Dopo il grande successo riscosso da Pillars of Eternity II: Deadfire, di cui trovate una nostra recensione qui, Obsidian ha finalmente pubblicato la prima vera grande espansione per il suo GDR d’altri tempi: Beast of Winter.
Il regno di Rymrgand è giunto
Come già annunciato, ogni DLC di Pillars of Eternity 2 (oltre a questo ne sono stati annunciati altri due Seeker, Slayer, Survivor e The Forgotten Sanctum) si traduce banalmente in altre isole da esplorare e nuove quest da completare. In questo Beast of Winter, l’arrivo su Eora di Rymrgand, dio della morte e dell’entropia, porta con sé un freddo glaciale, che inneva e ghiaccia tutto il continente tropicale. I giocatori verranno invitati dai seguaci del dio della morte sull’isola dell’estremo Sud, Harbingers Watch, per cercare di contrastare la minaccia incombente e per impedire che la bestia dell’inverno congeli tutto il mondo conosciuto.
Questi bizzarri individui scelgono noi come l’Osservatore che tornerà in auge e verrà nuovamente celebrato come l’unico capace di contrastare le avversità, anche se realmente questi strani cultisti sceglieranno noi perché il caos ci segue e insieme a esso anche la distruzione, ovvero l’unica cosa che realmente essi vogliono. I fanatici del dio della morte e della distruzione hanno seguito attentamente le nostre passate vicende e grazie al caos che al nostro passaggio ci lasciamo alle spalle, siamo collocati tra i loro miti preferiti. Il culto ci descrive come i “persecutori della fine”.
La prima cosa che dovremo fare una volta giunti sull’isola, che può sembrare un grande iceberg sorto all’interno dell’arcipelago, sarà cercare colui che ci ha convocati, un sacerdote di Rymrgand chiamato Vatnir. Dopo averlo incontrato, la trama inizierà piano piano a sciogliersi e vi ritroverete di fronte a una nuova direzione narrativa ricca di un brillante umorismo dark.
Mare e spiagge caraibiche, dove siete?
L’ambientazione alla quale siete stati abituati una volta iniziata questa nuova avventura non esisterà più; la sabbia bianca polinesiana, il mare blu e le giungle verdeggianti, saranno invase da ghiaccio e neve. Oltre che vivere la Harbingers Watch, il contenuto aggiuntivo ci porterà a viaggiare in altri reami come il White Void: si tratta di un regno lacerato dalla distruzione e che viaggia su dimensioni surreali; in questo luogo nulla è come sembra e anche lo scorrere del tempo viene sovvertito.
Ed è proprio grazie a queste particolari caratteristiche spazio temporali che gli sviluppatori sono riusciti a creare puzzle e rompicapi davvero interessanti, oltre ad ambientazioni magnifiche e avvolgenti. Anche se viene meno la navigazione, la mappa di questo DLC è abbastanza profonda, con ambientazioni di grande spessore, davvero da non perdere. Mentre la base del gameplay rimane inalterata, cambiano i colori, cambiano gli stili e cambiano anche gli umori dei nostri compagni, che in alcuni momenti verranno presi da sconforto: il nostro compito sarà anche quello di riuscire a non farli cadere nella disperazione più profonda.
Anche in questo caso la scelta degli sviluppatori è stata azzeccata, perché lungo tutto Beast of Winter, riusciremo a scoprire molte informazioni sui nostri compagni, addentrandoci nel loro background.
Ma alla fine vale la pena affrontare la Bestia?
Dopo una run velocissima possiamo rispondere a questa domanda tranquillamente con un grosso “sì”. Questo DLC è confezionato molto bene, anche se purtroppo ha alcuni difetti. Uno su tutti, dobbiamo dire, è la celerità con la quale la quest principale (esistono anche quest secondarie da giocare) si porta a termine, perché seppur la storia sia scritta in maniera ineccepibile e finisca in maniera naturale, noi avremmo desiderato qualcosa di più coinvolgente, come nel gioco principale. Altro neo è la carenza di oggetti nuovi da equipaggiare, ci troviamo infatti davanti a un assortimento piuttosto scarno.
Quelli elencati sopra sono i problemi, mentre se guardiamo gli aspetti puramente tecnici, ci troviamo di fronte a un’esperienza davvero magnifica, grazie all’implementazione di un nuovo personaggio multiclasse, a una storia profonda e ben scritta, e a un sarcasmo dark disseminato lungo la nostra avventura che non sembra mai esagerato. Se a tutto questo aggiungiamo battaglie epiche, nuovi rompicapi da risolvere e un ambientazione di altissimo spessore, capiamo facilmente che il DLC è fatto apposta per prenderci e farci ricordare quanto amiamo Deadfire e l’intero mondo di Eora.