Neil Druckmann parla del finale di Uncharted 4

Roberto "Okami" Pisani
Di Roberto "Okami" Pisani News Lettura da 2 minuti

Vi avvertiamo, se non avete ancora finito l’ultimo capitolo di Naughty Dog, di non leggere oltre per evitare qualsiasi tipo di spoiler sulla trama di Uncharted 4: Fine di un ladro.

Di recente, durante un podcast con la Writers Guild of America, il director Neil Druckmann ha parlato delle varie scelte legate al finale del suo ultimo capolavoro Uncharted 4: Fine di un ladro. Durante il podcast Neil Druckmann ha spiegato che le intenzioni dello studio non sono mai state quelle di inscenare la morte di Nathan Drake nell’ultimo capitolo della serie.uncharted 4 Neil Druckmann

Il director ci spiega che non c’era motivo di concludere la famosa serie con una morta non necessaria, ma che ha preferito concluderla con un bel happy ending. Di seguito vi lasciamo alle parola rilasciate da Neil Druckmann:

“All’epoca sembrava che Nathan Drake non avesse molti posti in cui finire i suoi giorni. Spesso, quando si annuncia che un gioco sarà l’ultimo della serie, gli utenti sono abbastanza sicuri del fatto che il protagonista morirà alla fine del gioco. Effettivamente quello è un modo per rendere definitiva la scelta di non lavorare più sul franchise. Per quanto ci riguarda abbiamo deciso subito che, dal punto di vista del tono, uccidere Drake sarebbe stato sbagliato per il nostro gioco action-adventure.

Vi ricordiamo che Uncharted 4: Fine di un ladro, è il quarto ed ultimo capitolo della famosa saga di Naughty Dog, disponibile in esclusiva PlayStation 4.

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Il caro Okami è il (finto) gigante buono di Game Legends, divenuto da poco membro della nostra grande famiglia. Originario della bella Puglia, attualmente vive a Monaco di Baviera, ma non vuole che si sappia perchè la città tedesca gli ricorda troppo Bari (sono città identiche). La sua carriera videoludica ha visto alti e bassi, passando saltuariamente tra console Nintendo e Sony manco fosse Super Mario. Fan accanito della saga, il suo più grande desiderio è giocare prima o poi a Kingdom Hearts III (che come sapete è solo una leggenda metropolitana) e rimarrà puntualmente deluso. Si destreggia molto con titoli open world ed Action RPG, ma nessuna delle sfide impossibili che affronterà in game sarà mai più difficile della nemesi che lo attende alla porta: il matrimonio.