Ratchet and Clank Rift Apart, di cui vi parliamo in recensione, è cronologicamente l’ultimo dei vari porting di esclusive PlayStation rilasciati finora su PC, e molto spesso questi ultimi non si sono rivelati propriamente brillantissimi dal punto di vista tecnico. Questa recensione quindi, un pochino più tecnica di quella iniziale pubblicata per la versione PS5, ha come scopo quello di rispondere a una semplice domanda: Ratchet and Clank Rift Apart è effettivamente un titolo valido anche al di fuori dei confini di PlayStation 5? Come è ottimizzato? Scopriamolo insieme!

Valido anche su PC, ma all’inizio…

Come spesso capita anche con release inedite, l’approdo al Day 1 di un titolo può portare con sé alcune problematiche da risolvere nei giorni successivi con delle patch. Si tratta di una pratica dichiaratamente poco apprezzata dagli utenti, perché porta nelle nostre case dei prodotti inizialmente non impeccabili e con difetti spesso riscontrabili con dei playtest più approfonditi. Ratchet and Clank Rift Apart, nella sua versione PC, appartiene esattamente a questa categoria, e infatti ha avuto bisogno di una patch per risolvere gran parte dei problemi. Prima di continuare è bene però chiarire su quale configurazione abbiamo provato il porting del titolo di Insomniac:

  • Cpu Intel i7-10700k
  • Gpu Nvidia Rtx 3070 da 8 gb di VRam
  • 32 Gb di Ram a 2800 Mhz
  • Titolo installato su SSD (quindi senza eventuali limitazioni riscontrabili con HDD o addirittura con Micro SD usate su Steam Deck).

Per i meno avvezzi si tratta di una configurazione medio/alta, considerando che i componenti non più recentissimi, ma al contempo l’avanzamento tecnico negli ultimi 2-3 anni è stato tutto tranne che netto. Inoltre si tratta di un PC ben superiore a quello che corrisponde alla configurazione consigliata su Steam:

Requisiti minimi e consigliati di Ratchet and Clank Rift Apart recensione porting pc

Di solito le configurazioni consigliate non corrispondono necessariamente a ciò che si consiglia di avere per giocare con i dettagli massimi, semmai sottintendono quelle che sono più indicate per giocare con un ottimo livello di dettaglio senza preoccupazioni. Il monitor del PC usato per testare il gioco è un 2K con refresh rate a 144 hz, quindi non abbiamo fatto uso del 4K e non abbiamo provato i dettagli massimi offerti dal gioco.

Nonostante tutti i fattori appena menzionati, Ratchet and Clank Rift Apart, anche dopo la patch, fatica un po’ a non perdere framerate non appena si prova ad aggiungere un po’ di Ray-Tracing a dettagli appena sotto quelli massimi, qualcosa che dovrebbe essere gestibile invece dalla nostra configurazione contando quale sia quella consigliata (e ci teniamo a precisare che per “perdita di framerate” intendiamo scendere sotto i 60 fps, sarebbe follia lamentarsi di passare da 120 a 107 per esempio). Il DLSS può dare un piccolo aiuto in tal senso, ma anche attivandolo persistono ugualmente alcuni cali durante le fasi di gioco più concitate. Prima della patch la situazione era molto peggiore, e anche nettamente: parliamo di cali che arrivavano anche ben sotto i 20 fps di picco minimo nonostante, ripetiamo, una configurazione ben superiore a quella consigliata, rimanendo sotto il 4k e senza massimizzare nessuna impostazione grafica, nemmeno quelle base slegate dal Ray-Tracing.

Patch che non risolve comunque appieno tutti i problemi, li va giusto a smussare per permettere un’esperienza di gioco sensibilmente più fluida. Quando però lo schermo si riempie di nemici e iniziamo a far fuoco nel mucchio, generando molti particellari e anche spawn di assets (nello specifico i vari bulloni/piccoli materiali meccanici usati come valuta di gioco) la fluidità di Ratchet and Clank Rift Apart su PC zoppica un po’, portando a volte a prendere dei colpi indesiderati e in generale evitabili con un framerate più alto.

Ratchet e Clank Rift Apart

A voi la scelta

Va comunque detto che attivando il Ray-Tracing e con dettagli molto alti Ratchet and Clank Rift Apart brilla fortemente su PC, con molti effetti e una qualità grafica notevole, soprattutto nei riflessi dei materiali e nei giochi di luce. L’effetto che dà è quello di un film d’animazione ad alto budget che però può anche essere giocato, e non parliamo di mera grafica.

C’è stata molta cura anche nell’espressività e nelle animazioni, molto caricaturali ovviamente, ma per scelta stilistica. La versione PC permette anche di spingere ulteriormente sul pelo dei personaggi che ne dispongono, come ad esempio gli stessi Ratchet e Rivet, però per quanto impressionante quasi consiglieremmo di non esagerare con quella specifica impostazione grafica. Tenerla alta senza massimizzarla rende comunque bene visivamente, non impatta troppo sulle prestazioni e mantiene un pochino più cartoon l’estetica dei due protagonisti.

Ovviamente starà anche e soprattutto alle vostre preferenze personali decidere come regolare impostazioni grafiche e visive del genere. Una buona notizia in senso generale è che per quanto possa essere un valore aggiunto, visivamente, Ratchet and Clank Rift Apart con i dettagli portati al top è molto bello anche senza il Ray-Tracing, e ci sentiamo di consigliarvi di impostare i dettagli massimi con Ray-Tracing disattivato (soprattutto se come nel nostro caso il vostro PC fatica a offrire prestazioni stabili con entrambi). Anche in questo caso, ovviamente, sta a voi la scelta in base alle vostre preferenze, ma è generalmente apprezzabile come Ratchet and Clank Rift Apart per PC sia un porting con molta flessibilità per le impostazioni grafiche, cosa che forse è dovuta ma di certo non è scontata.

Ratchet and Clank Rift Apart

E con mouse e tastiera?

Menzione finale per i controlli con mouse e tastiera, che sono sempre un’incognita con i porting delle esclusive per console. Possiamo dire che Ratchet and Clank Rift Apart ha superato bene la prova del cambio di periferica, per quanto sia palesemente un titolo pensato per essere giocato con un pad. Il mouse aiuta molto nel mirare in modo più preciso, ovvio, però quasi sempre i nemici in Ratchet and Clank Rift Apart sono molto grandi e facili da centrare, a maggior ragione se si usa un’arma come il Castigatore che è praticamente un fucile a pompa con ancora più raggio.

Non va sottovalutato però il fatto che Ratchet and Clank Rift Apart abbia il concetto di colpo alla testa, quindi sparare a quella specifica zona del corpo aumenta il danno inflitto e alla lunga fa risparmiare munizioni. Se siete giocatori PC incalliti e non vi riesce al meglio a mirare usando la levetta del pad, potrebbe essere un più che valido motivo per affidarsi al caro vecchio mouse, che è consigliabile possedere in una versione “da gaming” (quindi con almeno un paio di tasti sul lato sui quali assegnare le azioni che si ritengono più importanti in un combattimento, noi ad esempio lo abbiamo usato per lo Scatto Fantasma). Peraltro se non si gradisce la mappatura predefinita dei comandi, come da tradizione per ogni gioco PC che si rispetti, è possibile rimappare tutto a piacimento e trovare la quadra che più si preferisce.

Ratchet and Clank Rift Apart Ray Tracing 60 FPS

In Definitiva

Ratchet and Clank Rift Apart è un buon porting per PC, dopo la patch day one anche ottimo per tanti aspetti ma che forse non è stato ottimizzato davvero al meglio. I colpi di tosse, per così dire, di tanto in tanto si presentano nelle situazioni molto concitate, ma rispetto alla 1.0 il salto in avanti è stato notevole, sperando che magari venga puntellato ulteriormente. A sopperire però a una fluidità non sempre granitica ci sono però un feeling con i comandi di mouse e tastiera molto buono e un’ottima flessibilità nelle impostazioni grafiche, che permette di aggiungere un paio di compromessi in più se necessario e avere prestazioni molto più convincenti, se si puntasse principalmente al framerate. Ben diverso rispetto a una console che spesso nelle performance mode abbassa significativamente dettagli e risoluzione, quando magari su un PC basta abbassare un filino le ombre e poco altro, e si arriva a 60 fps anche senza buttar giù tutto per forza. Non abbiamo avuto modo di testarlo su Hard Disk diversi dall’SSD in dotazione al nostro PC, ma va da sé che se non usate un SSD (e se non avete una CPU abbastanza potente da sopperire un minimo) i caricamenti non ne gioveranno affatto, anzi.

Ratchet and Clank: Rift Apart

Meglio giocarlo su PC o PS5 quindi? Se siete già possessori della console Sony e avete l’abbonamento a PS Plus Extra lo trovate incluso gratuitamente, e le differenze tra le due versioni non saranno mai significative se non disponete di un PC potente, anche non eccessivamente magari, come per esempio quello che abbiamo usato noi.

La risposta a questa domanda quindi non può essere oggettiva e dipende da caso a caso, però una cosa è sicura: rispetto ai porting di altri titoli Sony rilasciati in passato, su tutti quello di Horizon e di The Last of Us Part 1, stavolta la toppa è stata messa in maniera molto più repentina ed efficace e quindi speriamo che si prosegua su questa falsariga, magari direttamente dal Day 1 dato che, se non avessimo aspettato la patch per la valutazione di Ratchet and Clank Rift Apart per PC, saremmo stati molto più severi.

product-image

Ratchet and Clank Rift Apart (PC)

8

Ratchet and Clank Rift Apart è arrivato su PC con più di qualche problema, fortunatamente però una patch uscita poco dopo il rilascio ha risolto gran parte dei difetti. Il prodotto attuale non è un porting impeccabile in quanto a ottimizzazione, però risulta ottimo da giocare con mouse e tastiera (non scontato) e ben scalabile per essere goduto anche da configurazioni meno performanti. Un ottimo lavoro che, però, poteva essere anche migliore di così.

PRO
  • Visivamente impressionante a dettagli alti, più che su PS5.
  • Godibile anche con dei compromessi grafici.
  • Controllo con mouse e tastiera promosso.
CONTRO
  • Ottimizzazione non impeccabile.
Alessio Fuscà
Sono un game designer di professione ma videogiocatore incallito nel cuore. Tra le mie altre attività, oltre quella da redattore, c'è anche quella di player competitivo nel circuito torneistico ufficiale di Pokémon, la cui serie è stata una dei motivi per i quali ho iniziato a videogiocare quasi 20 anni fa.

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