Gli utenti intenzionati ad accaparrarsi Nintendo Switch potrebbero esser costretti a tener d’occhio le scorte in un prossimo futuro, poiché un recente rapporto ha svelato che la fornitura della console ibrida potrebbe calare nuovamente entro la fine dell’anno rendendola introvabile. Un’intervista con il CEO di Nintendo, Shuntaro Furukawa, rivela che nonostante la società sia in grado di soddisfare la domanda di console per l’immediato futuro, tutto ciò potrebbe cambiare e le forniture potrebbero essere limitate.
Da oramai diverso tempo è iniziata a farsi sentire la carenza di componenti hardware: i giocatori da PC che sono attualmente alla ricerca di una nuova GPU per gli aggiornamenti si sono molto probabilmente rassegnati ad aspettare. Con aziende del calibro di NVIDIA che potrebbero reintrodurre l’hardware più vecchio sul mercato per mantenere le cose in movimento, anche i fan di PlayStation e Xbox possono entrare in empatia con gli utenti da mouse e tastiera. D’altra parte però, i fan di Switch potrebbero aver provato del sollievo per il fatto che il loro sistema scelto non abbia sofferto di forniture così basse; almeno finora.
È probabile che le scarse forniture siano causate dalla carenza di semiconduttori, un componente chiave utilizzato nella produzione di una varietà di importanti dispositivi elettronici, comprese le console per videogiochi. Con notizie preoccupanti come quella del mese scorso (approfondita in questo articolo), che vedeva le fornite di PlayStation 5 rallentare ulteriormente, la situazione non sembra esser promettente per i giocatori, indipendentemente dal sistema su cui giocano solitamente.
Vale la pena ribadire però che Nintendo attualmente sembra esser in possesso del necessario per la produzione immediata, e che quindi Nintendo Switch non sarà introvabile nell’immediato futuro. La società è solo incerta su come se la caverà in futuro, nel caso in cui le forniture di semiconduttori non dovessero aumentate rispetto ad ora. I recenti problemi, come quelli legati alla console di casa Sony, sono probabilmente in parte causati dalla pandemia COVID-19 in cui miliardi di persone in tutto il mondo sono state confinate nelle loro case.