Puyo Puyo Tetris Recensione

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo Recensioni Lettura da 8 minuti

Chissà quanti di voi hanno iniziato la propria carriera videoludica con Tetris, uno dei titoli più longevi di questo settore ma che, seppur con qualche modifica che l’abbia leggermente modernizzato, risulta divertentissimo e appassionante ancora oggi. In Giappone una variante del Tetris, che ne prende le regole, ma le basa tutte sui colori piuttosto che sulle forme geometriche, è Puyo Puyo (conosciuto in Occidente come Puyo Pop), anche se questa serie non ha mai spopolato nei nostri lidi a differenza dei famosi mattoncini russi. Allora perché non prendere questi due brand e farne un crossover? E’ quello che probabilmente ha pensato SEGA quando ha ideato Puyo Puyo Tetris.

Puyo Puyo TetrisChe il divertimento abbia inizio!

Quel che ci troviamo di fronte una volta avviato il gioco è un tripudio di colori, l’aria di party game (ma non pensate che sia solo risate e divertimento!) si respira fin da subito. Nella schermata iniziale possiamo scegliere se buttarci direttamente in una partita veloce, cosa pensata più per chi è già padrone dei due stili di gioco: è possibile infatti scegliere tra Puyo Puyo, Tetris o Fusion, quest’ultimo la vera novità (e forse la meno riuscita) che merita un discorso a parte. Per chi non sappia invece come si giochi a Puyo Puyo o a Tetris (ma in questo caso probabilmente avete meno di 10 anni), il Sonic Team, sviluppatore del titolo, ha inserito una esaustiva sezione tutorial, in cui è possibile imparare le regole di base, ma anche le mosse più avanzate, indispensabili per poter effettuare combo che alzino di molto il punteggio. Se però leggere righe e righe di testo nei tutorial non fa per voi tranquilli (più o meno), la Modalità Avventura vi introdurrà pian piano negli schemi sia di Puyo Puyo che di Tetris. La storia è molto semplice ma divertente, purtroppo però si ripresenta il problema delle “troppe righe di testo da leggere”: tantissimi dialoghi che alla lunga stancano e spezzano troppo il ritmo di gioco; insomma, tutorial o modalità avventura, preparatevi a leggere tanto testo.

Ce n’è per tutti!

Quello di cui sicuramente non ci si può lamentare in Puyo Puyo Tetris è la mole di modalità giocabili, sia in single player che multiplayer. Oltre alla già citata Avventura, possiamo affrontare la CPU o altri amici (fino ad un massimo di tre) nella modalità Big Bang: scegliendo se affrontare il tutto con i Puyo o con il Tetris, bisogna ripulire lo schema nel minor tempo e con più combo possibili, in modo da caricare il nostro attacco speciale che si riverserà tutto sulla barra vitale del o dei nostri avversari. Stesse regole, ma affrontabile solo con i Puyo, è la modalità Endless Fever mentre, come è facile intuire dai nomi, Endless Puyo è una sorta di survival mode in cui si va avanti fino alla sconfitta e Tiny Puyo è una modalità in cui le gelatine hanno dimensioni minori rispetto al normale.

Anche gli amanti del solo Tetris hanno però pane per i loro denti: ecco quindi presentarsi la Maratona, in cui si va avanti ad oltranza, la modalità Sprint in cui bisogna eliminare 40 righe nel minor tempo possibile e quella Ultra, dove al contrario avremo un tempo limite e bisogna aumentare il più possibile il punteggio. In ogni caso, la maggior parte delle modalità sono affrontabili scegliendo individualmente se giocare con i Puyo o con i blocchi del Tetris, quindi ogni giocatore può scegliere l’opzione in cui più si sente pronto per mettere i bastoni tra le ruote al proprio avversario. Divertentissime sono la modalità Swap e Party: se nella prima però bisognerà affrontare entrambi gli schemi alternati e quindi vedersela sia con i Puyo che con il Tetris, nella seconda lo scopo sarà soprattutto quello di sfruttare i vari power up disseminati negli schemi per mettere in difficoltà l’avversario.

Arriviamo dunque alla modalità Fusion: se fino ad ora potevamo scegliere lo stile di gioco più consono alle nostre capacità e se in Swap, nonostante dovessimo affrontarle entrambi, le due tipologie erano alternate, in Fusion avremo sia i Puyo che i blocchi del Tetris contemporaneamente nello stesso schema, cosa che complica molto le nostre mosse. Bisognerà dunque pensare sia in termini di colori che di forme, andando a riempire le righe come vuole il gioco russo ma, come i giapponesi insegnano, facendo attenzione anche ai colori. Come se non bastasse, i pezzi del Tetris sono più “pesanti” delle gelatine Puyo, quindi andranno a schiacciare quest’ultime per farle salire in superficie, cosa che potrebbe scombinare tutto lo schema che faticosamente avevate creato. Una modalità alquanto difficile che trasforma presto il divertimento in frustrazione, probabilmente sarà quella alla quale giocherete di meno.

Ottimo il comparto online, con la maggior parte di queste modalità affrontabili con avversari da tutto il mondo e con classifiche che spronano a fare sempre meglio, per cercare di primeggiare tra i propri amici, nel proprio Paese o globalmente.

Semplice, ma efficace

Quando si parla di puzzle game è importante che il tutto sia ben chiaro e facilmente intuibile con rapide occhiate, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati. Su questo punto di vista Puyo Puyo Tetris non delude affatto: menù colorati, ricchi di grandi immagini, che fanno capire sin da subito come muoversi nelle tante modalità di gioco. Anche durante le partite vere e proprie gli schemi sono ben visibili anche nelle sessioni a quattro giocatori (discorso diverso invece giocando sul solo tablet di Switch, in questo caso i problemi sono intuibili). Leggermente sottotono il comparto sonoro, con le vocine dei protagonisti simpatiche, ma alla lunga ripetitive, e una OST che fa il suo dovere, ma che non vi entrerà in testa una volta spento il gioco (tranne il main theme di Tetris remixato, quello è un classico che mai morirà).

Una piccola nota che non inficia minimamente nel giudizio complessivo del titolo, ma che è giusto riportare: Puyo Puyo Tetris non è localizzato in italiano, ma solo in inglese; non un problema visto che le modalità sono di facile apprendimento ed in ogni caso l’inglese utilizzato è davvero elementare, anche quello parlato dai personaggi nella modalità avventura.

Modus Operandi: ho giocato la versione Switch del gioco, completando la modalità avventura e disputando numerose partite nelle varie modalità, sia in TV che portatile.

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.