Rocket League è uno di quei titoli che non richiede alcuna presentazione per il pubblico appassionato di videogiochi. È una di quelle opere che ha ammaliato e divertito milioni di giocatori nel mondo, grazie ad un sistema di gioco che segue di pari passo il detto di Nolan Bushnell: easy to learn, hard to master! Con una diffusione simile sarebbe stato difficile non trovarsi davanti ai soliti DLC, ed infatti così è stato, con contenuti aggiuntivi come il Supersonic Fury. Dopo tanto lavoro, però, Psyonix sta tentando di finanziarsi nel mondo degli eSport, ormai popolari in paesi orientali come la Corea del Sud. Il modo con cui ha pensato di farlo è uno solo, ed è per molti una pratica odiata: la microtransazione.
L’annuncio di questa nuova strategia di mercato è arrivato dallo stesso vicepresidente di Psyonix, Jeremy Dunham, che non ha fornito moltissimi dettagli, ma ha comunque discusso di cosa si tratterà, rivelando che ulteriori informazioni veranno rese note soltanto tra un mese. Il sistema sarà simile a quello già visto in titoli come Team Fortress 2, e si baserà sulla presenza delle casse e delle chiavi. Il suo funzionamento? I giocatori riceveranno delle casse durante il gioco, le quali potranno essere aperte da delle chiavi a pagamento. La rassicurazione è, però, arrivata subito, con la sicurezza che non ci saranno oggetti particolarmente utili o sbilanciati al loro interno. Avendo puntato sulle famigerate microtransazioni, però, dovrà essere proprio Psyonix a mantenere questa promessa e ad accontentare il pubblico, più che in altre situazioni.