Onimisha: Way of the Sword non arriverà tanto presto come speravi

L'attesa per Onimisha: Way of the Sword rischia di essere snervante: nel frattempo potreste provare il secondo capitolo in HD

Tiziano Sbrozzi
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Tiziano Sbrozzi
Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona...
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Onimisha: Way of the Sword evolve il concetto di gameplay del classico gioco che abbiamo imparato ad amare in passato: Capcom ci riporta nel mondo dei demoni giapponesi, con un tocco di novità. Dal trailer si evince quanto le influenze moderne abbiano, in qualche modo, cambiato lo stile di gioco che passa da un classico action con parate e colpi di spada a qualcosa di non molto dissimile da un Souls Like.

Ovviamente dovremo attendere la prova con il controller alla mano per dire come il gioco sia intrinsecamente evoluto ma, possiamo già notare dettagli sostanziali quali il protagonista, ben diverso da quello del passato e il guanto stesso, capace ora di parlare al nostro eroe con una intrigante voce celestiale. Che sia un’alleata o un nemico non è ancora del tutto chiaro: quello che è palese è che i pericolosi Genma ci daranno del filo da torcere anche sta volta e solo la nostra katana si frapporrà tra loro e la nostra salvezza.

Sfortunatamente bisogna placare da subito animi ed entusiasmi, perché sebbene Capcom abbia deciso di farci vivere l’avventura di Onimusha 2 rimasterizzato per PlayStation 5, per Onimisha: Way of the Sword bisognerà attendere un (purtroppo) generico 2026. Questo potrebbe essere l’anno in cui i più giovani recuperano la perla del secondo capitolo e, magari, i più anziani fanno un corposo ripasso per poi approdare la nuovo capitolo con ritrovato spirito. Vi lasciamo al trailer e si, siamo entusiasti come non mai!

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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.