Noel the Mortal Fate è stato rilasciato già da qualche mese ma, una piattaforma alla volta, ha conquistato tutte le console presenti sul mercato: la recensione che presentiamo è stata realizzata basandosi sulla versione del gioco per Nintendo Switch. Noel the Mortal Fate è un titolo indie piuttosto particolare, la cui storia non si ferma all’ottava arte, essendo stata adattata in un manga che ha riscosso un notevole successo. Il titolo è stato sviluppato da KANAWO e Vaka Game Magazine nel 2016, e la storia accattivante lo ha portato in Occidente, dove è stato apprezzato tanto quanto in Oriente.
Una storia di inganno e vendetta
La trama raccontata da Noel the Mortal Fate si apre con una competizione musicale molto importante. Noel Cerquetti, protagonista del gioco, appartiene a una famiglia benestante ed è un talento del pianoforte, come i suoi genitori. La sua bravura non le impedisce, tuttavia, di arrivare seconda. A vincere l’importante competizione è, infatti, la sua migliore amica, che a differenza sua arriva da una famiglia molto più modesta. Convinta di avere capacità superiori a tutti gli altri studenti, Noel non è pronta ad accettare la sconfitta e viene avvicinata dal sindaco Burrows, che sembra crederla la giusta vincitrice. Le offre, pertanto, la possibilità di ribaltare la situazione, dandole appuntamento la notte successiva per spiegarle come fare a cambiare l’esito della gara.
La realtà è, tuttavia, peggiore di quanto sembri. Tanto il sindaco quanto la sua segretaria riescono, infatti, nell’intento di manipolare la ragazza per farle stringere un accordo con un demone, il diavolo superiore Caron (il patto, come ogni stregoneria che si rispetti, prevede anche una dose di sangue di corvo!). Il patto stretto da Noel ha tuttavia un prezzo salatissimo: la giovane pianista perde infatti quasi tutti i suoi arti, che le vengono amputati direttamente da Caron, lasciandola a terra sanguinante e moribonda. Questo è l’inizio di Noel the Mortal Fate, la vicenda dalla quale prenderanno vita i capitoli successivi.
La protagonista riesce a sopravvivere e continuare a svolgere le sue attività solo grazie alle protesi che sostituiscono gli arti mancanti. Da questo momento, ciò che accenderà la volontà di Noel Cerquetti sarà il suo desiderio di vendetta nei confronti degli scellerati che l’hanno manipolata, facendole stringere un patto con Caron senza parlarle delle conseguenze. Il demone stesso sarà suo alleato in questa ricerca di vendetta che, nel corso della storia, cambierà profondamente la ragazza.
Personaggi in continua evoluzione
La trama oscura che funge da apertura per Noel the Mortal Fate cede presto il posto a una storia che vuole mettere al centro i personaggi, protagonisti assoluti del gameplay. Sia Noel che tutti gli altri personaggi presenti, che vengono presentati uno per uno man mano che compaiono sullo schermo, vanno incontro a cambiamenti e maturano di continuo man mano che si procede con i capitoli. Ogni azione ha le sue conseguenze, e ognuno diventa sempre più consapevole della realtà che lo circonda. L’orgoglio che domina nell’animo dei cittadini, quello stesso orgoglio che ha portato alla creazione della competizione musicale che ha visto Noel soccombere, nasconde un mondo marcio e pieno di sotterfugi.
Persino il patto con Caron si rivelerà un ingranaggio in mezzo a un meccanismo molto più complesso. Avendo perso le gambe, Noel può servirsi solo delle protesi per compiere le azioni più basilari. Pertanto, nel suo disegno di vendetta ha un bisogno disperato di Caron, che porta a compimento la maggior parte delle azioni per suo conto, aumentando il senso di sconfitta e inadeguatezza che si è impossessato dell’ex pianista. Il gameplay, basic e intuitivo, passa in secondo piano di fronte alla psicologia messa in campo dai personaggi durante la storia.
Sopravvivere, tra puzzle e dialoghi
Noel the Mortal Fate ha un gameplay piuttosto semplice e intuitivo, che lascia ampio spazio ai dialoghi, nei quali è possibile assaporare la bellezza del comparto grafico. I personaggi sono stati disegnati seguendo uno stile anime molto accurato, mentre gli ambienti risultano abbozzati e minimali, creando una situazione in cui quasi si coniugano due giochi diversi. La sola sigla di apertura lascia intendere la cura che è stata impiegata per disegnare ogni singolo personaggio. I comandi sono piuttosto basilari, facilmente memorizzabili e poco variegati, permettendo a giocatrici e giocatori di muoversi in modo spontaneo tra gli ambienti di gioco (benché lo stile preveda che a dominare siano i dialoghi, soprattutto nelle fasi iniziali).
Durante i vari capitoli si susseguono aree con puzzle da superare e, in momenti in cui la trama culmina con uno scontro importante, boss da sconfiggere. I combattimenti possono essere affrontati in diversi modi, ed è necessario studiare il nemico che si ha di fronte per riuscire a captarne lo stile di lotta, aggirarlo e usare le sue debolezze contro di lui. Ogni capitolo si chiude con nuovi interrogativi, che catapultano il giocatore direttamente in quello successivo.
Il comparto sonoro è curato e perfettamente azzeccato. Man mano che si susseguono le vicende di Noel e dei personaggi che sostituiranno temporaneamente la protagonista in alcune scene, la musica si mantiene in armonia con la tipologia di situazione, creando la giusta suspense per assaporare al meglio il momento. Alcune scene risultano forzate e poco credibili ma, nel complesso, la trama intera è ben gestita. Benché la narrazione catturi i giocatori, non si possono chiudere gli occhi di fronte ad alcune carenze tecniche, che emergono soprattutto nei momenti di esplorazione, quando non si deve dialogare con nessuno.
Nintendo Switch supporta bene Noel the Mortal Fate, poiché non sono stati riscontrati cali di framerate o bug di sorta. Il titolo scorre fluidamente una scena alla volta. La lingua italiana non è presente e si deve necessariamente giocare in lingua inglese, ma le stringhe di dialogo non sono complesse e possono essere comprese anche da chi non mastica perfettamente la lingua.