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SD Gundam Battle Alliance – Recensione, il multiverso di Bandai Namco

Dopo innumerevoli capitoli con protagonisti i nostri robottoni preferiti, tra cui un titolo ispirato a Overwatch (Gundam Evolution, da noi testato e del quale siamo in attesa) e molti titoli strategici usciti negli ultimi anni su PS4, Switch e PC, la serie SD Gundam – da sempre diversa dalla serie Breaker e Dynasty Warriors usciti per la maggior parte in epoca PS3/X360 di cui alcuni solo in versione giapponese – ha deciso di cambiare genere e di creare una sorta di miscuglio tra i vari Dynasty Warriors, i vari capitoli di Gundam Breaker e… Monster Hunter, ma in versione robotica! Oggi per l’appunto analizziamo in recensione SD Gundam Battle Alliance.

Gundam nel multiverso della follia

Partiamo dal principio: questo, come tutti gli altri titoli di Gundam, dal Breaker, alla versione SD strategica nonché il Dynasty Warriors, a livello di trama mischia tutti gli universi possibili ed immaginabili (abbiamo apprezzato molteplici ritorni davvero iconici durante il nostro playthrough, ma non ve li nomineremo per non farvi alcuno spoiler), creando una simpatica vicenda, dove ovviamente dovrete salvare il pianeta dalla minaccia di svariati nemici tra cui l’immancabile Char Aznable ed altri ancora.

Questo nuovo capitolo di SD Gundam come detto in fase di apertura, non è il classico “picchia e mena senza un domani” (come Dynasty Warriors Gundam), ma sfruttando il gameplay di Gundam Breaker (i comandi sono esattamente gli stessi per entrambi i titoli, con la differenza che il nostro robot non si distrugge pezzo per pezzo e non ha il compito di collezionare i pezzi degli altri Gundam durante i combattimenti per crearne di nuovi), mira ad un gioco incentrato sulla cooperativa (se giocato online con altre 2 persone), oppure a giocare in singolo aiutati dalla IA, che però ci è parsa alquanto deficitaria specialmente quando ha il compito di riportarti in vita nel bel mezzo di un combattimento contro uno dei temibili boss del gioco.

Tuttavia analogamente a quanto accade con Monster Hunter, sarete costretti a pomeriggi interi di grinding per le blueprints e farming dei capitals (la valuta del gioco che serve per potenziare i propri Gundam), al fine di trovare appunto le blueprints corrispondenti per creare nuovi Gundam. Le blueprints sono piastrine che vengono rilasciate non in modo casuale dai boss dei livelli a seconda del livello di difficoltà tra facile e medio in missioni normali, break e chaos.

La difficoltà, che si scelga facile o normale (difficile si sblocca solo finendo tutte le missioni a normale), ci è sembrata ben equilibrata e solo nelle prime missioni che fungono da tutorial ci si può rilassare, mentre molte altre vi costringeranno ad un lungo farming prima ancora di superarle o di trovare la strategia vincente. Oltretutto, al completamento di una delle missioni standard, appariranno le cosiddette Break Mission (principio sul quale si fonda la storia del gioco), nelle quali appariranno dei Gundam molto rari solo per breve tempo che se affrontati vi daranno le blueprints necessarie per costruirli, ma per accedere a tali missioni vi serviranno delle chiavi specifiche senza delle quali non potrete rientrarci liberamente.

A proposito di ulteriori sbarramenti, se pensavate che fosse cosa da poco potenziare i vostri beniamini grazie ai capitals ottenuti nelle varie missioni, vi sbagliate di grosso, perché gli sviluppatori hanno pensato bene di mettere un Level Cap basso in modo tale che non possiate potenziarlo più del necessario ma dovrete trovare le componenti necessarie per sbloccare il Level Cap tra un livello di difficoltà e l’altro e avanzando nelle varie directory che compongono il gioco.

Abbiamo apprezzato tra l’altro la non casualità del drop delle blueprints da parte dei nemici e dei forzieri che troverete disseminati nelle missioni, ma anzi la precisione maniacale con la quale prima di ogni missione saprete già quali troverete, così da aiutarvi nella ricerca di quelle che vi servono per completare lo sviluppo di un determinato Gundam. Essi sono contraddistinti dalla tipologia, ossia melee (corpo a corpo), ranged (combattimento a distanza) e all rounded (equilibrato tra le 2 discipline). A seconda della tipologia e della IA utilizzata, i boss possono essere più o meno deboli alle vostre caratteristiche ed avrete anche la possibilità di equipaggiare alcune abilità in vostro aiuto a seconda delle slot sbloccate potenziando i vostri robot o aumentando il grado di amicizia (affinità) con i compagni gestiti dalla IA e a seconda del vostro livello d’esperienza che salirà ad ogni missione completata.

Gotta catch ’em all!

Menzione a parte per il sonoro che è sempre molto azzeccato e contraddistinto dalle ormai indimenticabili ed originali musiche di tutte le serie di Gundam in ogni loro sfaccettatura, il gioco risulta davvero longevo per quanto riguarda la campagna, suddivisa in 7 Directory più un End Game con Level Cap 80 dove è possibile sbloccare il livello difficile delle missioni precedentemente affrontate a normale o facile e sbloccare nuovi Gundam e nuove abilità. In tal senso il gioco può esser paragonato a quello che è l’End Game di Monster Hunter (altro titolo davvero longevo), dove per affrontare missioni di grado più alto si richiede al giocatore di farmare determinati mostri al fine di entrare in possesso di determinati pezzi armatura o armi altrimenti inaccessibili.

Dato il vostro obiettivo di collezionare quante più blueprints è possibile al fine di ottenere nuovi e potenti Gundam, può risultare monotono se non si ha intenzione di proseguire oltre i titoli di coda raggiungibili in circa 30 ore a seconda della vostra abilità e del grado di adattamento ai vari boss ed obiettivi di missione abbastanza intuibili tutto sommato. Dal punto di vista tecnico e grafico possiamo dire che date le enormi potenzialità di PS5 (versione da noi testata), non abbiamo mai notato alcun calo di framerate nonostante la mole di nemici presenti su schermo e la velocità dell’azione tra schivate d’emergenza e fasci di luce provenienti da ogni dove. I robot risultano particolareggiati e con notevoli effetti di luce sulle armature, dando risalto alla bellezza di ogni modello, rendendolo unico.

SD Gundam Battle Alliance

7.5

In conclusione ci troviamo di fronte ad una variante sul tema Dynasty Warriors/Breakers, dove la sostanza alla fine non cambia, rafforza quel concetto di monotonia già avvertito in passato, ma che gli amanti della serie conoscono bene, e non ne faranno a meno. Un titolo full action che tra le noti dolenti l'impossibilità di mettere il gioco in pausa e l'IA che non sempre risulta essere all’altezza dell’azione frenetica. Difetti solo marginali che ci fanno consigliare il gioco sia agli appassionati di Gundam, sia a chi vuole un gioco d’azione impegnativo, e che magari può appassionarsi con l’occasione a quello che è uno dei cartoni animati robotici più famosi di sempre.;s

Livio Accarino
Classe 1986, giocatore, collezionista, negoziante e beta tester !

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