Dopo una carriera lunga quasi 60 anni, Robert Redford dà l’addio alle scene con The Old Man & The Gun la storia (quasi) vera di Forrest Tucker, il ladro gentiluomo tra John Dillinger e Robin Hood che ha conquistato l’America negli anni ’80 con la sua joie de vivre e la sua banda di rapinatori avanti con gli anni, affettuosamente chiamata dai media The Over-The Hill Gang (nel film tradotto come La Banda dei Vecchietti d’Assalto, nda), ma anche un’ode all’importanza di Redford per il cinema moderno tra ruoli iconici, film straoridnari (Gente Comune, Quiz Show tra i tanti..) e la fondazione del Sundance Film Festival, il più importante festival di cinema indipendente del mondo.
Negli anni ’80, ultimo decennio prima dell’avvento di Internet e dei dispositivi mobili, Forrest Tucker (Redford), dopo essere scappato per la sedicesima volta dal carcere, continua la sua attività di rapinatore galantuomo assieme alla sua banda di criminali ultra-settantenni, lasciando incantato il pubblico e le forze dell’ordine a brancolare nel buio. A dare la caccia a Tucker è il giovane detective senza passione John Hunt (Casey Affleck), affascinato come tutti dalla personalità del criminale, mentre l’irruzione nella sua vita di Jewel (Sissy Spacek), una donna avanti con gli anni e amante delle piccole cose, tenterà Forrest a ridimensionare i suoi ultimi anni e a rinunciare alla sua passione per il crimine.
The Man & The Gun è una film folk dedicato a un personaggio fuori dal tempo, legato a valori ormai desueti come il senso dell’avventura e la classe del gentiluomo, ma soprattutto un western moderno che celebra un periodo più semplice in cui vivere, il suo cinema e i suoi protagonisti, tra cui il più emblematico è quasi certamente Robert Redford. L’attore statunitense ha sempre portato sul grande schermo personaggi che mettono in mostra il pericolo e il potere del fascino, ad esempio in film come I Tre Giorni del Condor di Sydney Pollack, Tutti gli uomini del presidente di Pakula o Il migliore di Barry Levinson ma anche ribelli che vivono secondo le proprie regole come Butch Cassidy in Butch Cassidy o il truffatore Johnny in La Stangata e il suo addio alle scene conclude sulla stessa linea una filmografia straordinaria, interpretando con il suo impareggiabile carisma (e una certa nota di dolore nascosto dietro quel sorriso da eterno ragazzo) un ruolo che non poteva non essere suo, quello di un uomo che non riusciva a non tentare di risolvere problemi apparentemente impossibili, alla ricerca di quelle avventure esaltanti che sono il succo della vita e che combatteva il sistema alla propria maniera, senza mai ricorrere alla violenza.
Leggo con stupore che nonostante due Oscar (uno alla regia per Gente Comune e un recente premio alla carriera nda), Robert Redford non ha mai vinto l’ambita statuetta come Miglior Attore. Sarebbe il caso di rimediare.
