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Roguebook – Recensione di un roguelike… ma con le carte!

Un gruppo di eroi si ritrova intrappolato all’interno di un libro magico, con questi impossibilitati ad uscirne se non abbattendo tutti coloro che gli si pareranno davanti e facendosi largo tra nemici sempre più grossi. Questo è il pretesto di trama nel quale si ambienta Roguebook, gioco di carte del genere roguelike sviluppato da Abrakam Entertainment, del quale oggi vi presentiamo la nostra recensione.

Una sfida decisamente interessante

Una partita di Roguebook è divisa sostanzialmente in 2 fasi: esplorazione della mappa e combattimento contro gli avversari. Ovviamente, molto banale a dirsi, ma più nemici sconfiggerete e più inchiostro e valuta otterrete per prendere nuove carte da aggiungere al vostro deck. Queste potranno essere ottenute solo dal mercante, oppure livellando i personaggi. E ne avrete molto bisogno, soprattutto per le fasi avanzate della partita, dal momento che i boss in questo gioco sanno essere molto tosti e dovrete darvi da fare se vorrete batterli.

Nonostante una difficoltà abbastanza alta, il titolo vi permetterà di giocare con lo stile che preferite, dal momento che non c’è una vera combinazione di carte più forte delle altre, ma al contrario vengono valorizzate sia le build più offensive, sia quelle più control e difensive, e persino i mazzi basati su combo. A venirvi in aiuto durante la partita ci saranno anche le gemmegli artefatti sparsi in giro per la mappa: le prime potenzieranno le carte in vostro possesso, mentre i secondi serviranno per conferire abilità permanenti ai vostri eroi.

Roguebook

Poca apparenza, ma tanta sostanza

Come già avrete intuito dall’introduzione, la trama di questo gioco lascia abbastanza a desiderare per profondità e originalità; gli autori infatti hanno preferito portare la loro attenzione maggiormente nello sviluppo del gameplay, rendendolo il vero e unico focus di tutto il titolo. A ragion del vero, sotto quel punto di vista, Roguebook è veramente ottimo: interessanti meccaniche, molte carte diverse tra cui attingere, varie combo e strategie possibili, ed un grado di sfida sufficientemente stimolante, che anzi in certi punti potrebbe riuscire a mettervi molto in difficoltà.

Qui si nota anche lo zampino di Richard Garfield e della sua esperienza nel gioco di carte più famoso al mondo: il creatore di Magic The Gathering infatti, ha partecipato attivamente allo sviluppo del gioco, dando il suo contributo per la creazione ed il bilanciamento di tutte le carte attualmente presenti nel titolo. E, dato il buon lavoro svolto fin’ora, se la collaborazione con gli autori dovesse continuare, Roguebook potrebbe diventare un ottimo punto di riferimento nel campo dei giochi indie, per tutti i futuri roguelike e titoli deckbuilding.

Roguebook

Nascondere la polvere sotto il tappeto

Nel paragrafo precedente di questa recensione abbiamo usato il futuro come tempo verbale, questo perché attualmente Roguebook soffre di qualche importante difetto che lo fanno decisamente declassare dall’olimpo dei migliori giochi in circolazione. Primo fra tutti la mancanza di una sufficiente lista di eroi da poter giocare. Attualmente ne sono disponibili 4: Sharra, Seifer, Sorrocco e Aurora, dove i primi due sono personaggi prettamente offensivi, mentre i loro compagni svolgono principalmente una funzione di supporto.

Ogni team è composto da 2 membri che potranno essere combinati in qualsiasi modo, e qui si nota una parte della grande varietà dell’esperienza di gioco che Roguebook permette. Ma tutta l’eccitazione dello scoprire le varie combinazione si spegne presto, visto che in poche partite avrete già utilizzato tutti i personaggi a vostra disposizione e non ci sarà più novità. Questo però potrebbe essere risolto molto semplicemente con l’implementazione in futuro di nuovi eroi, si spera non a pagamento.

Altro punto da considerare riguarda invece la grafica di gioco. Molto colorata e bella da vedere a primo impatto, ma mano a mano che continuiamo a giocare inizia a mostrarsi sempre di più come semplice e “banale”, anche nelle animazioni e negli effetti particellari. Così come il comparto sonoro, con pochi dialoghi effettivamente doppiati ed una colonna sonora semplice e abbastanza efficace per l’ambientazione, ma che con l’andare avanti stanca un po’.

Questi di per sé non sarebbero difetti grandi, al massimo delle sfumature migliorabili, ma uniti al gameplay abbastanza tranquillo di partite di carte, fa avvertire un brutto feeling da gioco per cellulare (con tutto il rispetto per i titoli mobile ndr) un pochino migliorato. E dal momento che non ci sono effettivamente degli aspetti che richiedono l’ausilio di una macchina più potente, ci chiediamo come mai gli sviluppatori abbiano deciso di creare Roguebook per PC.

Roguebook

Qualità sopra la quantità

Ultimo punto negativo da considerare in questa recensione di Roguebook è l’unica modalità di gioco presente. Infatti, sebbene questa sia un punto di forza del gioco dato che è molto bilanciata sia con gli incontri, con le ricompense, che con la libertà di scelta data al giocatore, si rivela essere anche un punto debole dopo un bel po’ di ore di gioco, o in generale per tutti coloro non estremamente appassionati del genere. Anche in questo caso basterebbe davvero poco per aumentare sia il bacino di utenza che la longevità del titolo, aggiungendo qualche altra modalità, per quanto anche piccola e banale.

Dopo tutti questi aspetti negativi del gioco vi potreste aspettare che Roguebook non sia un buon titolo, ma che al contrario possa essere tranquillamente scartato, ma non è così. Infatti i punti deboli di questo gioco sono anche i suoi punti di forza in un certo senso, a partire proprio dalla sua modalità unica che, proprio perché è stata l’unica a cui gli sviluppatori si sono dedicati, è uscita fuori davvero bene. Il gameplay di questo titolo è estremamente solido e mostra una grande cura e passione, servirebbe però lavorarci ancora un po’ sopra per poter ampliare tanti aspetti.

Roguebook

Tirando una somma di fine recensione possiamo dire che i ragazzi di Abrakam Entertainment hanno fatto un discreto lavoro, e per quanto sia “piccolo” a livello di contenuti e nonostante il semplice comparto tecnico, Roguebook funziona e riesce a far divertire molto gli appassionati del genere. Le carte sono ben bilanciate e ricche di combinazioni, così come l’albero delle abilità che sbloccherete piano piano utilizzando le pagine che otterrete ad ogni run.

Sicuramente se si continuerà a lavorarci e ad aggiornarlo aggiungendo nuovi contenuti, colmando le lacune che abbiamo riscontrato, questo titolo potrebbe diventare un punto di riferimento sia per tutti i giochi roguelike e deckbuilding, sia in generale per i tutti i titoli indie che usciranno. Ricordiamo che attualmente Roguebook è disponibile solo per PC su Steam, ma presto dovrebbe arrivare anche su Nintendo Switch, sulle console di casa Microsoft e anche su quelle di casa Sony, per cui peraltro sono stati trapelati i giochi gratuiti di luglio.

Roguebook

7

Roguebook è un interessante titolo roguelike che punta tutto sull'unione di questo genere con quello del deckbuilder, riuscendoci anche in maniera egregia. Purtroppo però questo risulta essere anche una sua debolezza dal momento che non ci sono altre modalità disponibili se non la classica, e i personaggi giocabili sono un po' pochi. Attualmente assomiglia più ad un gioco per cellulare potenziato, ma se venisse aggiornato e ampliato potrebbe sicuramente diventare un punto di riferimento indie per tutti gli appassionati del genere.

Leonardo Mesce
Nasce nel 1997 e fin da piccolo ha una grande passione per l'informatica trasmessagli da suo padre. Ottiene la sua prima console a 4 anni e si innamorerà molto velocemente di quel mondo, ampliando poi i suoi interessi anche verso fumetti, film e serie tv. Grande appassionato del mondo Pokémon e The Legend of Zelda.

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