Observation – Recensione del thriller sci-fi targato No Code

Ecco la nostra recensione di Observation, titolo thriller sci-fi sviluppato dalla software house No Code e pubblicato da Devolver Digital.

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane Recensioni Lettura da 7 minuti
8.3
Observation

Lo studio No Code è già riuscito a farsi conoscere con lo sviluppo di Stories Untold. Un titolo particolarissimo, che si prendeva la briga di uscire fuori dagli schemi e portava con sé l’estrema autorialità del team. Annunciato alla fine del 2018 con un trailer sicuramente in grado di creare molta curiosità negli utenti, Observation è invece la nuova opera di questo studio, la quale è stata coperta da un velo di mistero fino al giorno della sua uscita.

Non parliamo infatti di una produzione fedele ai canoni classici dei videogiochi odierni, ma di una vera e propria esperienza che quasi trascende dall’idea di videogioco, avvicinandosi maggiormente a quella di un film. Armati di curiosità fino ai denti abbiamo avuto la possibilità di provare a fondo l’opera nella sua versione per PS4, uscita anche grazie al publishing della famosissima Devolver Digital. Ecco quindi la nostra recensione di Observation, continuate pure a leggere senza preoccuparvi di alcuno spoiler.Observation

Cos’è successo in Observation?

A dare il benvenuto al giocatore non c’è una situazione definibile anche solo lontanamente rosea. Ci troviamo in un’ambientazione sci-fi fantascientifica, all’interno di un’astronave in cui le cose non hanno preso una bella piega. Non è chiaro cosa sia successo, le informazioni vengono svelate piano piano e queste risultano essere estremamente criptiche dall’inizio alla fine. Durante il finale il giocatore è però in grado di deliberare quanto avvenuto, ma non prima di aver analizzato a fondo tutti i particolari che  vengono gradualmente rilasciati nelle circa 3 ore di gioco necessario per concludere l’avventura.

La protagonista Emma Fisher si ritrova nell’astronave che contorna tutti gli eventi, in uno stato confusionale e senza le idee ben chiare. In queste vicende il giocatore non veste però i suoi panni, bensì quelli di un’intelligenza artificiale di nome SAM. È sicuramente degno di nota il fatto che durante gli eventi si sia praticamente spettatori, in quanto non è in possibile decidere il modo in cui i fatti si svolgeranno ma è solamente possibile assicurarsi che questi si avverino. Ciononostante, a dare un po’ di pepe alle vicende c’è il fatto che SAM riesca a palesarsi immediatamente come immischiato nelle questioni trattate. La nave ha subito un qualche tipo di problema non identificato e l’intelligenza artificiale è seriamente compromessa: solo alcuni compiti possono essere svolti e nell’avventura sarà necessario ripristinare tutte le funzioni dell’IA per procedere.

Non abbiamo intenzione di dirvi altro sulle vicende narrate, in quanto queste risultano essere estremamente importanti da vivere in “prima persona”, con il comparto narrativo che va a rappresentare il reale fulcro dell’esperienza. Possiamo però avvertirvi che i ritmi di narrazione sono estremamente pacati e che gli sviluppatori sono riusciti a creare un senso di palpabile immersione che si sviluppa durante i lunghi momenti necessari per compiere ogni azione.

Observation

La filosofia di No Code

Quello che bisogna considerare prima di approcciarsi ad Observation è che questo titolo non si presenta propriamente come un videogioco. Considerando che ha come piattaforme di riferimento PC e PS4 è ovvio dire che lo sia, ma è più facile riassumere il tutto con il termine d’esperienza. Abbiamo infatti praticamente a che fare con un’avventura grafica, dove però l’unico compito del giocatore è relegato allo svolgere i comandi vocali che vengono imposti a SAM. Tuttavia non bisogna immaginare centinaia di azioni da compiere, dato che il tutto si riduce facilmente a qualche breve minigioco che alla lunga tende ad essere talvolta anche ripetitivo. L’intelligenza artificiale che siamo dediti a comandare si rivela subito molto complessa ed evoluta, anche se all’inizio danneggiata e ridotta a poche funzioni. Ciononostante, questa è resa a suo modo umana, non per la possibilità di prendere delle decisioni quanto per un’estrema realisticità dei dialoghi.

Abbiamo tra le mani un’opera che per quanto tratti temi già visti ed approfonditi in altri titoli risulta essere estremamente e completamente autoriale. Gli sviluppatori hanno deciso di portare sugli schermi un comparto narrativo particolarmente silenzioso e calmo, che vuole dare al giocatore la possibilità d’immergersi completamente negli eventi che vengono rivelati pian piano. Alcune caratteristiche possono sembrare ed essere considerate difetti, ma è facile ricondurre tutto esclusivamente a specifiche scelte di game-design che rimangono fini alle decisioni prese dallo studio No Code.

SAM svolge tutte le sue novità attraverso l’ausilio delle varie telecamere sparse nell’astronave, le quali possono essere controllate per interagire con i vari oggetti sparsi nell’ambiente di gioco. Queste presentano però dei movimenti particolarmente lenti, quasi soporiferi, in linea con tutte le azioni da svolgere. È inoltre possibile indagare su alcuni oggetti trovabili ed analizzabili, che rivelano alcune piccolezze della trama ed aiutano a capire a pieno lo sconvolgente finale.

Observation

Il massimo dell’immersione

La vera perla che Observation riesce a regalare è una sana dose d’immersione ed un’atmosfera che rasenta la perfezione, in grado di pervadere l’animo di chiunque ci si approcci. Con una grafica particolarmente elaborata e realistica, oltre che a delle ambientazioni al top, questo compito viene facilitato di molto. Purtroppo i modelli viventi non riescono a rappresentare al meglio questo concetto, specialmente considerando le animazioni generali.

Prima di lasciarvi vogliamo inoltre assicurarci di avervi lasciato un concetto per quel che riguarda Observation: si tratta di un’esperienza non adatta a tutti. I ritmi estremamente lenti vogliono raccontare in modo particolare una vicenda misteriosa, senza però divertire. Sicuramente si tratta di un prodotto in grado d’intrattenere e d’interessare – che fruito nella maniera corretta è in grado di rivelarsi perfetto per chi cerca qualcosa di estremamente diverso nel mercato -, che esca inoltre da tutti i canoni presenti pur di rispettare l’estrema autorialità.

Observation
8.3
Voto 8.3
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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.