Perché Zelda Breath of the Wild 2 deve essere più di un semplice sequel

Dopo il rinvio di Zelda Breath of the Wild 2, vogliamo parlarvi del perché è una mossa giusta e le responsabilità che ha il titolo Nintendo.

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Analisi Lettura da 6 minuti

Durante le scorse ore è stato confermato che Breath of the Wild 2 è stato ufficialmente rimandato e che lo vedremo tra gli scaffali nel corso del 2023, un rinvio che ha dato il via alle ire dei fan di Nintendo ma che, ci rendiamo conto, fosse quasi necessario. Il primo capitolo, uscito nell’ormai lontano 2017, fu completamente rivoluzionario per il genere open world, imponendosi come nuovo metro di paragone ed influenzando notevolmente anche alcune produzioni future. Memori inoltre di come alcuni giochi abbiano sofferto un’uscita preventiva, questo rinvio del nuovo Zelda ci fa stare ancora più che sereni, visto e considerato che non ci aspettiamo il “classico” more of the same.

Infatti, Breath of the Wild 2, dovrebbe portare l’intero concept del primo gioco ad un livello più alto, potremmo quasi dire verso nuove vette, considerando anche che molto probabilmente si tornerà tra le nuvole, luogo in cui è nato l’universo di gioco.

Cosa aspettarsi dal sequel di Zelda Breath of the Wild

Come detto, la community sembra essere abbastanza serena sul fatto che, in un modo o nell’altro, si tornerà ad Oltrenuvola, l’isola fluttuante che la Dea Hylia ha staccato dalla terra, in Skyward Sword e luogo natale di Link e della prima Zelda. Ci sono vari indizi nel trailer che portano a questo, due tra tutti sono la caduta libera che fa il presunto Link con quella tunica particolare (di lui parleremo più tardi) nel trailer, e i pezzi di terreno che cominciano a fluttuare e a spostarsi in cielo. A questo, ci sono da aggiungere un paio di riferimenti che si trovano proprio nel primo capitolo, in cui viene spiegato che, effettivamente, oltre le nuvole ci possa davvero essere qualcosa.

Tornando però al presunto link in tunica, alcuni utenti hanno cominciato a speculare anche su di lui, ma in questo caso dobbiamo andare un attimo con ordine. Come prima voce di corridoio è circolato il fatto che, nel nuovo Breath of the Wild 2, non ci limiteremo unicamente a controllare Link. Per alcuni, l’aspetto più raccolto e avventuriero di Zelda farà sì che vestiremo i panni della principessa, ma non solo. Infatti, stando a queste voci, il Link che si butta dal cielo non sarebbe infatti il nostro vero eroe, ma anzi, sarebbe proprio Ganondorf controllato dal giocatore in altri momenti. Infatti se vi ricordate il primo trailer, quella specie di mummia dai capelli rossi potrebbe essere, come raffigurato anche da alcuni disegni, il primo eroe della storia di Hyrule. Se nei precedenti capitoli della storia del franchise Ganondorf è sempre stato un cattivo un po’ classico (concedetemi il termine), in questo seguito potrebbe avere un aspetto molto più misterioso. Infatti, la Triforza potrebbe averlo corrotto fino a lasciarlo in quelle condizioni, e adesso che si è ridestato non è da escludere che, in un certo senso, sia riuscito a possedere il nostro amato Link.

Zelda Breath of the Wild 2

Le ultime immagini 

Le ultime due immagini pubblicate da Nintendo nel video del rinvio, mostrano un Link dall’aspetto malconcio e preoccupato, con la Master Sword spezzata tra le sue mani. Alcuni utenti hanno ipotizzano persino un viaggio per riforgiare la spada, cosa che potrebbe portare a una resa dei conti finale con Ganon, così da sconfiggerlo una volta per tutte, aprendo la strada ai giochi futuri per includere nuovi cattivi.

Più preoccupante è la domanda su cosa potrebbe aver causato un tale danno all’onnipotente spada della serie, ma per questo ad ora non abbiamo ancora una risposta. Per alcuni la mano luminescente che afferra Link, cosa che spiegherebbe anche la strana copertura del braccio del protagonista, sarebbe la motivazione dietro alla spada spezzata. Alcuni utenti hanno riconosciuto che la scena è simile a quella in Zelda: Skyward Sword in cui Link bagna la Goddess Sword all’interno delle fiamme sacre per aiutare a creare la Master Sword. Dato che i riferimenti alla dea Hylia appaiono sia in Skyward Sword che in Breath of the Wild, non è fuori questione che Link possa chiamare questa divinità per  riparare la spada. Se davvero fosse così, si verrebbe creare un momento fortemente potente e nostalgico per i fan.

Zelda Breath of the Wild 2

Conclusioni 

Il nuovo Breath of The Wild 2, che potrebbe però chiamarsi Breath of Duality come emerso da alcuni rumor, rischia dunque di mettere un punto esclamativo importante non solo per i capitoli di Zelda, ma per la lore generale del faranchise. Dato quello che il titolo rappresenta, Nintendo è ben conscia che non si può sbagliare nulla, pena l’harakiri immediato. Ci sono tante questioni in ballo quindi, e non solo le altissime aspettative da parte della community e del mondo dei videogiochi stesso (che giustamente si aspetta un titolo capace nuovamente di stravolgere il mercato). Aspettative di certo altissime, ma che solo questo franchise sarebbe capace di rispettare.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.