Sekiro: Shadow Die Twice – Facciamo il punto sulla nuova opera di From Software

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia News Lettura da 8 minuti

Inutile girarci troppo intorno, Sekiro: Shadow Die Twice è sicuramente uno dei titoli più attesi di questo 2019. Il nuovo progetto capitanato dal genio visionario Miyazaki ha attirato su di sé una grande attenzione, d’altronde, quando si tratta di From Software, le aspettative sono sempre alte. Dopo aver dimostrato al mondo la capacità di cambiare lo stile del gioco alle sue opere, mantenendo intatta l’anima delle stesse, il team di sviluppo ci sta riprovando ma, questa volta, rivoluzionando anche gran parte della filosofia cardine che ha accompagnato i titoli From Software nel corso degli anni. Partiamo col dire che Sekiro non sarà un souls, ma l’erede spirituale di Tenchu: la software house ci ha tenuto a ripeterlo in più riprese, giusto per mettere le distanze con i precedenti lavori e far capire al pubblico che, quanto porterà a marzo, sarà qualcosa di completamente diverso. Il videogame presenterà si tante peculiarità del genere Souls, ma saranno circoscritte e per niente invasive.

sekiro: shadow die twice

L’ombra del lupo

La prima cosa che dovrebbe subito mettere sotto nuova luce Sekiro: Shadows Die Twice, rispetto alle vecchie produzioni From Software, è proprio la narrazione. Infatti, contrariamente alla frammentazione delle opere passate, in questo videogame affronterete una trama più lineare e in bella vista rispetto al passato. Anche le ambientazioni sono profondamente cambiate, passando dal quel fantasy medievale che ci ha accompagnato fino ad oggi, al Giappone feudale che sta tornando tanto in voga nell’ultimo periodo. In entrambi questi campi per From Software il videogame rappresenta un importante cambio di rotta, che permetterà al team di raccontare un’altra storia in modo tutto nuovo per i suoi standard. Il titolo non permetterà ai giocatori di creare il proprio avatar, ma darà modo di vestire i panni del protagonista The Wolf. Avere un personaggio chiave ha dato modo agli sviluppatori di costruire un cast attorno a lui, alla sua personalità, ma soprattutto alla sua storia. Questo tipo di approccio permetterà all’utente di fornire una finestra non solo sull’avventura presente del personaggio, ma anche di fare luce sul suo misterioso passato.

L’era in cui è ambientato Sekiro: Shadows Die Twice è denominata Sengoku, contesto storico il cui il titolo trova parecchie affinità. All’interno del gioco ci saranno ovviamente elementi di carattere mistico o medievale poiché, alla fine della fiera, stiamo sempre parlando di prodotti From Software, è quindi normale che i giocatori possano trovare al suo interno qualche stranezza di varia natura. Tuttavia ci saranno elementi cardine come l’HUB di gioco che, in questo caso, si chiamerà Ashina. Qui potrete far salire di livello il protagonista, migliorare il suo equipaggiamento e i vari sistemi legati ai potenziamenti per il braccio. Ci saranno NPC chiave con diversi compiti, e, ognuno di loro, si occuperà di un miglioramento specifico del protagonista: dai potenziamenti dell’arto meccanico, fino ad arrivare alla gestione della cura durante gli scontri. La chicca sta nell’aver messo a disposizione del fruitore delle aree neutre in cui potrà provare le varie build, così da poter garantire a tutti gli appassionati uno stile di gioco proprio e unico. Anche il rampino darà nuovo lustro al level design delle mappe, adesso da sfruttare anche in verticale per scappare da determinate situazioni o mettere a punto una strategia d’azione completamente al sicuro.

Sekiro: Shadows Die Twice 

Non chiamatelo Tenchu

From Software ha la capacità innata di modificare con poco il gameplay base delle sue opere, trasformandolo in qualcosa di diverso e unico. In Sekiro: Shadows Die Twice la casa di sviluppo ha inserito lo stealth, lasciando comunque un’ampia scelta per chiunque decida di approcciarsi al titolo in maniera più action. Anche se il gioco vi darà la possibilità di prendere di soppiatto qualunque nemico, il focus principale sarà combattere: questo lo possiamo vedere anche dalla mancanza di un attributo come la stamina, dando la possibilità al giocatore di attaccare continuamente il nemico senza un attimo di pausa. Il vostro obiettivo sarà quello di far perdere l’equilibrio al nemico, così da destabilizzarlo e concludere la battaglia con un devastante parry. Come di consueto ci saranno boss e mini-boss opzionali, così da permettere agli utenti di testare efficacemente le loro abilità anche con combattimenti più complessi, che non pregiudicano però la progressione dell’avventura principale.

La peculiarità più interessante però è rappresentata dalla morte che, in occasione di Sekiro, più che una punizione è vista come una vera e propria opportunità. Infatti prima del game over potrete morire due volte, e durante la seconda run riacquisterete parte delle abilità e potrete colpire i nemici ormai distratti con un colpo mortale. Nonostante per alcuni questa nuova meccanica possa effettivamente rendere le cose più semplici, vi assicuriamo che non è così, visto che il lutto dovrà essere sfruttato in modo strategico. Sarà curioso vedere come nelle fasi più avanzate del gioco questa caratteristica potrà risultare decisiva. Ci saranno sicuramente dei malus dopo la morte, anche se allo stato attuale non sono stati specificati, ma per certo vi diciamo che dopo la vostra definitiva morte non perderete né monete, né esperienza.

Sekiro: Shadows Die Twice

In conclusione possiamo dire che Sekiro: Shadows Die Twice è un gioco From Software a tutti gli effetti, con il classico cambiamento di approccio che è in grado di donare familiarità e novità allo stesso momento, un lusso che effettivamente pochi giochi sanno donare. Quasi sicuramente il titolo sarà un successo già annunciato, visto che le informazioni in nostro possesso, anche se esigue, sono abbastanza per suscitare tante fantasie nella mente dei fan. La struttura della storia principale è la cosa che incuriosisce di più, visto che per la prima volta la casa di sviluppo affronterà una trama lineare. La caratterizzazione dei personaggi a questo punto sarà fondamentale, con un lavoro di scrittura che si prepara a essere più complesso e articolato rispetto al passato, anche se quanto narrato sarà tutto alla luce del sole. Il gameplay sarà più adrenalinico rispetto a Bloodborne, il caos della battaglia si sentirà a ogni scontrarsi di lame, in un susseguirsi di mosse che incontrano il giusto connubio di spettacolarità e pathos.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.