Ranma 1/2 è un manga scritto e disegnato da Rumiko Takahashi (la stessa autrice di Inuyasha e Lamù). Dal manga è già stato un anime composto da 161 episodi alla fine degli anni 80 e inizio anni 90 prodotto da Studio Deen. In più, furono realizzati anche un paio di film d’animazione e diversi OAV, senza però riuscire ad arrivare alla fine del manga con gli episodi. Ora, nel 2024, è stato realizzato un remake ideato da Kōnosuke Uda, con il character design di Hiromi Taniguchi e la colonna sonora di Kaoru Wada, e dal 5 Ottobre ha iniziato la sua programmazione settimanale su Netflix (di cui ha contribuito alla produzione) e su Nippon Television.
Arriva Ranma!
Il maestro del dojo Tendo, Soun, riceve una cartolina del suo migliore amico Genma Saotome, che gli comunica che gli farà visita, assieme a suo figlio Ranma. Soun non vede l’ora e per un motivo ben preciso: lui e Genma vogliono far fidanzare Ranma con una delle tre figlie di Tendo, e dopo il loro matrimonio, erediteranno la palestra di arti marziali. Peccato che a casa sua, si presentino un panda gigante e una ragazza che si chiama Ranma Saotome.
In realtà, sono proprio le persone che Soun aspettava, perché sia Ranma che Genma sono vittime di una tremenda maledizione: se si bagnano con l’acqua fredda diventano rispettivamente una ragazza e un panda, mentre con l’acqua calda riacquistano il loro aspetto normale. Questo succede da quando sono caduti accidentalmente nelle Sorgenti Maledette in Cina, durante un loro allenamento.
L’inizio delle avventure
Soun e Genma pensano che Ranma possa essere il fidanzato di Akane Tendo, la più giovane delle tre figlie, ma gli stessi due ragazzi non sono d’accordo. Tra i due si creeranno una serie di fraintendimenti che li porteranno a litigare continuamente, ma ben presto il loro rapporto si evolverà, e questo, con la maledizione di Ranma, darà inizio ad una serie di disavventure basate sul romanticismo, sulla comicità e su vari combattimenti che si terranno nel corso della storia.
Lo stile di Rumiko Takahashi
Rumiko si può considerate una delle più grandi mangaka di tutti i tempi ed è nota per opere come Inuyasha, Lamù e lo stesso Ranma 1/2, ed è grazie ad esse, che comprendono storie avvincenti e personaggi indimenticabili, è riuscita a conquistare il pubblico.
Si è fatta conoscere inizialmente con Lamù, un manga che le ha garantito il successo e che ha consolidato il suo stile osmotico che unisce umorismo, romanticismo ed elementi soprannaturali. Il successo di quest’opera le ha dato spunto per altre opere che hanno mantenuto la sua capacità di mescolare umorismo, romanticismo e azione e trattato anche argomenti profondi e universali che si avvicinano alle persone di tutte le età e di tutto il mondo. Ranma 1/2 rappresenta l’esempio lampante.
Ranma 1/2: un’opera attuale e per tutti
Ranma 1/2 è un’opera che si è fatta conoscere in tutto il mondo, con la sua incredibile storia che unisce lo stile shōnen (stile che comprende elementi di combattimento, azione, avventura, perseveranza, coraggio, ecc.) e lo shōjo (stile che comprende il romanticismo e tutte le tematiche sentimentali) e quest’unione stilistica ha permesso al manga di fare breccia nel cuore sia del pubblico maschile che di quello femminile.
Così come il protagonista passa dall’essere uomo all’essere donna e viceversa, Ranma 1/2 è un continuo oscillare tra avventura, azione, arti marziali, romanticismo, sentimentalismo e umorismo, come se i vari generi stessero giocando a palla avvelenata tra loro. Tutto questo grazie anche alla presenza di personaggi, caratterizzati grazie ad una scrittura semplice di essi.
Ma in tutto questo, c’è anche lo spazio per parlare di argomenti attualissimi (forse oggi più attuali che mai, rispetto al periodo in cui ha debuttato), come la sessualità, l’emotività, la diversità e l’identità di genere con un tocco semplice, mai superficiale e anche analizzati con leggerezza. Riproporre il remake nel 2024 è stata una mossa utile e capitata al momento opportuno.
“nostalgia attuale”
Ormai è stato detto e ridetto che si sta vivendo un periodo cinematografico e televisivo che richiama la nostalgia ed allo stesso tempo si vuole anche puntare su nuovi possibili fan. Tecnicamente, anche Ranma è stato coinvolto in quest’operazione, ma l’idea non è stata per niente male. Più che un richiamo alla nostalgia parliamo di una riproposizione capitata in un’epoca dove gli argomenti citati sono trattati di più rispetto al passato. Non solo, Ranma 1/2 parla anche di crescita, di dilemmi adolescenziali dentro corpi che cambiano, di guardare oltre le apparenze, della continua ricerca della normalità e dell’accettazione di sé stessi.
Ranma è un personaggio che passa gran parte a non vergognarsi di sé e di ritornare ad essere un ragazzo normale, ma in realtà questa sua particolarità di cambiare identità che lo rende unico, e le sue vicissitudini gli insegnano ad accettarsi così com’è e può essere utile anche per chi vive un dilemma esistenziale e fa fatica ad accettarsi.
Riproporre Ranma dalle origini e non da dove si era interrotta la vecchia versione è stata l’idea migliore. Non solo è una “scusa” per richiamare la nostalgia a chi ha visto l’anime “vecchio” o letto il manga in passato, ma per far conoscere per bene l’opera per intero ai nuovi possibili fan e riuscire nello scopo di trattare gli argomenti sottostanti, trattati continuamente al giorno d’oggi.
Gran potenziale e stile moderno
La vecchia versione animata aveva adattato una buona parte del manga, ma ad un certo punto ci si era presi fin troppa libertà con i filler, e non si è mai riusciti ad adattare l’opera fino alla fine. Il remake può essere una buona opportunità, e già dal primo episodio, dimostra di conservarne lo spirito. Abbiamo visto solo il primo episodio, ma c’è tanta carne al fuoco da cuocere.
Le caratteristiche sono sempre le stesse, e i personaggi mantengono la stessa caratterizzazione. Lo stile d’animazione è più moderno e più curato (tranne in alcuni frammenti semi-censurati di cui non si sentiva la necessità), ma allo stesso tempo è rappresentato come nel periodo degli anni 80, sia per una strizzata d’occhio ai nostalgici, sia per un tratto pertinente coi disegni originali.
La sigla d’apertura è orecchiabile e resta impressa nella mente, sia per le immagini che anticipano cosa si vedrà nei prossimi episodi che per la canzoncina. Resta però qualche passo indietro a quella iconica del passato.
Doppiaggio: tra stonatura e accettazione
Ecco un elemento molto delicato a cui i fan di vecchia data sono molto sensibili: il doppiaggio. Nella versione giapponese, sono stati richiamati la maggior parte dei doppiatori storici. Non si può dire lo stesso per quella italiana. I fan italiani sono rimasti affezionati alle vecchie voci, come Massimiliano Alto (doppiatore di Inuyasha e Aladdin nel classico Disney) per Ranma Ragazzo o Monica Ward (Lisa Simpson) per Ranma Ragazza. I nuovi doppiatori sono professionisti, e alcuni di loro già si presentano convincenti (come quelli per i due Ranma o Nabiki), mentre altri stonano un po’ (come la voce di Akane e quella di Kasumi).
Si può percepire una sorta di rimpianto delle vecchie voci in alcuni momenti, però piano piano che la serie andrà avanti ci si abituerà e si potrà anche vedere che voci sono state scelte per i personaggi che ancora devono fare la loro comparsa (Ryoga, Kuno, Shampoo, ecc.). Di certo, la scelta è stata fatta in modo oculato, dato che i doppiatori originali hanno un’età ben diversa rispetto alle prime apparizioni dell’anime originale in Italia.
Il primo episodio è stato convincente e ha un’enorme potenziale. Se la possibilità viene giocata al meglio, e le premesse vengono mantenute, Ranma 1/2 avrà finalmente l’intero anime adattato, e si arriverà fino al finale che solo i lettori del manga conoscono e che tutti, sia i vecchi e i nuovi fan, saranno ben felici di vedere su schermo.