Preparatevi alla serie più adorabile dell’anno. Tratto dal documentario omonimo di grande successo, Piccoli cani guida crescono per Disney+ esplora le peripezie e gli ostacoli di sei cuccioli di labrador (Paco, Pacino, Raffi, Amara, Tulane e Tartan) nel loro percorso per diventare cani guida per individui non vedenti o con difficoltà visive, un’opera imperdibile per tutti gli amanti dei nostri tanto apprezzati animali a quattro zampe.
Un cane per amico
Chi (come il sottoscritto, sia chiaro) vorrà spulciare questa serie di appena sei episodi esclusivamente per rifarsi gli occhi della carineria che caratterizza i sei fratelli non verrà deluso: il duro addestramento di questi custodi a quattro zampe presso le rispettive famiglie di affido temporaneo nei primi fondamentali mesi di formazione è sicuramente interessante ma secondario di fronte alle personalità irresistibili dei cani sopracitati, leali e ubbidienti ma anche giocherelloni e amorevoli.
Chi vorrà, invece, esplorare il difficile universo degli allevamenti e del processo di crescita dei cani guida si troverà arricchito di una esperienza decisamente formativa. Come il documentario originale del 2018 (applaudito dalla critica e adorato dal pubblico di cinofili e non), Piccoli cani guida crescono segue il lungo processo, i faticosi risultati e le personalità necessarie per la crescita sana ed efficiente di un animale di sostegno: sì, perché al di là della scontata fedeltà dei nostri amici a quattro zampe, gli esemplari devono superare a pieni voti numerosi esami fisiologici e psicologici se vogliono sperare di aiutare i meno fortunati.
Si parte ovviamente da una selezione dei genitori per produrre una cucciolata ottimale. Poi i cuccioli, ad appena tre settimane vengono sottoposti a controlli del carattere e attitudinali. E per alcuni il viaggio finisce già lì. Per gli altri, invece, all’età di otto settimane, aspetta una convivenza di altre otto settimane con famiglie di volontari per rafforzarne la socialità e prepararli al difficilissimo esame preliminare che deciderà se verranno ammessi alla scuola canina. Le famiglie affidatarie (nella serie così come nel film) sono disparate e diversissime: c’è chi è ormai un volontario veterano, chi non può fare a meno di vedere cuccioli crescere tra le loro mura, c’è chi è nuovo del “mestiere”, ma sono tutti uniti nella volontà di far succedere i propri cani per aiutare i più bisognosi, anche se questo significherà un addio doloroso.
Ma l’esame, come già detto, è durissimo e molti sono considerati non idonei per la scuola canina e (come i loro piccoli fratelli) “riciclati” come cani da accoppiamento o adottati da terzi. Le sfide non finiscono però qui visto che anche alla scuola canina le probabilità di successo sono molto basse, con allevatori che devono necessariamente cercare solo l’eccellenza. Tutto questo per tentare di donare una parvenza di normalità e un aiuto prezioso a persone non autosufficienti.
Piccoli cani guida crescono non sarà un documentario forse ai livelli di progetti più ambiziosi per il cinema e la tv, ma splende comunque di un luccichio tutto suo. La serie è forse di tanto in tanto soffocata dalla cornice stucchevole e zuccherina tipica della Disney che molti hanno imparato a non apprezzare nel corso degli anni, ma il risultato finale rimane imperdibile per gli amanti dei cani, rivelandosi come un documentario per grandi e piccini estremamente godibile.