Vi ricordate di Rust, quel gioco di sopravvivenza basato quasi totalmente sulla stategia e sul crafting? Oggi vi presentiamo la sua controparte ambientata su Marte. Stiamo parlando di un gioco attualmente disponibile in early access, ovvero ROKH, un multiplayer di sopravvivenza ambientato sul Pianeta Rosso sviluppato dal team Nvizzio Creations, che cerca di mescolare i tipici elementi dei survival con la scienza “realistica”. Diamo una prima occhiata a questo titolo che ci ha davvero incuriosito per alcune sue caratteristiche non proprio comuni.
Leviamo subito l’elefante dalla stanza: ROKH è al momento disponibile in accesso anticipato e come tale soffre dei tipici problemi del caso, ovvero bug da fixare, server irraggiungibili e modalità single-player acerba da correggere il prima possibile. Quindi mettiamoci l’anima in pace e andiamo avanti con un po’ più di leggerezza e indulgenza. In ROKH dovremo cercare di sopravvivere sull’insidioso pianeta rosso sia con l’aiuto del nostro ingegno e delle nostre forze, sia grazie al lavoro di squadra che ci porta a compiere nella modalità multiplayer. La fredda terra rossa di Marte ha in sé delle risorse nascoste che i giocatori devono sfruttare basandosi anche su combinazioni con una forte base scientifica. Il sistema di crafting di ROKH non è uno dei più semplici ed immediati, ma questo non crea alcun fastidio: possiamo combinare i diversi minerali non solo ricorrendo alle stats che ci fornisce il gioco, ma anche basandoci su conoscenze “concrete” appartenenti alla realtà, e questo rende tutto molto interessante e avvincente.
Nelle prime ore di gioco sarà facile trovare in giro per la mappa delle scatole contenenti materiali per poter cominciare a costruire da zero la nostra colonia. I materiali da utilizzare e combinare saranno utili per la costruzione e la difesa della nostra colonia, che crescerà sempre più in base ai nostri desideri e alle nostre abilità. Non nego che, mentre craftavo, mi è più volte venuto in mente il film di Ridley Scott, The Martian, che vede il povero Josh Hartnett alle prese con la produzione di acqua e la coltivazione di patate sull’arido pianeta Marte per cercare di sopravvivere in attesa dei soccorsi. Qui però nessuno verrà a recuperarci e dovremo cercare di ripartire dal principio, creando nuove civiltà. Ciò che potrebbe dare realmente fastidio sono il design e l’uso dell’inventario da cui recupereremo i materiali raccolti: potremmo perdere diversi minuti di gioco ad assemblare e combinare i materiali in uno spazio davvero scomodo e poco intuitivo. Inoltre, non abbiamo a disposizione un menu per poter craftare la nostra uniforme ma possiamo personalizzare ogni nostro strumento. Per qualcuno questa potrebbe essere una piccolezza, ma avere la possibilità di modificare anche le uniformi non sarebbe affatto male, dato che ci troviamo in una terra desolata e abbiamo il bisogno di proteggerci in tutto e per tutto.
Oltre alla costruzione della colonia, per non soccombere ci serviranno risorse importanti come acqua e ossigeno, e dovremo inoltre fronteggiare il freddo e il caldo, ma anche tempeste magnetiche e di sabbia. Non dimentichiamoci però delle armi, che possono essere completamente personalizzate a seconda delle esigenze. Insomma la nostra priorità sarà cercare in ogni modo di sopravvivere. Il motore Unreal Engine 4 con cui è stato realizzato ROKH, ci offre degli splendidi e suggestivi paesaggi realizzati con cura, dai crateri alle catene montuose rossastre fino ad arrivare ai profondi canyon e alle valli. Tutto è realizzato minuziosamente in modo da invogliarvi ad esplorare sempre di più un pianeta che si estende per chilometri e chilometri, e in cui rischieremo più volte di perderci. Non vi auguro di trovarvi lontani dalla vostra colonia con le riserve d’ossigeno al minimo, perché potreste non tornare!
ROKH ci da la possibilità di sfruttare sia la modalità multiplayer che la singleplayer, i server di quest’ultima però sono attualmente molto instabili e per poter fare una valutazione oggettiva occorre attendere l’uscita definitiva del gioco. Per quanto riguarda il multiplayer però si può dire che questo è uno dei casi in cui tale modalità si rivela utile, se non fondamentale, per l’esperienza di gioco. Infatti, come già accennato, su ROKH il lavoro di squadra è di primaria importanza e sopravvivere da soli non è proprio il modo migliore per riuscirci. Le colonie stesse devono essere pronte ad ospitare una nuova civiltà… e di certo la Terra non è stata popolata da un uomo solo. Concludendo, ad una prima occhiata ROKH si rivela un titolo davvero promettente ed un degno rivale di Rust che vi farà trascorrere delle ore dinamiche e piene di avventure, tra pericoli da affrontare e territori da esplorare con altri milioni di giocatori. Come già detto, il gioco è in early access quindi per ora aspettatevi server poco stabili e difetti grafici. Quindi mi raccomando, non lamentatevi troppo nella sezione commenti di Steam.