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Nauticus – Recensione del gestionale navale di Michael Kiesling e Wolfgang Kramer

Nauticus è un titolo del 2013 di Michael Kiesling e Wolfgang Kramer, la coppia che ci ha già regalato diversi gioielli del boardgame, da Vikings a Coal Baron, passando per la “trilogia della maschera”, composta da Tikal, Java e Mexica, senza dimenticare AsaraDie Paläste von Carrara. Michael Kiesling è anche autore del celebre Azul, di cui vi abbiamo parlato in questa pagina. Scopriamo insieme se Nauticus è all’altezza delle nostre aspettative.

Nauticus, edizione tedesca Kosmos, gestionale german di Michael Kiesling e Wolfgang KramerAmbientazione

Senza fornirci riferimenti storici o geografici, Nauticus ci catapulta nel mondo dei cantieri navali e del commercio marittimo: ci troviamo probabilmente in età elisabettiana, rivestendo i ruoli di  imprenditori, armatori e commercianti navali, intenti a varare la nostra flotta e sfruttarla per consegnare merci, ottimizzando la gestione di soldi e lavoratori.

Le meccaniche di Nauticus

La partita di Nauticus si svolge in un quattro o cinque turni (in base al numero dei giocatori) durante i quali andremo ad effettuare delle azioni, selezionandone una alla volta fra le otto disponibili. Come avviene  in Puerto Rico e Race for the Galaxy, saremo gli unici a beneficiare di un effetto associato all’azione scelta, mentre tutti gli altri giocatori potranno svolgere la stessa azione senza ottenere questo bonus.

La selezione avviene tramite una cerchio composto da otto tessere corrispondenti alle azioni, associate ad altri otto settori stampati sul tabellone (raffiguranti il bonus riservato al giocatore che sceglie l’azione), ad un cerchio esterno (che elenca i costi delle tessere che potremo acquistare tramite quell’azione), ed infine ad un cerchio interno, raffigurante i lavoratori disponibili per i giocatori che scelgono di “seguire” l’azione selezionata.

La combinazione di questi quattro elementi rende Nauticus un gioco unico ed apre le porte a numerose scelte tattiche: è interessante come, con una singola selezione, andremo contemporaneamente a decidere l’azione da svolgere, ottenere le risorse e determinare il costo delle tessere che ci occorrono.

Le azioni “blu” consentono di acquistare merci e parti della nave (prue, poppe, ponti, alberi e vele) mentre le azioni “beige” permettono di ottenere soldi, spostare tessere dal magazzino alla nave, spedire le merci ed attivare una fase di punteggio.

Nauticus, german game, gestionale navale di Michael Kiesling e Wolfgang Kramer

Materiali ed ergonomia

Tutte tessere di Nauticus sono di cartoncino rigido di buona qualità. La plancia di gioco è più grande del necessario, ma le parti vuote (in mancanza di spazio) possono essere utilizzate per tenere la riserva di tessere e risorse.

La simbologia è leggermente confusionaria, soprattutto nella tessera speciale utilizzabile una volta per partita, nei bonus a lato della plancia giocatore (riscattabili al varo di una nave) e in alcune delle azioni disponibili. Nell’azione di spedizione merci, ad esempio, le merci raffigurate andranno a posizionarsi sotto al costo stampato sulla plancia: ciò è fuorviante, dato che per spedire non si spendono monete, ma soltanto lavoratori.

Abbiamo apprezzato lo stile grafico delle navi, mentre le illustrazioni sulle tessere-azione non sono sempre all’altezza.

Nauticus, board del giocatore a fine partita

Considerazioni

Nauticus è un titolo di media complessità, ma di profondità elevata. La voglia di rigiocarlo, stimolata dalla curiosità di provare strategie diverse, è ancora alta dopo diverse partite. Il prezzo del gioco è particolarmente vantaggioso, soprattutto se riusciamo a trovare una copia usata. Diversi utenti su Boardgamegeek vendono il titolo a partire da 20 euro.

L’unica versione pubblicata di Nauticus, è l’edizione tedesca Kosmos. E’ possibile tuttavia trovare online il regolamento in varie lingue, fra cui anche in italiano, disponibile a questo indirizzo.

Le vie percorribili sono ben bilanciate: in Nauticus non si vince seguendo una strategia decisa all’inizio, ma adattando di volta in volta le proprie mosse alle scelte degli avversari. Una partita a Nauticus regala belle emozioni, ad esempio nel selezionare un’azione per negare il relativo bonus agli avversari o per cogliere un’opportunità che gli altri non possono al momento sfruttare, ma soprattutto ci restituisce una lauta gratificazione quando riusciamo finalmente a varare una nave: sia per l’appagamento nel vederla completa di tutti i suoi componenti, sia per le ricompense che il gioco ci elargisce.

Le regole non sono complicate, ma (purtroppo) neppure razionalizzate al punto da rendere superflua una rilettura del regolamento prima di giocare (né qualche sporadica consultazione durante la partita).

Sarebbe stato simpatico, inoltre, differenziare prue, ponti e castelli delle navi, magari con polene e decorazioni, in modo da ottenere ogni volta combinazioni diverse e personalizzate… ma forse, da un german puro come questo, è chiedere troppo.

Nauticus

7

Quello di Michael Kiesling e Wolfgang Kramer, è un buon gestionale di media profondità che non sente il passare degli anni, in cui la componente strategica della pianificazione a lungo termine si amalgama bene con le possibili scelte tattiche, offerte dalle azioni da sfruttare di volta in volta, anche nel turno degli avversari.

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