Sappiamo tutti quanti come la vecchia console di casa Nintendo, Wii U, non sia stata proprio un successo. Pubblicizzata come rivoluzionaria, ma con a disposizione solo alcune nuove caratteristiche “simpatiche” e poco più, e ovviamente non ha spopolato come la precedente home console nipponica. I molti giochi proposti per quella piattaforma (certo, alcuni migliori di altri) non vennero di conseguenza considerati all’altezza delle aspettative della grande N. Con la creazione ed il rilascio di Nintendo Switch, stavolta davvero innovativa, mamma Nintendo ha avuto l’ottima intuizione di dare una seconda possibilità a quelle opere davvero buone prodotte per la precedente piattaforma, e degne di una versione migliorata. Tra queste spiccano il già consolidato Mario Kart 8 Deluxe, ed il picchiaduro più inconsueto dell’omonimo franchise: Pokkén Tournament DX. Noi l’abbiamo abbondantemente testato per voi e siamo rimasti molto soddisfatti. Perché? Scopritelo leggendo qui di seguito.
Un piacevole ritorno
Diciamocela tutta, chi non ha mai desiderato comandare uno dei suoi Pokémon preferiti in prima persona, in un combattimento corpo a corpo? Pokkén Tournament DX è l’unione, come si può evincere dal titolo, di due brand storici: Pokémon e Tekken. Per i più puntigliosi ed amanti dei classici, vedere una fusione del genere potrebbe far storcere il naso, ma a noi non ha dato fastidio, anzi, ci ha molto divertito. Le novità introdotte sono relativamente poche, visto che è un prodotto giù visto, riportato su un’altra console. Partiamo subito col dire che il tasto più dolente dell’opera è il non avere una storia principale single-player, considerando che entrambi i videogame da cui prende spunto ne sono provvisti. C’è un sottile filo conduttore, rappresentato dalla Lega Ferrum. Vestendo i panni di un allenatore sconosciuto, dovremmo scalare la classifica, combattimento dopo combattimento, superando le varie divisioni contornate dai colori verde, blu, rosso e croma per arrivare a scontrarci con il campione in carica, nel mentre cerchiamo di capire le origini del misterioso Mewtwo. Non ci sono né “se” e né “ma”: dovremmo lottare, eseguendo ogni tipo di pugno, calcio o arte.
In guardia!
La parte forte, invece, è il gameplay, come su ogni tipo di picchiaduro in commercio. Pokkén Tournament DX offre dei combattimenti 1vs1 al cardiopalma, soprattutto se quello che vedete scendere in campo è il vostro mostriciattolo tascabile prediletto, e vederlo malmenare (almeno durante le prime partite) non sarà affatto bello. Il primo approccio, per l’appunto, sarà quello di prova, che vi farà prendere confidenza con i controlli e le combo eseguibili. Qui inoltre, ci troviamo davanti al vero fulcro: mischiando due franchise ben diversi tra loro, si è creata una splendida sintonia tra i due. Infatti non dovrete imparare a memoria ogni tipo di combinazione come in Tekken, ma anzi sarà totalmente accessibile anche ai meno esperti del genere e che vogliono provare qualcosa di diverso dal solito Pokémon senza stravolgere, magari, i loro gusti personali. Oltre a questi scontri, grazie ad una delle novità introdotte nella versione Switch, sarà possibile eseguire battaglie a squadre composte da 3 pokémon per volta. Quando uno sarà sconfitto, entrerà in campo il successivo senza nessun tipo di interazione programmata.
I combattimenti saranno un susseguirsi di colpi a distanza, chiamati “proiettili”, e colpi ravvicinati quali pugni, calci, prese e contrattacchi. Questi ultimi saranno utili, una volta imparati bene i tempi di reazione, a riflettere i colpi dell’avversario per potere concatenare i nostri. Durante gli scontri ci sarà l’alternanza, grazie alla concatenazione di più colpi, tra due fasi ben distinte: la Fase Panoramica e la Fase di Duello. Nella prima i pokémon saranno liberi di muoversi intorno alla mappa, combattendo anche a distanze ben più distinte, mentre nella seconda, si ritroveranno faccia a faccia con la possibilità di andare solamente avanti ed indietro, come un classico picchiaduro a scorrimento. A rendere ancora più semplice il gameplay, c’è la tecnica finale dell’Ultra Risonanza, unica in ogni personaggio. Dopo poco tempo, a seconda di quanto abbiamo subito o attaccato, si caricherà una barra che ci permetterà far megaevolvere i nostri mostri, i quali non solo causeranno più danni all’avversario e cambieranno il loro moveset, ma avranno a disposizione anche una mossa finale eseguibile grazie alla pressione contemporanea dei tasti “L+R”.
Aggiungi un posto al roster, che c’è un compagno in più!
Nella versione precedente, quella su Wii U, i lottatori disponibili erano sostanzialmente pochi. Grazie alla sua nuova rinascita, Nintendo ha ben pensato di aggiungere altri pokémon al roster dei personaggi giocabili, sia principali che di supporto. Questi sono: Darkrai, Empoleon, Croagunk, Scizor ed infine Decidueye. Parlando invece di quelli adibiti al supporto, i quali sono disponibili ad essere chiamati durante lo scontro per darci una mano e che sono in grado di attaccare, difendere, curare o disturbare il nemico, troviamo: Litten e Popplio. Pokkén Tournament DX ha voluto ampliare la selezione dei lottatori in gioco, non può altro che farci piacere. Ogni pokémon dispone di punti abilità, in grado di potenziare e massimizzare i suoi parametri; ottima caratteristica per allungare la longevità dell’opera. Questi punti ci verranno consegnati con ogni superamento di livello del pokémon, oppure, grazie ad un’altra novità introdotta, potremmo conseguirli andando presso la sezione “Sfida Giornaliera“. Quest’ultima ci darà modo di eseguire una determinata prova e, se portata a termine con successo, ci permetterà di guadagnare i suddetti punti. Oltre a quest’ultima modalità, ci sono le altre che consistono nell’allenare il proprio compagno d’avventura per imparare le mosse, nel combattimento in LAN, ed infine in quello Online.
Il lavoro degli sviluppatori si è basato principalmente sulla stabilità del titolo, il quale gira perfettamente sia in modalità portatile che in dock, non andando però a migliorare di molto la resa grafica, anche se quest’ultima risulta essere perfetta così com’è. Il sonoro è ottimo, con delle soundtrack giuste per ogni fase del combattimento e con i versi di pokémon realizzati ad-hoc. Il doppiaggio è in lingua straniera, ma non preoccupatevi perché i sottotitoli, invece, sono in italiano. Nonostante le poche novità introdotte e la mancanza di una storia principale, l’opera in questione è valida, e ci sentiamo di consigliarla a tutti gli amanti del genere picchiaduro, ma che sono anche affascinati dal mondo Pokémon. Non pensate troppo, andate ad allenarvi e partite alla volta della Lega, il campione vi attende e di conseguenza anche Mewtwo. Vi invitiamo a rimanere costantemente sintonizzati con noi, per non perdervi la nostra guida ai personaggi, presto in arrivo!