Renowned Explorers: International Society – Recensione

Luciana Perrucci
Di Luciana Perrucci - Contributor Recensioni Lettura da 6 minuti
7.5
Renowned Explorers: International Society

Quando un gioco si basa su una trama un po’ scarna e già vista, non resta che puntare tutto sulla caratterizzazione dei personaggi e fare leva su un gameplay semplice e senza troppi cavilli. E’ proprio questo il caso di Renowned Explorers: International Society, uno strategico dai disegni cartooneschi tutto incentrato sull’esplorazione e sulla ricerca di tesori. Appena avvierete una nuova partita, avrete la possibilità di scegliere fra due modalità: Discovery Mode Adventure Mode. La prima consiste in una partita più “rilassata” durante la quale potrete salvare i vostri progressi e giocare in maniera più agevoli. L’Adventure Mode, invece, è per i giocatori più temerari. In questa modalità più complessa non avrete la possibilità di salvare, ma avrete solo dei checkpoint fissi dai quali ripartirete una volta sconfitti. Entrambe le modalità hanno quattro livelli di difficoltà, che vanno da facile a impossibile. Bene, avete scelto la vostra avventura? Preparatevi a formare il vostro team di ricerca! Eccoci arrivati alla prima particolarità di questo titolo. Mentre stavo creando il mio team, ho subito notato che le classi che ci propone Renowned Explorers non sono le stesse a cui siamo abituati. I personaggi infatti si dividono in scienziati, scout, combattenti e oratori. Ma un altro particolare che salta subito all’occhio è la loro caratterizzazione. Ognuno di loro è specializzato in una particolare abilità, che sia il combattimento o la retorica, ma anche il loro background e il loro aspetto li rendono unici, così da attirare la simpatia del giocatore e magari lasciarlo identificare con loro (ad esempio, l’immagine qui in alto ritrae il mio team e, come potete vedere, rispecchia il mio essere pro girl-power ndr). Inoltre, le loro diverse caratteristiche ed abilità ci danno la possibilità di creare una quantità infinita di combinazioni possibili per i componenti del nostro gruppo.

Il gameplay si alterna principalmente in due fasi: quella dello spostamento lungo la mappa, avvolta da una nebbia che si dirada man mano che si procede nel cammino, e quella degli scontri strategici a turni. Gli esploratori, per arrivare al loro tesoro, dovranno passare attraverso dei nodi che sono costituiti da diverse situazioni; ad esempio, uno dei nodi può contenere una scoperta scientifica, o dell’oro oppure un nemico. Spesso vi capiterà di trovarvi in vere e proprie avventure testuali dove le vostre risposte potrebbero influenzare, seppur in minima parte, gli eventi successivi. Durante gli scontri sarà chiaro quanto la composizione del party possa influire sulla riuscita del combattimento. Ovviamente, dove non arriva la parola arrivano i pugni e quindi potreste essere costretti ad ingaggiare una bella scazzottata con il nemico. Nonostante il gameplay degli scontri sia piuttosto semplice, fatto di grosse caselle dove muoversi e strategie abbozzate, il fatto che lo stato d’animo degli esploratori possa influenzare l’esito dell’incontro rende il tutto più dinamico e interessante. Le ricompense a fine scontro cambiano a seconda dell’atteggiamento utilizzato, che sia amichevole, minaccioso o violento.

Dopo ogni incontro si accumulano “token” di tipo diverso che saranno di grande aiuto sia nella fase gestionale del gioco, sia durante lo scontro con il nemico principale dell’avventura. Quest’ultimo è Matthieu Rivaleux, odioso esploratore francese circondato da grossi scagnozzi senza personalità, che cercherà di impedirci di compiere le nostre scoperte. Il nostro compito finale è infatti quello di sconfiggerlo e scalare la classifica della Internation Society di Londra, diventando i più grandi esploratori di tutti i tempi. Ma torniamo a parlare dell’appena accennata fase gestionale: purtroppo qui sorgono i primi limiti di Renowned Explorers. Diciamocelo, la pianificazione delle ricerche è talmente scialba che anche se non fosse stata creata, il gioco sarebbe comunque sopravvissuto. La parte gestionale è utile quanto la scelta di uno scenario di gioco, obbligatoria perché occorre passarci per forza, ma poco rilevante. L’evoluzione delle abilità dei personaggi è davvero minima e gli equip effimeri. In breve, tra un personaggio equipaggiato di strumenti o armi e uno privo di esse, la differenza è davvero inesistente. Durante il gioco è possibile arruolare degli abitanti o acquistare degli strumenti negli appositi mercati, ma man mano che si va avanti nel gioco ci si rende conto della ripetitività degli oggetti e della loro scarsa utilità nell’avventura.

Renowned Explorers

Un’altra pecca riguarda la poca varietà delle mappe: ogni mappa e ogni nodo sono generati in modo casuale e, a causa del consumo delle risorse, non sarà sempre possibile esplorare il 100% dei luoghi, ma gli scenari sono davvero pochi e dopo qualche ora di partita si rischia di cadere nella ripetitività. Ed è qui che entra in gioco More to Explore. Questo DLC va a colmare la mancanza di nuovi scenari e riduce sensibilmente la ripetitività del Renowned Explorers base. Inoltre ci permetterà di creare degli accampamenti nel corso della partita, dove far sostare il gruppo di esplorazione e in cui verranno aggiunti nuovi nemici. I personaggi già presenti saranno approfonditi anche grazie alle varie missioni secondarie relative al background dei singoli avventurieri. In ultimo, vi sono due nuove spedizioni: Andean Adventure e Lost Island, che vanno ad aggiungere elementi in più alla trama principale.

Renowned Explorers: International Society
7.5
Voto 7.5
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Contributor
Traduttrice e revisora (anche) di videogiochi, tra il lavoro, il gaming il suo podcast e le recensioni, Luciana ha deciso che dormire non fa per lei. È fermamente convinta che non arriverà ai 40 anni di questo passo. Tra i suoi generi videoludici preferiti ci sono gli horror, le avventure grafiche e i gestionali. È allergica ad Animal Crossing.