratissimo puzzle/platform game è da ricercarsi nella troppa (davvero, troppa!) precisione richiesta ai giocatori in determinati punti dei livelli.
Si finisce così in un vortice di continui tentativi, un pericoloso “trial and error” che alla lunga potrebbe stancare i meno pazienti tra voi. Il problema è che, quando si vuole offrire al pubblico un titolo di una certa complessità, quest’ultima dovrebbe essere “regolata” da un senso di “giustizia”. Nel senso: dammi i mezzi (tecnici) a disposizione per superare l’ostacolo, poi lascia fare alla mia abilità. In Semblance, purtroppo, la gestione di collisione poligonale non è sempre perfetta, e il sistema di controllo non è adatto a offrire un simile livello di precisione. Fortunatamente tali punti critici non sono stati una costante, ma rappresentano senza dubbio un’antipatica eccezione, della quale avremmo fatto volentieri a meno.