New Tales from the Borderlands – Recensione, tre ‘nessuno’ in un grande universo

Recensione di New Teles from the Borderlands, un videogioco narrativo realizzato da Gearbox Software e pubblicato per le console attuali e PC.

Giona Corucci
Di Giona Corucci Recensioni Lettura da 8 minuti
6.5
New Tales from the Borderlands

Il 2014 ha visto la pubblicazione di Tales from the Borderalnds, un titolo che tentava di unire lo stile tipico dei videogiochi Telltale Games con il pazzo universo di Borderlands. L’esperimento riuscì particolarmente, e molti appassionati hanno chiesto un seguito diretto. Oggi, nel 2022, è finalmente disponibile qualcosa che si avvicina a quelle richieste, seppur realizzato da tutt’altro team di sviluppo e con personaggi principali completamente diversi. L’opera che analizziamo in recensione è New Tales from the Borderlands, che ci ha convinti solo in parte.

Uno strano universo

La storia racconta di Anu, una scienziata altruistica ma ansiosa, Octavio, un ragazzo poco intelligente e ingenuo ma che mette il cuore in tutto quello che fa, e l’irascibile proprietaria della yogurteria Fran. I tre personaggi sembrano all’inizio slegati l’uno dall’altro ma, con il proseguire dell’avventura i collegamenti familiari e lavorativi si faranno sempre più evidenti, mentre cercano di sopravvivere insieme all’enesima invasione di Promethea causata da qualche compagnia multiplanetaria.

New Tales from the Borderlands

Il gioco sviluppato da Gearbox Software è, per sua stessa natura, un’opera principalmente narrativa, motivo per cui non procederemo ulteriormente a parlarvi nello specifico dalla trama, evitando spoiler. L’importante è sapere che lo spirito del franchise non viene tradito, visto che il tono generale è costantemente sopra le righe e senza mai prendersi sul serio.

In questo senso, è ammirabile anche come non sia – di nuovo – assolutamente necessario conoscere il resto della serie per godere il titolo nella sua completezza. Qualche personaggio e cameo magari non sarà familiare ad un utente “qualsiasi”, ma ben presto anche un giocatore poco avvezzo alla serie riuscirà a farsi coinvolgere dal pazzo world building.

La creazione di un buona ambientazione degli eventi non sono però i soli elementi per rendere efficace una sceneggiatura, e purtroppo New Tales from the Borderalnds fallisce quasi sotto ogni altro aspetto.

I personaggi principali precedentemente descritti sanno destare una certa curiosità all’inizio ma, con il passare delle ore, è evidente come nessuno di loro riesca a superare gli elementi stereotipati o i limiti del carattere, evidenti sin dai primi minuti. L’opera prova ad offrire un messaggio di crescita individuale e familiare, ma raffazzonato e frettoloso.

New Tales from the Borderlands

La comicità perde pian piano efficacia, cercando continuamente d’interessare il giocatore con riferimenti alla cultura pop, tormentoni di qualche genere oppure l’infinito ammontare di doppi sensi. Gli unici che riescano a essere genuinamente divertenti dall’inizio alla fine sono L0U13, Brock e il soldato fissato con le statuette, al contrario degli altri personaggi secondari, come il ragazzo del lavoro libero o la cattiva di turno che non posseggono un minimo di personalità.

Qualcosa è andato storto

In generale, sembra che la storia scritta di Doug Libelich, Amanda Shuckman e Anthony Burch non sappia dove andare a parere. In tutti e cinque gli episodi sono fin troppo evidenti i buchi narrativi, forzature di ogni genere e momenti che allungano semplicemente il brodo.

Uno dei più grandi difetti, evidenziati in questa recensione di New Tales from the Borderalnds, è la mancaza di una qualsiasi sensazione di progressione. In questo stile di prodotti l’interattività della storia è importante, visto che il giocatore deve sentire il peso delle proprie scelte all’interno delle vicende. Purtroppo, la sensazione è quella di seguire una serie tv senza una reale influenza dell’utente.

A dir la verità, nei primi due episodi la situazione generale sembrava decisamente migliore. I personaggi interagivano con il mondo, dialogavano con altri personaggi e soprattutto le scelte sembravano possedere delle reali conseguenze nelle vicende. Forse per questioni di budget o condizioni di sviluppo, addirittura molti dei volti presenti nella prima parte praticamente scompaiono, senza aver alcun genere d’importanza per il proseguire delle vicende.

New Tales from the Borderlands

Apprezziamo comunque il tentativo di creare una narrazione maggiormente intima dei tre protagonisti, visto che l’importante non è tanto l’azione che scegliamo, ma il come decidiamo di intraprenderla. La creazione di un buon rapporto non solo porta a un finale di qualche genere, ma anche a sviluppi e dialoghi maggiormente positivi.

Gameplay?

Il gameplay dell’opera è estremamente semplificato e praticamente inesistente. Il gioco punta principalmente a narrare e osservare una storia, ma richiede al giocatore tenere il controller a portata di mano per alcune specifiche sezioni.

Le sezioni in stile QTE sono sicuramente un buon esempio, ma la parte principale sono le scelte nei dialoghi, con i pregi e i difetti precedentemente descritti. In generale la dinamica è tipica di queste esperienze di gioco, dove per effettuare una decisione bisogna premere un tasto entro lo scadere del tempo prestabilito.

Gli sviluppatori di Gearbox Software non hanno quindi alcun genere di pretesa, ma hanno preferito “rimanere sul sicuro” con il gameplay tipico del genere. Una scelta sicuramente poco coraggiosa ma comprensibile, dato che si tratta del primo prodotto di questo genere da loro sviluppato. Punto di forza sicuramente anche la localizzazione in varie lingue per lo scritto, tra cui l’italiano.

La sezione maggiormente giocosa è l‘esplorazione: in queste fasi il giocatore prende il controllo di uno dei protagonisti per trovare importanti punti d’interesse all’interno di una piccola mappa. Queste fasi sono piuttosto scomode da controllare, piene di muri invisibili e in generale non divertenti. Inoltre, è estremamente facile scoprire gli elementi interattivi visto che sono particolarmente distinti a livello visivo.

Nel corso dell’avventura sono comunque presenti dei minigiochi, in grado di variare le vicende e di offrire un maggiore intrattenimento. Purtroppo, come per il resto del prodotto, la giocabilità di questi è fin troppo semplice, risultando ridondanti e prevedibili.

Le terre del confine

In questa recensione di New Tales from the Borderlands non ci siamo risparmiati sui difetti, ma non possiamo certo criticare l’elemento visivo e di character design. Lo stile cel-shading è quello tipico della serie, che riesce a trasmettere un universo tanto pazzo quanto affascinante da ogni suo singolo pixel.

Lo stesso parere positivo va alla parte registica della produzione, leggibile e leggera per l’utente. L’animazione è anch’essa piena di pregi, tano che sembra di osservare un qualche genere di cartone per adulti, pieno di vita e caratteristiche. In questo senso, il buon doppiaggio in lingua inglese aiuta a dare ulteriore risalto al prodotto.

La versione Nintendo Switch da noi testata è realizzata con criterio, con i tempi di caricamento leggermente lunghi e qualche texture che si carica lentamente, ma che non fa palesare bug o glitch spacca-gioco.

 

New Tales from the Borderlands
6.5
Voto 6.5
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Io vivo e corro con il vento, ma la mia passione per la cultura pop è rimasta ancorata sin da quando ho ricordo. Ne è passato di dai tempi delle demo nelle merendine, e sono diventato un appassionato di molti settori di questo mondo: dai videogiochi al cinema, fino all'animazione e perfino la letteratura. In questo periodo della mia vita, spero di portare contenuti di qualità all'interno di Game Legends.