PSOne Mini: la console che non esiste, ma che tutti vorrebbero avere

Marco Crippa
Di Marco Crippa GL Originals Lettura da 8 minuti

Come ormai è chiaro a tutti, la notizia sull’annuncio da parte di Sony di PSOne Mini era nata solo per “festeggiare” il primo d’aprile: erano infatti presenti alcuni indizi lasciati proprio per permettere all’utente di capire la natura goliardica dell’articolo (vedi Scalebound e Legacy of Kain: Dead Sun tra i titoli presenti, e la data d’uscita di questa fantomatica console prevista per il 29 febbraio 2019). Ma una cosa è stata evidenziata dal numero stratosferico di view a quest’articolo: tutti vogliono una versione miniaturizzata della più classica delle piattaforme di gioco create da Sony. Infatti con le TV a tubo catodico fuori produzione e la sempre più difficile reperibilità di una di queste console funzionanti, i rétrogamer e i più nostalgici giocatori degli anni novanta cercano un’alternativa alla più classica emulazione su PC, per godere nuovamente di quelle emozioni vissute nella propria infanzia.

Prima di tutto bisogna fare un piccolo appunto: l’idea di rétrogame non del tutto estranea a Sony. Infatti mediante l’utilizzo del PlayStation Store, l’azienda giapponese permette a possessori di una PS Vita o di una PS TV di giocare con alcuni dei più famosi videogiochi approdati su PlayStation. Quello che però manca, oltre a un parco titoli completo di tutte le più importanti IP nate su questa fortunata console, è la mancanza di un oggetto che richiami i bei ricordi vissuti ormai 20 anni fa dai giocatori.PS TV

Ed è proprio qui che nasce l’idea di PSOne Mini, una piattaforma che permette un vero e proprio balzo nel passato, adattandosi però a quello che ieri era il futuro.

Andiamo quindi ad analizzare nel dettaglio come dovrebbe essere secondo noi quest’ipotetica console:

La prima questione da analizzare sarebbe quella estetica, la scelta infatti sarebbe tra la classica PSX e la più “moderna” PSOne e, con buona probabilità, questa ricadrebbe sulla seconda opzione. L’originale è già infatti una versione miniaturizzata di PlayStation e offre una linea elegante e meno squadrata che ben si adatta a una rimodernizzazione di questa console. A corredare poi la scocca di quest’oggetto non potrebbe mancare di certo una porta HDMI, ormai indispensabile per collegarsi alla propria TV, e una porta micro USB o Type C per l’alimentazione. Se partiamo inoltre con il presupposto che PSOne Mini debba essere abbastanza piccola da poter essere posizionata in qualsiasi ambiente (nel nostro articolo vi avevamo proposto una dimensione di 16cmx10cm), viene da sé l’impossibilità di utilizzare il classico supporto ottico. La presenza di un lettore CD infatti, oltre a vanificare l’idea di una più economica emulazione, richiederebbe una grandezza eccessiva della console.PSOne Mini

Se poi ci basiamo sul lato ludico di quest’oggetto non possiamo di certo dimenticare i giochi. La domanda che ci viene spontanea è quindi la seguente: “Quanti titoli dovrebbe contenere al suo interno PSOne Mini?” La risposta ci pare chiara fin da subito se paragoniamo questa console alle sue controparti, e possiamo quindi ipotizzare tra i quindici e i venti videogiochi preinstallati. Considerando la loro dimensione, la possibilità di incappare in giochi multidisco e le nuove tecniche di compressione dei file, 16 GB di memoria interna potrebbero inizialmente bastare agli utenti. L’accesso alla connessione internet a banda larga mediante l’utilizzo di un collegamento Ethernet o Wi-fi potrebbe poi allungare la vita di questo bellissimo oggetto permettendo al giocatore di accedere sempre a “nuovi” titoli con cui ampliare la propria esperienza da rétrogamer. Proprio a tal proposito si rivelerebbe necessario poter aumentare lo spazio d’archiviazione dei dati e qui Sony avrebbe la possibilità di agire in due modi differenti: utilizzare le stesse memorie utilizzate per PS Vita, dando così nuova linfa a un mercato ormai ridotto all’osso, o creare un nuovo supporto proprietario, magari con le fattezze delle Memory Card a cui l’azienda giapponese ci ha abituato negli anni novanta. Questa seconda ipotesi darebbe un vero e proprio tocco rétro a quest’oggetto ma, d’altro canto, ne aumenterebbe il costo finale rendendo forse meno appetibile PSOne Mini al pubblico. Un buon compromesso potrebbe essere quello di mantenere la struttura della Memory Card, utilizzandola però come lettore di schede PS Vita, creando così connubio tra stile ed economicità.

Il controller più adatto a questa console sarebbe sicuramente il primo DualShock, un pad che all’epoca cambiò il modo di giocare grazie ai suoi due analogici e alla, seppur primitiva, vibrazione. Ma se parliamo di PSOne Mini, pensiamo subito a una console tecnologicamente avanzata, dunque perché non permettere ai giocatori PlayStation 4 di utilizzare anche il proprio DualShock4 per giocare? Infatti rispetto a Nintendo, Sony negli anni non ha rivoluzionato drasticamente il suo controller, ma anzi ha mantenuto stabile la sua struttura, aggiungendone solo alcune nuove funzioni facilmente disattivabili. I rétrogamer più convinti potrebbero così giocare con il classico DualShock contenuto in bundle con la console, mentre i più pigri potrebbero godere dei classici grazie alla comodità di un pad wireless.PSOne

Andiamo ora a trattare l’ultimo, nonché più importante aspetto di PSOne Mini: quali giochi dovrebbe contenere al suo interno? Si tratta sicuramente di una scelta da non prendere a cuor leggero, perché la sua antenata ha sfornato centinaia di giochi degni di essere rivissuti, ma se dovessimo fare una cernita dovremmo scegliere solo i titoli più iconici del periodo. Non potrebbero mancare quindi i vari capitoli di Crash e di Spyro, Tombi, Ape Escape, Metal Gear: Solid, Silent Hill, Dino Crisis e Gran Turismo. Non dimentichiamo poi la grandissima quantità di GDR presenti per questa console, di cui saremmo costretti a scegliere solo i maggiori esponenti, come Final Fantasy VII, Grandia, Xenogears e Star Ocean.

Ma i videogames che i rétrogamer vorrebbero rigiocare sono decisamente di più, sarebbe quindi necessario che Sony ampliasse il catalogo di titoli PlayStation presenti su PlayStation Store, così da garantire ai giocatori sempre nuovi giochi da provare e alla società un buon afflusso di denaro con poco sforzo.

L’idea di tenere quest’oggetto tra le mani, quasi fosse una reliquia, ci sollazza non poco e credo che per buona parte dei “vecchi” videogiocatori sia lo stesso. Proprio per questo saremmo ben felici se Sony decidesse di accogliere le richieste dei tanti nostalgici che vivono in tutto il mondo. Inoltre, la prospettiva di comprare un’oggetto di questo tipo a una cifra che si aggira intorno ai 90-100 euro non fa altro che aumentare l’hype per una console che ancora non esiste, ma che tutti vorrebbero avere nelle proprie case. Forse l’azienda giapponese non metterà mai fine a questo viaggio onirico, ma una cosa è certa, se dovesse farlo milioni di giocatori si sveglierebbero dal sogno più bello che abbiano mai fatto!

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Il mio debutto nel mondo videoludico inizia verso la fine del 1990 con un bellissimo Commodore 64. Negli anni a venire sono passato da una console all'altra senza mai sdegnare il mio amato PC, ma senza amarne mai una in particolare. Non sono tipo da console war, io compro la piattaforma in base alle sue esclusive così da non dovermene mai pentire.