Robocop, come ben sapranno i fan di vecchia data, è un poliziotto cibernetico al servizio della legge in una ipotrtica Detroit distopica del futuro, creato dalla multinazionale e miliardaria OCP (la futuristica polizia). Questo è avvenuto in seguito alla morte dell’agente di polizia Alex Murphy, deceduto in una sparatoria mentre era in servizio. Ebbene, dopo vari rinvii è finalmente approdato sulle console di attuale generazione e PC il nuovo titolo a lui dedicato: Robocop Rogue City, di cui vi parliamo in recensione.
Questo personaggio, ormai molto famoso, è stato protagonista di ben 3 film creati dal visionario e regista Paul Verhoeven tra la fine degli anni ’80 ed inizio anni ’90, che ha dato vita ad una vera e propria saga di successo. Il gioco invece è stato creato dalla software house polacca Teiyon, già sviluppatrice di Terminator: Resistance.
Una Nuova Sfida
Robocop: Rogue City non si basa sulla storia originale dei primi 3 film creati da Paul Verhoeven, ma su una storia del tutto inedita composta perlopiù da fatti realmente accaduti nei primi 3 film (con molti easter egg e riferimenti precisi, tra cui ED-209).
La vostra missione sarà quella di sgominare il crimine per le strade di Detroit, salvando civili innocenti, affrontando i Torch Heads ed altre bande rivali. Queste sono alla ricerca del Nuke (una droga pericolosissima che favorisce loro guadagni economici incredibili), ma con dietro scopi molto inquietanti, nei quali sono coinvolti anche personaggi che mai immaginereste, ma che vi lasciamo l’onore di scoprire da soli.
Abbiamo assolutamente apprezzato la scelta: la storia narrata, nelle circa 10 ore di gameplay necessarie per arrivare ai titoli di coda (ma tra 15 e 20 se si svolgono tutte le attività secondarie e lo si vuole platinare). Pur conoscendo assolutamente a menadito la trilogia di film, la trama non ci è sembrata scontata e neanche banale, e interseca perfettamente molti degli eventi narrati nei 3 film con una storia appassionante, che ci ha tenuti incollati fino alla fine.
Si uccide, ma con discrezione
Per nostra/vostra fortuna, gli sviluppatori hanno creato un gioco che non si basa sul mero FPS (come nell’avventura per PS2/Xbox uscita ormai circa vent’anni fa) dove uccidere e basta attraverso una dose di violenza inaudita – che comunque da sempre contraddistingue il clima delle strade della Detroit di Robocop – ma verrete catapultati in una città del futuro dove tutto dipenderà da voi, e sarete protagonisti assoluti. Durante le vostre missioni (principali e secondarie), spesso e volentieri verrete messi di fronte a scelte morali attraverso i numerosi dialoghi, anche con molti dei personaggi iconici dei film, tra cui l’agente Anne Lewis da sempre amica di Murphy/Robocop, e molti altri.
Tali scelte morali andranno ad influire sul vostro andamento nel gioco, migliorando il rapporto con i molteplici personaggi del gioco. Nel senso che se deciderete di aiutare o sostenere moralmente alcuni personaggi, o semplicemente di salvare la vita a degli innocenti, potrete ottenere varie ricompense o altri benefici, come i punti esperienza necessari per potenziare il vostro Robocop o anche armi e potenziamenti inediti.
A proposito dei potenziamenti, otterrete un punto da spendere in essi ogni volta che avrete raggiunto 1000 punti, che avrete terminato una missione (e vi verrà assegnato un voto a seconda delle missioni secondarie e vari obiettivi raggiunti), o che avrete trovato dei Data Disk della OCP, ben nascosti bene nelle varie ambientazioni del gioco.
Queste ultime ricche di numerosi collezionabili da raccogliere tra cui Nuke (la famosa droga che dilaga nelle strade di Detroit), documenti e materiale illegale inerenti le intenzioni dei criminali, borse e portafogli rubati, e molto altro ancora: tutti oggetti che dovrete analizzare meticolosamente come un vero detective saprebbe fare.
Tra i potenziamenti disponibili c’è ad esempio la capacità di aumentare i danni delle armi (molto numerose vanno dalla classica pistola di Robocop a fucili a pompa, fucili d’assalto, lanciagranate, lanciamissili e molto altro ancora), di subire meno danni dalle esplosioni, aumentare la vitalità della corazza, ma anche la possibilità di hackerare le torrette nemiche (come in Deus Ex, per un approccio più Stealth e meno basato sull’azione frenetica alla Rambo), o il potenziamento del corpo a corpo, per sferrare micidiali pugni ai nemici scagliandoli lontanissimo, e tanto altro ancora.
Purtroppo non esiste una modalità New Game Plus per i completisti, ma immaginiamo che l’ottenimento di tutte le skills sia riconducibile al completamento totale di tutte le numerose missioni secondarie del gioco nonché collezionabili da raccogliere nelle varie ambientazioni suggestive.
La tecnica non è tutto nella vita…
Se il gameplay del gioco ci ha totalmente convinto, non possiamo dire la stessa cosa del lato tecnico, dove esso mostra il fianco. Al netto di un framerate perlopiù stabile sui 30fps anche nelle fasi più concitate tra esplosioni, inseguimenti, sangue che schizza da tutte le parti e chi più ne ha più ne metta (noi lo abbiamo giocato in modalità performance), il gioco soffre di diversi problemi grafici tra cui inglobamenti dei nemici nei muri a seguito di un pugno sferrato da noi o dalle molteplici esplosioni nei combattimenti, clipping di oggetti mentre si sta camminando o correndo, e texture in bassa risoluzione in alcuni punti del gioco.
Da segnalare anche la mancanza di smembramenti dei nemici, feature che avremmo apprezzato vista la bontà di violenza presente nel titolo, ma soprattutto segnaliamo la mancanza della possibilità di guidare l’auto di Robocop (sempre presente) in stile GTA o Watchdogs per spostarsi da un luogo all’altro, assistendo solo a cutscene di intermezzo tra una missione e l’altra.
Abbiamo invece apprezzato molto la presenza della classica soundtrack che da sempre contraddistingue i film, anche se l’avremmo resa protagonista in più punti del gioco e non solo in qualcuno.
Da notare l’ottimo doppiaggio in lingua inglese con protagonista Peter Weller (l’attore americano originale dei film di Robocop) e degli altri personaggi presenti nel gioco. Oltretutto il gioco è sottotitolato in diverse lingue tra cui la nostra, anche se in qualche frangente è capitato che qualcosa sia rimasto tradotto in inglese o che ci fossero degli errori di battitura in italiano.
Anche le espressioni facciali, seppur migliorate dai tempi di Terminator: resistance, non sono poi di grande spicco e si poteva fare di più.