Molti pensano che il primo rivale del famoso idraulico Mario sia il riccio blu Sonic; invece vi dico che la stessa casa creò prima di lui un altro personaggio destinato, anche se per poco tempo, a rivaleggiare con il mitico baffone italiano. Sto parlando di Alex Kidd.
Naturalmente non pretendo che voi lo ricordiate, questo personaggio infatti fece la sua prima comparsa nel 1986 per poi scomparire nell’ombra veloce di Sonic the Hedgehog nel 1990, solo quattro anni dopo. Questo personaggio singolare é stato sempre caratterizzato dal suo vestito rosso e da delle grandi orecchie che lo facevano sembrare una pseudo scimmietta.
I giochi nei quali appare come protagonista sono ben sei:
• Alex Kidd in Miracle World, 1986, Master System
• Alex Kidd: The Lost Stars, 1986, arcade mode, 1989, Master System
• Alex Kidd BMX Trial, 1987, Master System
• Alex Kidd in High-Tech World, 1989, Master System.
• Alex Kidd in the Enchanted Castle, 1989, Sega Mega Drive/Sega Genesis
• Alex Kidd in Shinobi World, 1990, Master System
Quello che più é rimasto nei cuori dei video giocatori é di sicuro il primo della saga Alex Kidd in Miracle World. Questo gioco era pieno di caratteristiche singolari e bizzarre. Venendo dalla vecchia stirpe degli arcade infatti, questo gioco non aveva sistemi di salvataggio o modi per superare livelli con trucchi particolari o password; da buon arcade che si rispettava, se si perdevano le vite si perdeva il game, ovvero Game Over. Una delle singolarità di questo gioco era l’uso della morra cinese come metodo di confronto con i boss (tutti tranne uno…). Per sconfiggere i tre tirapiedi del nemico Janen non c’era bisogno di riflessi pronti nel scegliere la mossa, infatti i nemici bari potevano cambiare le mosse repentinamente in alcune situazioni e quanti darti perdere una vita. La cosa positiva é che i boss usavano in ogni livello le stesse mosse, quindi era possibile capire come sconfiggerli; anche quando tentavano di barare, scopriamo che anche noi possiamo cambiare mossa all’ultimo secondo, e quindi ingannare malamente l’intelligenza artificiale.
Il boss finale invece ci darà un ultima e nuova tipologia di gioco: indovinelli. Cinque caselle colorate con cinque simboli, il nostro protagonista dovrà saltare su quelle giuste, e nel caso di sbaglio, si materializzeranno dalle caselle dei fantasmi che fanno perdere la vita al nostro Alex. Per risolvere questo indovinello sarebbe servito portare una stele al padre di Alex dopo la liberazione del fratello gemello, motivo dell’avventura del protagonista. Il padre, Il Re del Tono ci consegnerà poi una stele “tradotta” la quale dovrà essere letta nella maniera occidentale (da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso) in modo da poter conoscere la giusta sequenza di caselle su cui saltare.
La complessità di questo gioco ricordo che mi lasciò ore e ore davanti il televisore cercando di sconfiggere tutto e tutti, senza sapere il discorso della stele, e imparando tempo dopo, tramite un amico più grande e pro player il trucco per ricominciare il livello dopo aver perso le vite. Infatti se si avevano 400 monete si poteva spingere il pulsante direzionale verso l’alto e contemporaneamente premere più volte possibile il tasto 2; le monete. venivano sottratte e il livello ripartiva.
Un gioco degno di nota, che ha dato una svolta agli arcade dell’epoca introducendo indovinelli, trabocchetti e modalità di gioco sempre diverse. Nel suo piccolo Alex Kidd ha aiutato l’evolversi dei game in questo contesto.