PlayStation: Sony ha richiesto royalties per il cross-play

Grazie a quanto svelato da Epic Games, abbiamo nuove informazioni circa le royalities richieste da Sony per permettere agli utenti di usare il cross play

Alessandro Bozzi
Di Alessandro Bozzi News Lettura da 5 minuti

In seguito a quanto è recentemente emerso circa la posizione di Sony sul cross-play per le console PlayStation, ora abbiamo nuovi retroscena da spartire circa le royalties coinvolte nell’affare. Riassumendo brevemente quanto scoperto finora, il continuo duello tra Epic Games ed Apple ha portato alla luce documenti finora inediti circa le trattative con Sony.

Stando a quanto contenuto nelle carte rilasciate, il dietrofront di Sony del 2018 ha portato con sé una politica di pagamenti per tutti i titoli che fruttano maggiormente su altre piattaforme. Se i profitti su PlayStation Network, recita il documento, divisi per il PS4 Gameplay Share per un titolo specifico sono sotto l’85%, il partner pagherà una royalty a Sony Interactive Entertainment.

Non è mai semplice cogliere il fulcro di un documento in “avvocatese”, ma di base Sony intende assicurarsi che i giocatori PlayStation non spendano troppo denaro altrove mentre sfruttano i loro server, da qui le royalties per il cross-play. Se i giocatori di Fortnite spendono 900.000 dollari su PS4 e il gioco ne frutta in generale un milione, non si paga nessuna royalty.

La giustificazione di Sony mira ad assicurarsi di tutelare gli introiti totali di PSN, visto il taglio del 30% sugli acquisti in-game, a prescindere dal bacino di utenza per i casi come Fortnite e Rocket League. Se il 20% dei giocatori di quest’ultimo fosse su PS4, ad esempio, ma solo il 10% rientrasse tra i giocatori paganti di Sony, non sarebbero coperti i costi di manutenzione dei server.

Da qui, dunque, il pagamento delle royalties per riempire il buco tra i giocatori su PS4 e i profitti proporzionali di PlayStation Network: per abilitare il cross-play con questo accordo, i team di sviluppo devono fare rapporto ogni mese fornendo a Sony i dati degli introiti. Non è precisamente una tassa sul gioco online condiviso, ma poco ci manca.

Il documento risale al 2019, e solo questo aspetto dell’accordo con Sony è emerso nella causa tra Epic Games ed Apple, ma stando all’amministratore delegato di Epic, Tim Sweeney, la compagnia ha dovuto sottostare ai termini di Sony per riallacciarne l’utenza con i giocatori di Fortnite su altre piattaforme, risarcendo Sony per “chi gioca su PS4 ma paga su iPhone”.

Sweeney ha inoltre dichiarato che Sony sia l’unico partner con cui Epic abbia dovuto stipulare questo accordo. Uno scambio di e-mail tra Sony ed Epic di inizio 2018 ci dà un’idea di come si siano svolti i negoziati. Joe Krenier di Epic ha lavorato molto affinché l’accordo andasse in porto, arrivando anche a porre l’accento sulla presenza di Fortnite su PlayStation all’E3.

Tra le varie cose, le affermazioni di Krenier parlano di quanto Epic abbia dovuto “fare di Sony l’eroe” all’annuncio del supporto al cross-play. Inoltre, come parte dell’offerta Krenier ha incluso la possibilità di una futura esclusiva per PSVR e ha fatto appello ai termini della licenza di Unreal Engine 4, che per Sony sarebbe scaduta a maggio 2019.

Quella licenza vanta alcuni dei termini più vantaggiosi mai offerti da noi per UE4. Facciamo di questa una vittoria per tutti. Epic non intende cambiare idea, quindi vediamo di venirci incontro subito.

Il colosso nipponico al tempo non era convinto. Solo mesi dopo, nel settembre 2018, Sony ha fatto dietrofront abilitando il cross-play. L’ex direttore senior di SIE Gio Corsi scrisse quanto segue:

Ci sono molte grandi idee qui per la nostra duratura partnership, ma il gioco cross-platform non è una schiacciata vincente a prescindere dal successo del titolo. Come sapete, molte compagnie stanno esplorando quest’idea e nessuna può spiegare come il gioco cross-platform migliori le cose per il business di PlayStation.

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Classe 1989, viene introdotto ai videogiochi dal padre durante l'età prescolare con DuckTales: The Quest for Gold su DOS (dopo essersi innamorato dell'omonima serie animata) in veste di spettatore. Inizia a giocare con Boulder Dash con un polveroso Commodore 64. Al decimo compleanno esordisce nel gaming moderno con Crash Bandicoot 3: Warped, per poi perdersi nel mondo Nintendo con Pokémon Versione Oro. La ricerca di uno sbocco professionale per la sua passione videoludica lo ha portato su GameLegends.