Quando il titolo fu mostrato al grande pubblico durante l’E3 2016 riuscì ad ottenere immediatamente l’attenzione della critica e degli utenti. La storia dell’opera è abbastanza travagliata: presentata anni fa durante un evento a Salt Lake City doveva portare il nome di Prey 2, successore del primo capitolo che, nonostante siano passati tanti anni, resta una perla videoludica da non sottovalutare. Dopo il 2011, tutto quanto visto del gioco fino a quel momento smette improvvisamente di esistere: non si è mai capita con chiarezza la dinamica di questo episodio ma, l’unica cosa certa, è che era nato un nuovo Prey. Quindi, contrariamente a quanto proposto, nessun continuo narrativo legato alla storia, ma un nuovo prodotto che ne conserva unicamente il nome. Affidato alle sapienti mani di Arkane Studios, è stata recentemente rilasciata una demo sul PlayStation Store e noi della redazione siamo corsi a provarla per dirvi le nostre impressioni a caldo.
Vi sveglierete nella vostra stanza come se fosse una comune giornata: le prime azioni saranno molto basilari, come indossare la tuta da lavoro, prendere qualche oggetto dalla scrivania ed interagire con l’ambiente circostante. Usciti dalla camera sarete trasferiti tramite un elicottero in un altro edificio per dei test fisici che, sostanzialmente, fungeranno da tutorial per assimilare ancora di più le meccaniche di base del gioco. Dalle poche informazioni racimolate in giro potrete apprendere qualche notizia che, a livello narrativo, è molto affascinante: l’anno è il 2032 ed il protagonista, Morgan Yu, è impegnato in un esperimento pensato per ridefinire il concetto della coscienza umana, alterando persino i lineamenti e producendo una sorta di superuomini. Il campo di ricerca su cui Yu è impegnato, per il momento, è ancora un mistero, ma durante le prove qualcosa è andato storto. L’ambiente dove siete indaffarati a svolgere i vari esercizi viene improvvisamente attaccato da un’aggressiva specie aliena. In poco tempo perderete i sensi, e vi ridesterete comodamente nel vostro letto. Alcune cose comunque non quadrano, la musica di gioco è cambiata, non è più tranquilla e rilassata ma sembra quasi un presagio per un esito davvero drammatico. L’unica via d’uscita dall’appartamento è una finestra bloccata e, una volta rotto il vetro, vi ritroverete davanti una sconvolgente verità.
Non siete in un palazzo in mezzo ad una città, bensì in una stazione spaziale denominata Talos 1, che orbita intorno alla Luna. Tutto quello che avete visto durante i vari spostamenti non erano nient’altro che effetti speciali, poiché in realtà avete solamente girato intorno. Morgan non sa cosa sta succedendo, non sa perché si trova in mezzo a tutto questo, ma per fortuna una voce dal suo telefono gli farà da guida durante l’avventura, proprio in perfetto stile Bioshok. Per quanto riguarda la lore del gioco non pensiamo sia il caso di spingersi oltre, anche perché quanto scritto fino a questo momento riferisce informazioni ben note a chiunque abbia seguito lo sviluppo di Prey durante questi mesi. La citazione dell’opera precedente non è assolutamente casuale perché, in alcuni casi e per alcune location, Prey recupera sia dall’esperienza ambientata a Raputure che da Dishonored. Prendere spunto è molto diverso da ricopiare, sia ben inteso, perché Arkane Studios è riuscita a creare un immaginario fantascientifico interessante e ricco di fascino. Io per primo, in alcuni casi, mi sono dedicato all’esplorazione, nonostante spesso la tensione e la paura mi invitassero ad andare avanti con la versione di prova per concluderla nel modo più rapido e indolore possibile.
Abbiamo poco fa citato la razza aliena che sta scatenando il caos su Talos 1. Su questa stazione spaziale non avrete spazi claustrofobici come in Dead Space, ma nonostante ciò vivrete la sensazione di essere braccati da una costante presenza oscura. I nemici che incontrerete saranno vari e pericolosi e, per questo, i primi in cui vi imbatterete saranno i mimic: queste creature si annidano nell’ombra e possono assumere le sembianze di qualsiasi oggetto, così da uscire fuori quando sarete ignari vicini a loro ed attaccarvi all’improvviso. Altro tipo di alieni che affronterete saranno i ghost: appariranno e scompariranno ad intervalli irregolari, la vostra attenzione dovrà essere massima perché sono avversari formidabili. I mostri in generale sono creature che danno proprio l’impressione di nutrirsi dell’oscurità del luogo, la loro forma tentacolare e le movenze a scatti vanno ad unirsi col contesto incontrollabile della stazione spaziale, con il risultato di avere un mix fuori di testa che vi farà preoccupare ad ogni minimo rumore. Quale mistero ci sia dietro l’improvviso attacco ancora non è dato saperlo e, per il momento, siamo eccitati al pensiero di scoprirlo.
Quello che nasconde Prey nella sua trama è davvero suggestivo, perché è ambientato in un universo parallelo dove l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America John F.Kennedy non è mai stato assassinato e questo, a detta degli sviluppatori, ha trascinato un evolversi di eventi che hanno portato alla nascita di Talos 1. Come detto in precedenza, il titolo si ispira molto ad opere come Dishonored, quindi, se vi aspettate un FPS nudo e crudo vi state sbagliando. Il prodotto infatti fa forza anche su una potente componente ruolistica poiché, oltre al classico albero delle abilità che andrà ad amplificare le vostre statistiche, lascerà al giocatore la completa libertà di azione. Durante la versione di prova dovevamo attraversare una semplice porta, spettava a noi la decisione se cercare la scheda per aprire la serratura o tentare di aggirare l’ostacolo passando dall’impianto di areazione. In ogni caso state tranquilli che i vari scontri non mancheranno i loro appuntamenti e saranno veloci e brutali. Gli alieni sono molto aggressivi e rapidi, ma le armi che avrete a disposizione saranno sufficientemente disumane per tenerli sotto controllo. Una delle prime bocche da fuoco di cui entrerete in possesso sarà la GlOO GUN, utile per spegnere gli incendi e per immobilizzare i nemici per alcuni secondi.
Il gioco dal punto di vista tecnico si difende a spada tratta, con una grafica davvero pulita ed una diversificazione degli ambienti decisamente ben studiata: nonostante vi troviate sopra una stazione spaziale, percepirete i vostri spostamenti all’interno di essa. Con queste premesse c’è da aggiungere solamente che il lavoro del team di sviluppo, svolto a livello architettonico sulle location, è di fattura altissima. Le musiche sono invidiabili poiché riescono ad enfatizzare alla perfezione ogni momento dell’avventura. In conclusione possiamo dire solamente che il compito svolto da Arkane Studios, per il momento, ci sembra davvero ben eseguito. Che il progetto di Prey sia stato ambizioso per il team ed interessante per il pubblico si era capito fin dal primo momento, e dopo questi brevi 45 minuti in compagnia dell’opera possiamo dire che attendiamo il prodotto con le migliori premesse. Speriamo che anche il videogame completo si dimostri all’altezza delle aspettative.