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Paper Mario: The Origami King – Recensione, i mille colori della varietà

Paper Mario: The Origami KingChi avrebbe mai immaginato che la serie partorita negli anni 2000 in casa Nintendo avrebbe continuato a evolversi per sopravvivere al tempo, arrivando in grande stile nel 2020. Pariamo proprio di Paper Mario, una saga dei titoli dedicati all’idraulico baffuto che potrebbe definirsi quasi “di nicchia”, per via di un sistema ludico non esattamente in linea con le altre opere della casa nipponica. Tuttavia, con estrema classe ed entusiasmo, Nintendo è pronta per proporci finalmente la versione definitiva di Paper Mario: The Origami King, titolo che abbiamo già approfondito attraverso la nostra anteprima specifica.

Paper Mario: The Origami KingAbbiamo finalmente avuto la possibilità di provare a fondo il gioco, scoprendo i suoi punti di forza, le sue features e le sue debolezze. Non è mancato lo spazio per ripercorrere con la mente un’evoluzione durata 20 anni, in grado di dire la propria sul mercato odierno, sempre più agguerrito e prepotente verso il meritato spazio dedicato ai progetti adatti per ogni età. Vediamo quindi cosa ci ha dimostrato Paper Mario: The Origami King nelle sue decine di ore di gioco, tutte vissute attraverso le continue potenzialità di Nintendo Switch.

Origami o zombie?

Con le sue peculiarità legate al tema della carta, il mondo di Paper Mario: The Origami King si presenta sotto un’ottica sgargiante. Tuttavia, le fasi iniziali sono scandite da degli eventi nefasti, i quali fungono da contesto per tutta la vicenda. Per l’occasione di una lieta ricorrenza al castello di Peach, i fratelli Mario si avviano con il kart di luigi verso il luogo. Tuttavia, il luogo appare come desolato, e addentrandosi nello stesso i protagonisti hanno a che fare con avvenimenti bizzarri e sinistri. La principessa, dal canto suo, sembra non avere il controllo del suo corpo e risulta quindi macabra e distaccata. La stessa attira Mario in trappola, facendolo incontrare con alcuni scagnozzi che effettuano operazioni losche.

L’idraulico riesce a scamparla per un pelo, e grazie all’aiuto dell’origami Olivia arriva al di fuori del castello. Ad aspettarli c’è però Olly, fratello di Olivia e artefice delle malefatte che ha subito il regno. La strana creatura ha trasformato tutti i sudditi in origami senza cuore, pronti a distruggere il regno e tutti gli abitanti. Allo stesso modo, Olly riesce a rubare il castello della principessa e a proteggerlo con dei nastri giganteschi. Mario avrà il compito di scioglierli, con il fine ultimo di riportare tutto alla normalità. Olivia sarà un compagno davvero essenziale, in quanto ci permetterà di capire a pieno il mondo di gioco e le sue meccaniche, accompagnandoci passo passo nel corso dell’avventura.

Paper Mario: The Origami KingQuesta sarà divisa in due fasi ben distinte di gameplay, entrambe valide allo stesso modo, che si evolvono assieme alla trama sempre più interessante, la quale è in grado di coinvolgere qualunque tipo di pubblico voglia abbracciare il mondo fatato dell’opera. Parliamo in primis di un comparto esplorativo, coronato dalla presenza di una mappa estremamente grande, ma collegata divinamente attraverso scorciatoie strategiche e punti per lo spostamento rapido (rappresentato dagli iconici tubi della serie). Inoltre, i percorsi sono animati anche da battaglie contro i nemici, che non accingeranno a mancare praticamente.

Caleidoscopio

L’opera presenta una varietà di situazioni davvero inimmaginabile, che colorano l’esperienza rendendola vivace.

Per avanzare verso i numerosi nastri da debellare, l’idraulico baffuto dovrà avventurarsi in mappe più che mai variegate e ispirate, scoprendo via via tonnellate di segreti. Il punto di forza dell’open map di Paper Mario: The Origami King è la sua accuratezza; questa è in grado di lasciare i giocatori a bocca aperta grazie alle infinite trovate dello sviluppatore. Dalle decine e decine di Toad Nascosti, agli Strappi da sistemare attraverso degli appositi Coriandoli, le infinite vie da percorrere sono sempre piene di piccoli enigmi da risolvere, dal carattere simpatico e divertente. Non mancano infatti delle fantastiche linee di dialogo sparse qua e là, in grado di strappare molto spesso un sorriso all’utente. L’auto-ironia è sempre stata una forte componente della saga di Paper Mario, e in questo caso, grazie alle battute a tema riesce a spiccare più che mai, fatta eccezione per qualche sporadico errore di traduzione.

Gli scenari presentano un livello di dettaglio fuori dalla norma, osservandoli bene questi offrono degli scorci iridescenti, che osservati da una prospettiva diversa e più attenta nascondono una quantità di segreti a prima vista inimmaginabile, che diventeranno via via più facili da reperire avanzando nelle ore di gioco. L’interazione permessa è davvero smisurata, e ogni piccola incongruenza visiva può nascondere un oggetto unico da scoprire. Non sarà solamente il giocatore a evolversi nella ricerca dei mille collezionabili perché come già sappiamo Paper Mario: The Origami King si configura come un GDR a tutti gli effetti, con le meccaniche legate alle statistiche che non risultano – come tutto il resto – particolarmente ostiche nella comprensione. L’opera vuole infatti farsi terminare con il giusto livello di difficoltà, senza offrire mai enigmi “obbligatori” troppo complessi, che il giocatore può però ricercare nel completamento degli scenari.

Paper Mario: The Origami KingDal canto loro, i nemici non lasciano di certo in pace l’iconico idraulico, aggirandosi per i livelli e cercando di fermarlo. Nonostante nelle prime fasi non sia facile raggiungere il game over, che riporta la combriccola all’ultimo punto di salvataggio visitato, nelle fasi avanzate dell’opera la morte potrebbe essere più frequente del previsto. Fortunatamente, Mario è in grado di potenziarsi avanzando nella campagna, non attraverso un sistema di livelli, ma con degli oggetti unici e con armi migliori da adoperare durante gli scontri, oltre che all’evenienza con degli sporadici aumenti della vita massima. Il sistema di combattimento non prevede tuttavia la sola buona preparazione, ma anche una velocità di ragionamento joy-con alla mano.

Questo non può infatti definirsi propriamente come combattimento a turni, dato che la fase iniziale si configura come un’interazione in tempo reale con lo scenario. Sarà possibile muovere le varie caselle che lo compongono in verticale e orizzontale, al fine di posizionare in maniera ordinata i nemici e sconfiggerli ottenendo un ulteriore bonus. Sferrando i colpi con le sue armi, Mario potrà essere aiutato dal giocatore con dei precisissimi quick time event, che aumentano o diminuiscono notevolmente il danno in base alla bravura dell’utente, e permettono quindi di aggiudicarsi la vittoria di battaglie difficili da superare. Con il passare delle ore, la continua evoluzione del sistema e degli oggetti, assieme alla perenne boccata d’aria fresca che il mondo di gioco fornisce, permettono di attutire pesantemente l’inevitabile senso di ripetitività delle battaglie, che si tuttavia nel loro massimo splendore attraverso i numerosi boss presenti nell’opera.Paper Mario: The Origami King

Paper Mario: The Origami King e la console ibrida

Sul lato tecnico Paper Mario: The Origami King risulta perlopiù stabile, ma mostra in alcune sezione dei cali di framerate evidenti.

Interfacciandosi con Paper Mario: The Origami King, l’utente riceve su schermo una valanga di magnifici colori, uno più acceso e intrigante dell’altro, i quali risultano essenziali per immedesimarsi nella storia del mondo dei fratelli Mario. La Nintendo Switch si anima quindi di una magia davvero speciale, che si sfrutti la portabilità di questa o la si voglia collegare a un televisore, non perdendo particolarmente l’accuratezza dell’immagine in questo’ultimo caso. Il gioco mantiene per la maggior parte del tempo i 30 fotogrammi al secondo fissi, inciampando tuttavia durante il percorso con dei momenti di estrema latenza. I dettagli su schermo non giustificano particolarmente questa mancanza tecnica, ma il problema non risulta particolarmente incisivo ai fini delle partite. Un fattore interessante riguarda le possibilità della console e dei joy-con, che permettono peculiari interazioni nel corso delle partite (anche se le funzioni touch non sono state impiegate neanche laddove fosse possibile). Inoltre, la batteria della console regge benissimo il peso delle partite, scaricandosi con estrema lentezza e permettendo sessioni di gioco prolungate.

Paper Mario: The Origami King

8.8

Paper Mario: The Origami King si configura come un titolo decisamente riuscito, il quale attraverso i due separati comparti ludici offre un'esperienza fresca e divertente. Gli incontri a turni risultano ben consegnati, e anche se questi possono sembrare alla lunga ripetitivi sono comunque perfettamente alternati, oltre che portati all'ennesima potenza dalle boss fight presenti. Sul lato grafico il gioco offre un'ottimo impatto grazie ai suoi colori, ma si presenta con soli 30 fotogrammi al secondo, spesso in netto calo.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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