Appena dopo la chiusura temporanea del CERO, l’ente che classifica i giochi in Giappone, arrivano le comunicazioni rassicuranti da parte dell’occidente. I dipendenti del PEGI e dell’ESRB continueranno a lavorare da remoto, quanto meno fino al termine dell’emergenza globale attualmente in corso che ha causato molti rinvii tra cui quello di Hellpoint, l’action GDR sviluppato da Cradle Games. A meno che non accada qualcosa di realmente grave, i giochi nel territorio europeo e nordamericano continueranno dunque ad essere valutati e classificati senza troppi problemi.
L’ESRB, l’ente che opera in Nordamerica, sta lavorando già da diverse settimane da casa e finora non si sono verificati troppi problemi nelle assegnazioni. Di seguito la comunicazione ufficiale:
Grazie a una pianificazione anticipata, dal 16 marzo noi operiamo in remoto a causa del COVID-19. Non abbiamo riscontrato alcun ritardo nell’assegnazione delle valutazioni. Continueremo ad distribuire le valutazioni in questo modo per tutto il tempo che sarà necessario.
Anche in Europa il PEGI non se la passa troppo male: l’impatto del lavoro da casa è minimo e perdurerà fino ad un eventuale cambiamento delle misure di sicurezza.
In breve: sì, attualmente stiamo lavorando in remoto con un impatto minimo sulle nostre operazioni. Quando questa situazione ha iniziato a manifestarsi in Europa un paio di settimane fa, abbiamo rapidamente trovato il modo di continuare le nostre operazioni quotidiane lavorando a distanza. Dato che PEGI (a Bruxelles) lavora con due amministratori indipendenti che si occupano di molti editori senza doverli incontrare di persona, collaborare da remoto fa sempre parte della nostra routine quotidiana.