Direttamente dal gruppo Avalanche Studios, rinomato per i suoi enormi e caratteristici open world – come quello della saga di Just Cause -, è stato recentemente concepito uno shooter cooperativo davvero intrigante, che abbiamo precedentemente approfondito nella nostra anteprima dedicata al trailer di presentazione; stiamo ovviamente parlando di Second Extinction. Prendendo a pieno da idee utilizzate per opere come Left 4 Dead, il titolo vuole mettere i giocatori in una situazione particolarmente complessa, la quale li porterà a dover sopravvivere contro il mondo intero, che questa volta non è abitato da zombie ma da letali dinosauri di ogni tipo.
Imbracciando la propria arma e percorrendo l’enorme mappa di gioco, sarà quindi necessario fare squadra con i propri alleati per combinare gli equipaggiamenti e supportarsi nel momento del bisogno, mentre ci si preoccupa anche di far volare scariche di proiettili contro le pericolose creature che ci si pareranno innanzi. Durante la nostra prova dell’Early Access abbiamo avuto modo di cimentarci su PC con alcune missioni e con le varie possibilità che l’opera per il momento offre; scopriamo quindi insieme com’è andata, nell’attesa di patch e aggiornamenti vari che possano accompagnare il titolo verso il debutto finale.
Le lande abnormi di Second Extinction
Dopo un tutorial piuttosto chiaro in forma scritta, è possibile finalmente buttarsi nell’azione, al fine di avanzare verso la riconquista del pianeta Terra, oramai completamente dominato dai dinosauri, lì dove non vi è più posto per gli umani. È possibile scegliere uno fra i 4 personaggi presenti, i quali se ne potranno chiaramente aggiungere altri con il passare degli aggiornamenti, per poi fare squadra con un attuale massimo di altri 2 giocatori per lanciarsi in missione. Decidendo dove atterrare si potrà poi proseguire verso gli obiettivi, che vengono delineati sulla mappa sempre disponibile. Quest’ultima fornisce subito l’idea della vastità di terreno da percorrere, e riporta inoltre la concentrazione di elementi ostili nelle varie zone presenti.
La peculiarità dello sviluppatore è infatti quella di rappresentare degli open world senza limiti, che si lascino esplorare in ogni anfratto, con un level design sempre piuttosto certosino e mai lasciato al caso. Tuttavia, al momento queste risultano piuttosto spente ed inutilmente espanse in Second Extinction, ma per fortuna la velocità di movimento dei giocatori e la loro stamina inesauribile fa pesare poco questo fattore, permettendo di correre in lungo e in largo con relativa facilità. Seppur con pochi obiettivi secondari e peculiarità, le lande non sono certamente inabitate, quanto piuttosto ricolme di vita ostile e pericolosa, la quale non vede l’ora di scacciare gli umani dal proprio terreno di caccia.
Parliamo proprio dei dinosauri, disponibili in molte varianti, che speriamo vengano aumentate nel corso del tempo in quanto in poco tempo ripetitive. Gli esseri riescono a dare filo da torcere grazie alla resistenza di alcune specie, ma soprattutto per il loro numero sorprendente e per la loro attitudine a non farsi mai scappare la preda, il che li porta a inseguire i soldati oltre l’orizzonte. Per difenderci, avremo a disposizione diversi arsenali selezionabili prima dell’inizio delle varie partite, inoltre potenziabili nel corso del tempo terminando missioni secondarie o primarie e sconfiggendo nemici nel corso della partita. Troviamo poi dei rifornimenti riutilizzabili che vanno selezionati con cura da tutta la squadra, al fine di garantire durante le missioni continui approvvigionamenti, riguardanti sia munizioni che granate e oggetti curativi, come delle abilità uniche per ogni personaggio semplicemente essenziali.
Ancora in Early Access
Il gameplay risulta per il momento in linea di massima riuscito, più divertente che ansiogeno, in quanto il sistema di shooting ben strutturato trasforma il tutto in un’esperienza piuttosto frenetica e dinamica, rispetto ad altri titoli simi che puntano invece maggiormente al feedback del survival horror. Purtroppo è facile notare come l’opera si trovi ancora in una fase di Early Access, non tanto per l’ottimizzazione che su PC risulta già ben realizzata nonostante un comparto tecnico ricco di dettagli. Parliamo piuttosto della presenza di moltissimi bug e glitch, i quali riescono talvolta addirittura a invalidare le partite, senza contare l’assenza di un sistema di comunicazione che dovrà essere velocemente implementato.
Ci aspettiamo insomma molto da questo titolo, che evolvendosi con la formula da Game as a Service potrà perfezionarsi e affinare i suoi talloni di Achille, nonché aggiungere contenuti e funzionalità dedicate all’attuale generazione e alla prossima, visto che l’esperienza è già pensata per approdare su Xbox Series X e ricevere supporto nel corso degli anni. Si tratta in fondo di un’idea che potrebbe risultare banale vista l’assonanza al tema degli zombie, ma che in realtà riesce a garantire delle sensazione davvero diverse, e che potrebbe diventare un caposaldo delle esperienze multiplayer cooperative.